Nel 2017, in Italia ci sono stati 274 furti d’auto: di queste, 164 sono sparite nel nulla. I ladri si armano di dispositivi sempre più sofisticati per sottrarre i veicoli in modo mirato (spesso sono furti su commissione), rapido ed efficace. Con le organizzazioni criminali, perché di questo si tratta, che puntano parecchio sui furti di SUV, segmento che tira parecchio anche sul mercato del nuovo. Il problema a questo punto è semplice: come cercare di dormire sonni tranquilli, sapendo di avere una bella macchina nel box o in strada, coi topi d’auto pronti a colpire? La soluzione è duplice: da un lato, gli antifurto; dall’altra, le assicurazioni contro furto e incendio, accessorie e facoltative (da sommare alla Rca obbligatoria). Qui sotto qualche dritta molto semplice e pratica.

Tripletta da conoscere

#1. Equilibrio. Grazie anche all’aiuto dell’assicuratore, la polizza Furto e incendio va tagliata su misura in base alla tipologia del cliente: a ogni profilo va associata una garanzia. I parametri in gioco sono 3, cioè prezzo, franchigia e scoperto. La franchigia è l’importo in euro, stabilito alla firma del contratti, che resta a carico del cliente in caso di furto o incendio dell’auto. Esempio: se la vettura, al momento del sinistro, vale 30.000 euro, in caso di franchigia di 250 euro, la compagnia risarcirà 29.750 euro. Non conta il valore del veicolo alla stipula della polizza, ma la quotazione il giorno del furto o dell’incendio. Invece, lo scoperto è la percentuale del valore dell’auto che resta a carico del cliente in caso di furto o incendio. Si ragiona in percentuale, pertanto l’importo in euro cambia. Torniamo alla nostra auto che costa 30.000 euro, con uno scoperto del 5%: sono 1.500 euro. La compagnia 28.500 euro. Con lo scoperto che prevale sulla franchigia. Si applica la decurtazione con il valore più elevato tra lo scoperto e la franchigia. Ed eccoci allora alla ricerca dell’equilibrio: più cara la polizza, più bassi franchigia e scoperto. Indicativamente, si ha questa accoppiata: franchigia di 250 euro e scoperto del 10%, con un prezzo dell’assicurazione di 500 euro l’anno, solo per fare un esempio. O questa: franchigia 375 euro e scoperto del 15% con un prezzo di 400 euro l’anno.

#2. Copertura. Diverse compagnie propongono il valore del veicolo considerato a nuovo entro un anno dall’immatricolazione. In caso di sinistro (furto o incendio), il rimborso non è uguale alla quotazione della macchina nel giorno dell’evento; ma è pari al valore dell’auto quando è stata comprata. A una condizione: il furto e l’incendio devono avvenire entro un anno dall’immatricolazione. Comunque, franchigie e scoperti ci saranno sempre.

#3. Qualche aggiunta. A seconda dell’impresa assicuratrice, la polizza contro ladri e fiamme può essere arricchita. In particolare, in caso di furto parziale, non viene considerato il deprezzamento per i pezzi di ricambio entro un anno dall’immatricolazione. O può esserci la copertura in caso di furto totale e parziale. O, ancora, scatta la copertura dei danni materiali da circolazione subiti dal veicolo a seguito di furto e rapina.

Che cosa fare dopo il furto

In caso di furto totale, occorre presentare denuncia di sottrazione del veicolo all’autorità competente: si segue il modello disponibile nei comandi di Polizia o nelle stazioni dei Carabinieri. Oppure si detta tutto al funzionario in servizio. Dopodiché, solitamente le condizioni di assicurazione prevedono la consegna, oltre alla denuncia del furto all’autorità di pubblica sicurezza, anche dell’estratto cronologico rilasciato dal PRA con l’annotazione della perdita di possesso, più una copia del certificato di proprietà e della serie di chiavi dell’auto. La normativa vigente non prevede un termine per il pagamento dell’indennizzo in caso di furto o di incendio del veicolo. Se nel contratto non c’è una disciplina specifica ed è trascorso un eccessivo lasso di tempo che ritenete eccessivo da quando è stato chiesto il risarcimento, si può presentare reclamo all’impresa.

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