Tra i luoghi comuni più diffusi sulle coupé c’è quello sulla scarsa praticità, considerato il prezzo da pagare per godere dell’immagine e del dinamismo di una vera sportiva. Ma se questo è sostanzialmente vero per l’abitacolo, almeno prima dell’arrivo delle moderne coupé a 4 porte, non lo è altrettanto per la zona di carico.

Negli anni, infatti, sono moltissimi i modelli che hanno cercato di trovare un equilibrato compromesso, proponendo al posto dei tipici due volumi con bauletto posteriore una coda “fastback” e lunotto panoramico, o direttamente col portellone apribile. Ecco qualche esempio che va dal dopoguerra ai giorni nostri.

Dalla Fiat 128 3P all’Alfa GT

Uno dei primi esempi ce l’abbiamo in casa e arriva da un sportiva compatta e popolare come la Fiat 128 Coupé. Sulla prima generazione la carrozzeria era di tipo convenzionale, con lunotto fisso e baule in coda, ma con il restyling del ’75 è stata rivista del tutto la linea del posteriore, passando ai caratteristici fanalini verticali a 3 elementi e soprattutto a un più ampio e comodo portellone, e il modello ha preso il nome di Fiat 128 3P.

L’esempio è stato seguito a distanza, anche di tempo, da Alfa Romeo, che ha inanellato una lunga serie di sportive a 4 posti con coda spiovente e apertura “integrale”, dalla possente GTV alla sua sorella minore Alfasud Sprint. Arrivando fin quasi ai giorni nostri con la GT del 2003, disegnata da Bertone, che univa abilmente un profilo classico  da “due volumi e mezzo” alla comodità del portellone.

La scuola inglese

L’esponente più illustre del filone delle sportive con vano di carico ampio e accessibile d’oltremanica è una delle auto tuttora considerate più belle ed eleganti di ogni tempo, la Jaguar E-Type. La versione FHC (Fixed Head Coupé) lanciata nel ’61 si distingueva per il portellone incernierato lateralmente e qualche anno dopo, nel ’66, è stata affiancata da una variante 2+2 a passo allungato.

Coupé con il portellone

Le eredi della E-Type hanno mantenuto questa soluzione, pur passando ad un più convenzionale portellone apribile verso l’altro, che troviamo sulla seconda generazione della XK e, ai giorni nostri, sulla F-Type.

Le tedesche

Anche in Germania l’origine delle sportive a 3 porte è piuttosto “popolare”: tra le prime si annoverano infatti modelli come la Volkswagen Scirocco, derivata dalla Golf, e la sua erede Corrado. Nel 1978, Opel ha adottato la soluzione proponendo sulla Manta B seconda generazione della coupé derivata Ascona, una variante specifica battezzata CC con coda fastback e lunotto panoramico apribile, alternativa alla coupé tradizionale.

Coupé con il portellone

Per Porsche, l’idea risale invece al lancio delle prima GT a motore anteriore, ossia la 924 e la 928. Si tratta in realtà, specie per la prima, di un lunotto panoramico apribile che non incorporava anche la sponda, ossia la porzione di lamiera tra i fari, costringendo dunque a “calare” il carico nell’ampio vano bagagli, ma era già qualcosa. Oggi la Cayman a motore centrale adotta lo stesso stratagemma.

Unici a resistere su forme classiche sono stati i marchi di prestigio come Audi, BMW e Mercedes. Le ultime due tuttavia hanno ceduto parzialmente tra fine Anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio, proponendo dei modelli che non erano proprio coupé, ma sportive compatte derivate delle più classiche berline medie.

Coupé con il portellone

Parliamo della BMW Serie 3 Compact, che ha avuto ben due generazioni derivate dalle serie E36 ed E46, e della Mercedes C Sportcoupé, con cui la Stella ha offerto nel 2001 un’alternativa più dinamica e giovanile in attesa di offrire una coupé vera e propria con la generazione successiva. La C Sportcoupé, per la cronaca, ha avuto una seconda generazione dopo il facelift del 2008, cambiando nome in CLC mantenendo la stessa sigla di progetto, CL203.

Le coupé giapponesi

Anche nel Paese del Sol levante sportività e praticità non sono incompatibili, tant’è che già sul finire degli anni ’70 molte coupé alla linea americaneggiante hanno iniziato a proporre lunotti panoramici apribili o portelloni ampi e comodi. La celeberrima Toyota Celica, ad esempio, lo ha fatto dalla fine degli Anni ’70 con il modello Liftback, poi sulle successive fino all’ultima generazione del 1999.

Coupé con il portellone

Nel frattempo, hanno proposto la terza porta anche altre sportive più spinte come le Nissan 200SX e 300ZX e anche varie Mazda, dalla RX-7 Savanna ed eredi fino alla RX-8 del 2003.

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