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Deriva dal latino “silentium” e significa letteralmente “Assenza di rumori e di voci”; il silenzio e alzi la mano a chi non piace nella giusta quantità. Ok, tutti noi (o quasi) amiamo gli scarichi rumorosi, i grandi motori termici e le prestazioni capaci di attaccarci al sedile e farci stampare un grande sorriso a 32 denti, ma avete mai provato a fare un viaggio lungo svariate migliaia di km? Dopo qualche ora ciò che vorrete sentire sarà soltanto il niente, la totale assenza di rumori.

Una condizione un tempo ricercata nel mondo dell’auto attraverso uno studio affinato dell’aerodinamica e l’utilizzo di materiali fonoisolanti di ultima generazione che però oggi non basta più, vista la natura elettrica della prossima generazione di auto. Quindi come fare a ottenere ancora più isolamento acustico? Dove i materiali non riescono più ad arrivare viene in soccorso la tecnologia, in particolare con il sistema ANC (Active noise control), sviluppato e testato negli anni per le cuffie e che si appresta a entrare nel mondo dei motori.

Quando i materiali non bastano più

Prima di tutto bisogna fare una premessa e chiedersi perché quanto si faceva fino a poco tempo fa oggi non è più abbastanza? Le auto non dovrebbero essere diventate già di per sé molto silenziose negli ultimi anni? Effettivamente è così, le ultime ibride ed elettriche emettono pochissimi rumori, ma non solo loro. Anche i moderni motori termici hanno ormai raggiunto una condizione di funzionamento talmente efficiente da sembrare quasi spenti a volte, soprattutto all’interno dell’abitacolo.

Viste queste evoluzioni, uno dei maggiori suoni da contrastare per gli ingegneri acustici è diventato quello del rotolamento degli pneumatici. Certo, ci sono ormai gomme con all’interno una speciale schiuma fonoassorbente, ma anche in questo caso, spesso, non è abbastanza.

Per rendere impercettibile il rumore emesso dalle gomme (insieme ai normali suoni aerodinamici) una delle soluzioni potrebbe essere quella di dotare le nuove auto di speciali pavimenti rivestiti in materiali anti-rumore, come per esempio i tappetini che si usano nelle sale di registrazione musicale.

Questo però ne farebbe aumentare di molto il peso, rendendole praticamente inutilizzabili in alcune strade del mondo (ricordiamo per esempio che una BMW iX o una Mercedes EQS SUV pesano oggi già circa 2.450 kg e comporterebbe l’utilizzo di ancor più materiale di oggi per la produzione, con un conseguente aumento dei costi e un aumento non indifferente delle emissioni complessive.

BMW iX xDrive 50, la prova del SUV elettrico
Mercedes EQS SUV

Ed è proprio qui che entra in gioco la tecnologia. Diversi produttori stanno testando e hanno già iniziato la loro prima sperimentazione in serie di un’evoluzione in ambito automobilistico dei sistemi di cancellazione attiva del rumore, realizzata tramite centraline e speciali altoparlanti posizionati nelle parti “giuste” delle auto.

Come funziona

I primi test di applicazione dei sistemi ANC alle auto sono iniziati alcuni anni fa da brand di lusso come Bentley e Rolls-Royce. Sono normalmente composti da una centralina dedicata che registra i suoni di fondo all’interno dell’abitacolo, per mezzo di alcuni microfoni posti generalmente sui montanti.

Attraverso i normali altoparlanti musicali, la stessa centralina emette quindi delle onde sonore uguali ma opposte a quelle dei suoni ambientali. Queste, scontrandosi tra loro, si annullano a vicenda, restituendo all’orecchio umano il più completo silenzio.

Rolls-Royce Ghost Brabus 700

Si tratta di sistemi complessi, fino a oggi molto costosi e appannaggio di auto di lusso. Alcuni produttori di impianti audio stanno però lavorando incessantemente per renderli alla portata di sempre più Case auto, anche per veicoli di fascia media o bassa. Tra questi c’è Bose con il suo QuietComfort RNC, un impianto sviluppato già a partire dal 2019 e negli anni evoluto con i più moderni sistemi di noise cancelling delle proprie cuffie, come, appunto, le on-ear QuietComfort.

Nissan Micra Bose Personal Edition

Le ultime evoluzioni

Ma i produttori di cuffie e altoparlanti non sono i soli a essersi buttati a capofitto in questo importante settore. E’ di pochi giorni fa, per esempio, la notizia che Asahi Kasei, leader giapponese per prodotti chimici, è attualmente al lavoro per lo sviluppo di un sistema analogo che però, a differenza del Bose, dovrebbe essere dotato perfino di un ADC interno (Analogic digital converter), cioè una scheda audio in grado di tradurre i suoni analogici catturati con i microfoni in suoni digitali, quindi analizzabili da una centralina elettronica.

Ma facciamo chiarezza. Se non sapete cosa sia un ADC o un DAC, si tratta di processori in grado di convertire i suoni digitali, quelli delle comuni tracce audio MP3 per esempio, in suoni analogici, cioè quelli che potremmo ascoltare facendo suonare un disco in vinile.

A livello automobilistico, questi sistemi dovrebbe permettere, oltre che una più veloce lettura e riproduzione dei suoni ambientali, di affinare ancora di più le onde sonore emesse dagli altoparlanti, per renderle perfettamente affini come traccia a quelle da annullare e già analogiche, emesse per esempio dalle ruote delle auto.

Il sistema di cancellazione dei rumori di Asahi Kasei
Il sistema di cancellazione dei rumori di Asahi Kasei

Se è quindi vero che oggi non potremmo quasi più fare a meno delle cuffie con questa tecnologia all’interno, utili non solo per ascoltare la musica in luoghi rumorosi ma anche per isolarsi dall’esterno e ricercare, per esempio, la massima concentrazione, è forse anche vero che tra qualche anno questa tecnologia potrebbe diventare del tutto standard sulle auto quotidiane.

Certo è che prima o poi bisognerà fare i conti con la sicurezza stradale, perché isolarsi nel silenzio più totale è bene, ma non sempre benissimo e, soprattutto quando si è alla guida, captare i rumori esterni è a volte molto importante.

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