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Le Case auto sono prima di tutto aziende. Molte di loro non hanno prodotto (e non produrranno) solo vetture. Pensiamo, ad esempio, a BMW, fondata nel 1917 per costruire motori d’aereo. Nella storia di molti brand, noti per le quattro ruote, sono entrate anche le moto. E poi sono arrivati i servizi. 

In un recente articolo di approfondimento – che trovate qui sotto – vi raccontiamo questa evoluzione, in cui rientrano anche le auto e i taxi volanti. Un business molto importante, basti pensare che, secondo le stime di Porsche, entro il 2035 il mercato della mobilità verticale potrebbe valere circa 27 miliardi di euro. Ma a che punto siamo con questi veicoli? Quando li vedremo in servizio? E dove?

Un business che fa gola a molti

Di auto volanti se ne parla da anni, nuovi mezzi che “non hanno bisogno di strade” (cit.) frutto di investimenti da parte non solo di classiche Case auto, anche se non numerose esistono aziende nate unicamente con lo scopo di produrre ibridi auto/aerei o auto/elicotteri.

L’universo, ancora tutto da esplorare, dell’auto che vola fa così gola alle ai colossi dell’auot che nel 2017 la cinese Geely (proprietaria di Lynk & Co, Volvo, Polestar, Lotus, nonché azionista di maggioranza di Daimler con il 9,7%) ha acquistato l’americana Terrafugia, “mamma” della Transition, una sorta di ultraleggero con ali ripiegabili e 4 ruote. 

Nello stesso anno è iniziata la commercializzazione della PAL-V Liberty, mezzo a 3 ruote in grado di decollare. Prezzo: 499.000 euro. Un mondo affascinante che però non deve scontrarsi unicamente con sfide meccaniche e tecniche, ma anche con la burocrazia: volare decollare infatti richiede tutta una serie di permessi da richiedere alle autorità competenti.

Un permesso concesso dall’ente per l’aviazione slovacco alla Klein Vision AirCar, nata dalla mente (e dai finanziamenti) di Stefan Klein, eccentrico e ricco imprenditore tedesco, con già molta esperienza nel settore

AirCar

AirCar concept

AirCar

AirCar concept

Certo, ogni stato abbia le sue regole, ma l’abilitazione ottenuta in Slovacchia potrebbe (letteralmente) farle spalancare le ali sui cieli d’Europa. In Australia, invece, nell’estate 2021 si è concluso con successo il primo test di volo per la “sportiva” Airspeeder Mk3, un’elettrica ad alte prestazioni che nel 2022 dovrebbe partecipare ad alcune gare, ma al momento non ci sono ulteriori informazioni.

Klein Vision Flying Car

Klein Vision Flying Car

Klein Vision Flying Car

Klein Vision Flying Car

Bisogna poi considerare gli investimenti delle Case nei velivoli a decollo verticale (chiamati VOTL, Vertical Take Off and Landing). Due anni fa per esempio Toyota ha stretto un accordo da 590 milioni di dollari con la Joby Aviation, azienda specializzata con sede a Santa Cruz. Anche Honda lavora da tempo ad un eVTOL, mezzo elettrico a decollo e atterraggio verticale, mentre Stellantis ha ereditato da FCA l’accordo con Archer per costruire questo tipo di velivoli, con produzione prevista per il 2023).

FCA collabora con Archer per l'auto volante

Il prototipo di FCA e Archer

Le nuove sfide di Honda

Il prototipo di eVTOL Honda

Quando arrivano le auto volanti e dove

Se quelli raccontati qui sopra sono progetti concreti ma senza una data certa di messa in produzione, di seguito ecco un calendario di massima sui progetti destinati a prendere il volo nei prossimi anni.

La data più vicina all’utilizzo di questi mezzi è il 2024. Tra due anni – se la guerra in Ucraina non cambierà la storia – vedremo i passeggeri dell’Aeroporto romano di Fiumicino spostarsi dal Terminal a Piazza San Silvestro (nel cuore della città) a bordo di un taxi elettrico volante chiamato Volocity. Ci stanno lavorando – tra gli altri – Enac, Enav e Aeroporti di Roma. Il drone promette di trasportare due passeggeri alla volta, in 15 minuti, al costo di circa 140 euro.

Un anno dopo, nel 2025, dovrebbero entrare in servizio gli aerotaxi cinesi “Prosperity I” di AutoFlight, pronti anche a muovere merci. Poche settimane fa, nella provincia cinese di JianSu, l’eVTOL è salito fino ad un’altitudine di 150 metri, raggiungendo la velocità di 197 km/h. Questo aerotaxi emissioni zero promette un’autonomia di circa 250 chilometri, portando pilota e tre passeggeri.

Nel 2026 dovrebbe essere invece il turno di Milano dove, per le Olimpiadi invernali organizzate con Cortina, si pensa servizi di taxi volanti, grazie alla collaborazione con SEA, la società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa.

Negli Stati Uniti il Gruppo Hyundai, che ha lanciato due anni fa la sua divisione di mobilità aerea urbana (la Supernal), ha raggiunto un accordo con la città di Miami per farla diventare un esempio in tema di trasporti innovativi e mobilità aerea avanzata. Descritto come una “collaborazione unica nel suo genere”, il progetto ha come primo obiettivo quello di ottenere tutti i permessi necessari per il volo sui centri abitato, per partire con i primi voli commerciali entro il 2028. 

All’inizio di quest’anno, la divisione AAM di Hyundai ha anche unito le forze con la Urban-Air Port (UAP), una startup britannica specializzata nello sviluppo di vertiport, per operazioni su larga scala di droni cargo e aerotaxi.

Inoltre, tra pochi giorni Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti valuterà i criteri stabiliti in tema di certificazione di aeromobili autorizzati a volare a bassa quota in contesti urbani. Quindi presto potrebbero esserci importanti novità.

Hyundai Uber Ridshare Air Taxi Concept

Hyundai S-A1

Italdesign Pop.Up Next Audi

Italdesign Pop.Up Next Audi

2030?

Infine ricordiamo Audi e Italdesign che nel 2018 hanno presentato il Pop.Up Next, un mezzo che integra un modulo terrestre e uno aereo per facilitare gli spostamenti urbani in una ipotetica metropoli del 2030. Alziamo gli occhi al cielo quindi, perché presto vedremo anche le auto volare.

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