La tecnologia utilizzata nei gruppi ottici per le automobili ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. I fari sono da tempo diventati un vero e proprio elemento di design, non soltanto per la forma ma anche per ciò che è possibile fare in senso dinamico, grazie all’illuminazione attiva.

A portare innovazione in questo ambito è ancora una volta Audi, tra le prime a utilizzare la cosiddetta “firma luminosa” e che, dopo aver lanciato la tecnologia OLED sui fanali posteriori della Q5, alza ancora una volta l’asticella preparando il debutto di un nuovo supporto flessibile che darà a designer e tecnici l’opportunità di creare nuovi effetti visivi tridimensionali.

Tra comunicazione ed effetti tridimensionali

Rispetto agli OLED già presenti sul SUV medio di Audi, che possono contare su 3 pannelli (ognuno composto da 6 segmenti di diodi organici) e su diverse funzioni di segnalazione, come l’accensione automatica quando una vettura si avvicina a meno di due metri dal posteriore, i futuri gruppi ottici posteriori OLED digitali puntano ancora una volta a stupire non solo dal punto di vista estetico, ma anche da quello della comunicazione.

In futuro il numero di segmenti OLED salirà a più di 60, così da avere numerose possibilità di personalizzazione. Ma non solo. Perché l’aumento del numero di diodi organici controllabili permetterà di creare particolari segnali di comunicazione, come l’avvertimento di strada scivolosa o di ingorgo improvviso ricreati direttamente all’interno dei gruppi ottici posteriori.

Se tutto questo non bastasse, Audi sta lavorando sullo sviluppo di nuovi substrati flessibili che consentiranno ai designer e ai tecnici di creare effetti luminosi tridimensionali, con un aumento dell’area utilizzabile all’interno del faro.

Tra tecnologia e design

Ormai possiamo dire che l’unione fa la forza. È il caso della collaborazione sempre più a stretto contatto dei tecnici aerodinamici delle Case automobilistiche con i designer, per creare carrozzerie accattivanti e allo stesso tempo efficienti. E lo stesso vale anche nel campo dell’illuminazione.

L’obiettivo rimane quello di garantire ai conducenti delle automobili un livello di sicurezza massimo con l’implementazione di nuove funzioni comunicative dei gruppi ottici, senza tralasciare uno degli aspetti più importanti al giorno d’oggi: l’impatto visivo che ha la vettura su strada.

Un concetto confermato da Stephan Berlitz, responsabile dello sviluppo dell’illuminazione Audi: “Grazie ad una digitalizzazione coerente, la prospettiva si sta espandendo dalla sicurezza incentrata sul conducente alla comunicazione esterna e alla personalizzazione. L’utilizzo della luce sta cambiando: si sta trasformando in un mezzo di comunicazione e, di conseguenza, riceve una componente sociale ed emotiva”.

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