Il CEO di Alfa Romeo, Jean-Philippe Imparato, in un’intervista concessa a Motorsport.com ha parlato del futuro del marchio nelle corse. Ma quale sarebbe lo scenario ideale? Ecco come la pensiamo noi


6 febbraio 2023

La C43, la monoposto che Valtteri Bottas e Guanyu Zhou guideranno nella stagione 2023 di Formula 1, sarà l’ultima sotto l’egida di Alfa Romeo. La casa del Biscione, infatti, a fine anno si separerà dalla Sauber, pronta ad accasarsi nel 2026 con quella Audi che già oggi detiene una quota di minoranza del gruppo. Quanto all’avvenire di Alfa nel motorsport, il CEO del marchio, Jean-Philippe Imparato, in un’intervista concessa a Motorsport.com ha fatto sapere che i programmi futuri del Biscione saranno ufficializzati quest’estate, lasciando intendere la possibilità di un ingresso nel WEC e dell’affiliazione a un altro team di F1.

Ma noi cosa faremmo se ci trovassimo al posto di Imparato? È la domanda che ci siamo posti leggendo le dichiarazioni del CEO di Alfa. Un marchio che, sin dagli albori della sua storia, è stato legato a doppio filo con il motorsport. La prima apparizione nelle corse del Biscione risale alla Targa Florio del 1911, l’anno successivo alla creazione dell’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili. E l’avventura è continuata fino ai giorni nostri, con una lunga parentesi in F1 dal 1950 al 1987, impegni nei rally, nelle gare di durata, nel DTM e persino nell’Indy Car. 

Il primo desiderata sarebbe inevitabilmente legato alla F1, categoria in cui il nome Alfa Romeo è legato indissolubilmente al primo campione del mondo, Nino Farina, anche se all’epoca non esisteva ancora il titolo costruttori. L’operazione con Sauber, voluta fortemente da Sergio Marchionne, voleva sì riportare Alfa nel suo ambito di elezione, ma è rimasta purtroppo una sponsorizzazione, senza che si creasse quella sinergia tecnica ventilata inizialmente. Alla fine, non è stata Alfa Romeo a dare un apporto tecnico a Sauber, ma viceversa, visto che il gruppo svizzero ha collaborato alla realizzazione delle Giulia e Stelvio GTA e della Giulia GTAm.

Una volta esaurita l’intesa con Sauber, Alfa potrebbe guardarsi intorno per trovare un nuovo partner. Viste le alternative rimaste, verrebbe da pensare che il Biscione possa convolare a nozze con la Haas. Ma ci piacerebbe moltissimo vedere un’operazione più simile a quella di Audi con Sauber, pur con una fornitura esterna di motori. Un team ufficiale Alfa Romeo vero e proprio darebbe il giusto risalto a un marchio cui la partecipazione al Circus non può che fare bene in termini di visibilità. Lo stesso Imparato, nella sua chiacchierata con Motorsport.com, ha sottolineato come l’ingaggio di Guanyu Zhou abbia portato Alfa ad avere maggiore copertura su un mercato appetibile con quello cinese. Ma acquistare la quota di maggioranza di una scuderia rappresenterebbe un investimento molto significativo, forse troppo per concretizzarsi davvero.

La soluzione più logica resta quella ventilata apertamente da Imparato, l’ingresso nel WEC. I nuovi regolamenti del mondiale Endurance, volti alla semplificazione dopo l’eccesso di sofisticazione dell’era delle LMP1, hanno attratto moltissimi costruttori, divisi tra le Hypercar e le LMDh. La fascinazione che susciterebbe negli appassionati una potenziale erede di quella SE 048SP che non vide mai la luce all’inizio degli anni Novanta. Sicuramente un’eventuale Hypercar del Biscione farebbe schizzare le pulsazioni dei cuori sportivi degli amanti del Biscione. E darebbe ad Alfa una possibilità concreta di lasciare di nuovo il segno nel motorsport. In attesa di questo avvenire, non ci resta che scoprire le forme della C43, pronta a essere svelata a Zurigo. 

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