In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Antonio Giovinazzi parla della sua uscita di scena dalla F1, che definisce “un arrivederci”


27 dicembre 2021

Era una sfida quasi persa. È il brutto di questo sport, purtroppo è sempre stato così. Spero di potermi ricredere in futuro: se penso da dove partivo e dove sono arrivato…”: così Antonio Giovinazzi, in un’intervista concessa a Daniele Sparici del Corriere della Sera, racconta il suo ultimo anno in F1, il migliore della sua carriera. Un obiettivo, quello della F1, a cui Antonio e suo padre, Vito, hanno sempre creduto: “All’epoca era rappresentante di un’azienda di trasporti. Girava tante ditte e prima di parlare del suo lavoro parlava di me. ‘Lo sa che ho un figlio che corre in kart? Se ci fosse uno sponsor…'”, ricorda Antonio.

Dopo una gavetta che lo ha portato, giovanissimo, a viaggiare senza i genitori, Antonio ha accarezzato il sogno della F1. Ma aver dimostrato una maturità invidiabile in pista non è bastato al pilota di Martina Franca, che ha vissuto buona parte della stagione 2021 tormentato dalle voci sul divorzio dall’Alfa Romeo. Sono stati “mesi difficilissimi. C’erano voci sempre più forti su di me. Io ho sempre cercato di tenerle lontane, ma stavolta non era facile. Perciò sono contento di come ho reagito, esco dalla F1 a testa alta“. 

Antonio lascerà il posto al cinese Guanyu Zhou, pilota dalla cospicua valigia. “Fortunato lui. Anche se poi i punti della superlicenza di F1 li ha ottenuti da solo. È vero, ora ci sono piloti che decidono le politiche finanziarie di intere squadre. Ma non sono l’unico ad aver perso il posto per questo”. Sono però le modalità dell’addio di Giovinazzi ad aver fatto molto discutere, visto che l’Alfa sembrava osteggiarlo. “Perché avrebbero dovuto? – si chiede Antonio -. Non lo so, e non ci voglio pensare: l’obiettivo era portare a casa più punti possibile. In Messico mi sono sfogato, ero dispiaciuto per non aver raccolto quanto meritavamo. Ma ormai non conta più niente”.

Il prossimo capitolo della storia di Giovinazzi si consumerà in Formula E, con la Dragon Racing, mantenendo un piede in Formula 1 grazie al ruolo di terzo pilota della Ferrari, in condivisione con Mick Schumacher. E Antonio ne è sicuro: quello alla F1 “non è un addio ma un arrivederci”. Magari potrebbe essergli utile qualche consiglio di Kimi Raikkonen, che Giovinazzi definisce “il compagno di squadra ideale”. Che strano – osserva Giovinazzi – il campione del mondo 2007, che avevo visto trionfare dal divano di casa insieme a papà, ci ho corso accanto… Sempre leale, sempre fondamentale per la mia crescita. Ci risentiremo”.

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