Come aumentare l’autonomia delle auto elettriche? Molte aziende e istituti di ricerca sono al lavoro per migliorare la densità energetica, la capacità di immagazzinamento delle celle, in modo da poter accumulare più energia senza bisogno di aumentare il numero delle unità e quindi più spazio e peso.

L’Università di Purdue, situata a West Lafayette, nello stato dell’Indiana, sta testando un nuovo tipo di tecnologia che secondo gli scienziati offre un potenziale circa 4 volte superiore ai 250 Wh per chilogrammo delle batterie agli ioni di litio che conosciamo. Questa consentirebbe alla vettura di viaggiare per oltre 5.000 km fermandosi solo per sostituire rapidamente il liquido della batteria.

Via la membrana

Il sistema di funzionamento di questa tecnologia assomiglia molto a quello sviluppato da alcuni scienziati scozzesi l’anno scorso. Il modello si basa sulla “flow battery”, la batteria di flusso, che in pratica fa passare gli elettroliti attraverso una cella dove l’energia chimica viene convertita in energia elettrica.

Il progetto scozzese aveva problematiche di ingombro dovute al sistema di pompaggio degli elettroliti da una vasca all’altra attraverso una membrana, mentre la procedura americana prevede l’eliminazione della membrana, sostituita con fluidi come acqua salata e metanolo. Questo garantirebbe, oltre ad una riduzione negli spazi di ingombro, la possibilità di ricarica tramite sostituzione dei fluidi all’interno. L’unica manutenzione necessaria è la sostituzione dell’anodo ogni 5.000 km, operazione che può essere effettuata nel tempo di un cambio d’olio ad un prezzo stimato di circa 65 dollari.

Ricarica facile

I vantaggi in questa nuova tecnologia sono molteplici. La sostituzione dell’elettrolita all’interno della batteria verrebbe effettuata come un semplice rifornimento di carburante. I fluidi cambiati inoltre non rappresenterebbero materiale di scarto, in quanto accumulabili e ricaricabili in impianti di energia rinnovabile come le turbine eoliche o a pannelli solari.

In tema di sicurezza, da sottolineare le parole del capo progetto Cushman:la contaminazione della membrana può accorciare la vita della batteria ed è causa di molti incendi. I componenti di IFBattery sono così sicuri da potere essere conservati in casa, la loro stabilità li rende facilmente producibili e trasportabili nonché economici”.

Quale Futuro?

Se questa nuova tecnologia verrà utilizzata su larga scala è ancora difficile a dirsi, ma sicuramente le prospettive per la mobilità elettrica diventano sempre più intriganti. Forse in un futuro non troppo lontano, alla stazione di servizio potremo davvero chiedere: “Mi fa il pieno di elettroliti? Grazie!”

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