Lunedì 4 maggio l’Italia riparte (parzialmente) con l’inizio della Fase 2 dell’emergenza Coronavirus.

La presentazione del Dpcm dello scorso 26 aprile, ha però creato non pochi dubbi rispetto al l’interpretazione delle nuove regole e il Governo è corso ai ripari lavorando ad un nuovo documento ufficiale di FAQ – inteso come risposte alle domande più frequenti – per chiarire gli aspetti più controversi.

A cominciare dalle nuove condizioni per gli spostamenti con autocertificazione, in particolare per quel che riguarda i cosiddetti congiunti, che rappresentano la più grande novità di questa Fase 2 (qui tutte le regole sugli spostamenti), insieme alla possibilità di ritornare presso il proprio domicilio di residenza, indipendentemente dalla regione in cui ci si trova. Vediamo i dettagli e ricordiamo qui tutto quello che si può fare per l’auto.

Il modulo di autocertificazione

L’autocertificazione ci accompagnerà anche nella Fase 2. Il fac simile del modulo è stato aggiornato il 3 maggio 2020 e si può scaricare a questo link. Sul sito del Ministero dell’Interno è comunque specificato che il modello precedente rimane valido e che sarà sufficiente barrare “le voci non più attuali”, con tanto di PDF d’esempio.

Estratto della nuova versione

Modulo autocertificazione Maggio 2020 (precedente barrato)

Vecchia versione “barrata”

Il documento si può stampare, precompilare e portare con sé quando ci si sposta da casa (assieme a un documento d’identità), ma ricordiamo una volta di più che non è indispensabile farlo. In caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, infatti, sono gli stessi agenti che vi forniranno l’autocertificazione prestampata da compilare qualora ne foste sprovvisti. Dunque vi consigliamo di non farvi prendere “dall’ansia di stampa”.

Le regole per gli spostamenti in sintesi

Tipologie di spostamentoMotivazioni ammesse (con autocertificazione)
All’interno della stessa regione

-> visita ai congiunti all’interno della stessa regione

-> comprovate esigenze lavorative

-> situazione di necessità

-> motivi di salute

-> ritorno presso il proprio domicilio di abitazione/residenza

Fra regioni diverse

-> ritorno presso il proprio domicilio di abitazione/residenza

-> comprovate esigenze lavorative

-> assoluta urgenza

-> motivi di salute

Si possono vedere i congiunti, ovvero parenti e non solo

Andare a trovare i congiunti (parenti e vedremo chi altri) diventa un motivo valido in più per spostarsi all’interno del proprio comune, in un comune diverso o all’interno della stessa regione in cui ci si trova, andandosi ad aggiungere a quelli già esistenti: comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza, situazione di necessità, motivi di salute.

Attenzione: non è consentito al momento lo spostamento interregionale per la visita ai congiunti.

Ma chi sono i congiunti?

Per capire a cosa si riferisce il decreto con la parola congiunti occorre andare a vedere le FAQ della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Prima di dircelo il Governo ci ricorda però che “E’ comunque fortemente raccomandato limitare al massimo gli incontri con persone non conviventi, poiché questo aumenta il rischio di contagio. In occasione di questi incontri devono essere rispettati: il divieto di assembramento, il distanziamento interpersonale di almeno un metro e l’obbligo di usare le mascherine per la protezione delle vie respiratorie.”

La stessa FAQ spiega poi che la dizione “congiunti” comprende: i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge).

Rientro al domicilio, anche in altra regione

L’altra novità sostanziale del nuovo decreto, ma al momento non riportata sul modulo è quella che recita: “È in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, anche se comporta uno spostamento tra regioni diverse.”

Quindi chi è rimasto lontano da casa causa lockdown può tornare.

Resta però il fatto che “una volta che si sia fatto rientro presso il proprio domicilio/abitazione/residenza anche provenendo da un’altra Regione, non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della Regione in cui ci si trova, qualora non ricorrano motivi legittimi di spostamento per comprovate esigenze lavorative o assoluta urgenza o motivi di salute.”

OK ai concessionari auto

Le stesse FAQ confermano esplicitamente ala possibilità di visitare le concessionarie auto che appunto riaprono lunedì 4 maggio. A tal riguardo il Governo scrive: “E’ quindi consentito recarsi da un concessionario per acquistare un veicolo, fare un tagliando, effettuare cambio pneumatici e altre attività di manutenzione.

Una buona notizia per gli automobilisti e anche per le aziende che in quasi due mesi di fermo forzato dalla pandemia hanno dovuto affrontare difficoltà economiche non indifferenti. A proposito, se siete fra quelle persone che stavano aspettando la fine del lockdown per comprare un’auto nuova, in questo articolo trovate la lista dei nuovi modelli che debuttano nelle concessionarie italiane proprio dal 4 maggio.

Le mascherine in automobile

Abbiamo già trattato la questione delle mascherine in auto in questo articolo. Ricordiamo che il Dpcm per la Fase 2 prevede l’obbligo all’utilizzo delle mascherine “negli ambienti chiusi dei luoghi aperti al pubblico, incluso i mezzi di trasporto e comunque n tutte le occasioni in cui non si possibile garantire continuamente il mantenimento del distanziamento fisico”.

Interpretando il principio con buon senso, deduciamo che se si viaggia da soli la mascherina non serve. Se i passeggeri sono più d’uno bisogna indossarle, a meno che le persone a bordo non siano conviventi.

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