Sono passati 10 anni dall’arrivo della Nissan Leaf, nome che in inglese significa “foglia” ma che in realtà è stato scelto perché acronimo di Leading, Environmentally friendly, Affordable Family car, auto per la famiglia accessibile e rispettosa dell’ambiente. Sigle a parte, ha avuto il grande merito di fare da apripista alla mobilità a zero emissioni come la Toyota Prius ha fatto con l’ibrido.

Scommessa vinta, per due motivi almeno. Il primo? Ha ricevuto numerosissimi premi tra cui quello di Auto dell’Anno 2011, prima elettrica a ottenerlo (come la Prius nel 2005 è stata la prima ibrida). Il secondo? Per anni, fino al 2018 per la precisione, è stata la BEV più venduta al mondo. La seconda generazione oggi sgomita in un panorama sempre più affollato di modelli a batteria, ma per quasi un decennio ha battuto una strada che nessuno aveva il coraggio di seguire.

Si parte con 175 km di autonomia

La Nissan Leaf, si diceva, esordisce nel 2010. La prima generazione ha un aspetto simpatico, caratterizzato da un frontale a cuneo e da linee sinuose, dettate anche da necessità aerodinamiche. Lunga 4,45 metri, con un Cx di 0,29, è equipaggiata con una batteria agli ioni di litio da 24 kWh garantita 5 anni o 100.000 km che alimenta un motore sincrono da 80 kW-110 CV di potenza e 280 Nm di coppia.

La batteria, che grazie all’adozione di una piattaforma EV pensata per l’elettrico si trova già in posizione molto bassa, a tutto vantaggio di stabilità e tenuta di strada, permette all’auto di percorrere 120 km circa con un pieno di energia. A livello di ricarica, la prima Nissan Leaf ha attacco CHAdeMO e possibilità di ricaricare fino a 44 kW di potenza.

Non tutti ricordano che la Leaf si è presentata al mondo per la prima volta sotto le mentite spoglie della Cube. Proprio con alcuni prototipi elettrici che utilizzavano appunto la scocca della Cube, infatti, i tecnici della Casa nipponica hanno messo a punto il powertrain.

Più kWh e meno attrito

Dal momento dell’avvio della produzione, la Nissan Leaf viene sottoposta a continui aggiornamenti. Nel 2013 arrivano una frenata rigenerativa più efficiente e qualche ritocco aerodinamico (il Cx passa a 0,28). L’autonomia migliora di una decina di km: non è molto, ma tutto fa…

Quello stesso anno viene offerto come optional un caricatore di bordo più potente, per ridurre i tempi di ricarica. Nel 2016 la Nissan Leaf riceve infine una batteria più grande, da 30 kWh, che garantisce un’autonomia di circa 170 km. 

Nissan leaf 10 anni

La seconda generazione

A fine 2017 la Nissan Leaf si rinnova completamente. La seconda generazione che, Giappone a parte, nel resto del mondo sarà venduta a partire dal 2018, cambia prima di tutto nello stile sposando un design più spigoloso e maturo (più in linea con quello di altri modelli della Casa).

Il cambio di aspetto è testimone di una volontà precisa: far diventare l’auto elettrica un’auto “normale”. Il messaggio che si vuole trasmettere, insomma, è quello che ormai l’elettrico non rappresenta più una scelta insolita e all’avanguardia, ma rappresenta un’alternativa plausibile e praticabile alle alimentazioni tradizionali.

Nissan leaf 10 anni

Due varianti di batteria

Estetica a parte, l’auto cambia molto sia per quanto riguarda la meccanica sia per quanto riguarda la tecnologia. L’auto si presenta con batteria da 40 kWh ma ad essa, un anno più tardi, si aggiungerà la versione e+ con batteria da 62 kWh. La Leaf da 40 kWh è spinta da un motore da 110 kW (150 CV) di potenza, quella con 62 kWh invece accoglie un’unità più potente, da 160 kW-218 CV. L’autonomia, nel ciclo WLTP è di 270 km nel primo caso e di 385 km nel secondo.

Nissan leaf 10 anni

Con un passato di cotanto spessore, ci si chiede che futuro avrà la Leaf nei piani Nissan. È presto per dirlo, ma c’è da scommettere che in un momento di grande spinta verso la transizione energetica farà ancora parte di una gamma di elettriche che, dalla Ariya in avanti, potrà contare su tecnologie e piattaforme di ultima generazione. Tecnologie e piattaforme che senza la Leaf non sarebbero state sviluppate con lo stesso bagaglio di conoscenza.

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