Il Pandino 4×4, ogni tanto ritorna a parlare di sé. Ma qui il protagonista non è lui, ma la sua più accesa rivale che, tra l’altro, è anche una parente: l’Autobianchi Y10 4WD. La piccola integrale di Mirafiori è invecchiata proprio bene e, rispetto alla sua eterna rivale, oggi ha molte carte da giocare a suo favore, come ci ricorda il nostro Andrea nel nuovo episodio delle Dritte.

Lo stile prima di tutto

Spettacolare. Il taglio verticale del posteriore col portellone che, indipendentemente dal colore della carrozzeria, rimane in nero satinato, è molto originale. A questo dettaglio, si aggiungono il parabrezza curvo e i finestrini a filo con la carrozzeria, un mix che colpisce immediatamente la clientela, soprattutto femminile che apprezza le dimensioni contenute in neanche 3 metri e 40 cm di lunghezza.

La 4WD poi si differenzia dalla gamma normale per dettagli come i fascioni laterali in materiale plastico, cerchi dal disegno specifico e i paraspruzzi, davanti e dietro.

Tutta questa ricercatezza si ripete negli interni, molto raffinati considerando il segmento: infatti ci sono rivestimenti in moquette sul pavimento, di serie su tutte le versioni, mentre al top di gamma l’alcantara domina negli interni, dai pannelli porta al cruscotto, passando dai sedili.

E se poi pensate che i LED siano un’invenzione recente, sappiate che la Y10, così come altre vetture di mamma Fiat dell’epoca, vantava già il pannellino del control system, con segnalazione a LED di varie anomalie.

Un pulsante per ghermire il mondo

Il motore è una leggenda. Si tratta del FIRE a 4 cilindri con cilindrata di 999 cc, una potenza pari a 50 CV a 5.500 giri, cambio manuale a 5 rapporti, il tutto per offrire una velocità massima di 145 km/h e uno 0 a 100 km/h coperto in 17,4 secondi.

Al centro dell’attenzione, doverosamente, c’è invece la famosa trazione integrale: è inseribile mediante attuatori elettropneumatici con le ruote dietro che sono libere, quindi normalmente la Y10 4WD è una trazione anteriore ma quando serve la coppia-potenza viene distribuita anche dietro tramite un apposito tasto, selezionabile a vettura ferma o comunque a basse velocità, sotto ai 55 km/h. A differenza della Panda quindi, in marcia normale, solo con l’anteriore, l’albero di trasmissione, il differenziale e i semiassi posteriori sono liberi.

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Alcuni esemplari di Y10 prima serie si possono ancora trovare a 1.000 euro o poco più (se necessitano di restauro), circa 2.000 euro per quelle un modificate per il fuoristrada, mentre si sale tra i 3.000 e i circa 5.000 euro per Y10 4WD molto belle, ben conservate, da usare e sfoggiare.

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