Potevano farlo gli asiatici o i colossi dell’auto per primi, ma sono stati i francesi e altri piccoli gruppi a precederli: un camion e un prototipo da gara, raid, spinti a celle d’idrogeno. Correranno la Dakar dimostrando il potenziale per almeno 250 Km


17 gennaio 2022

Tutti a commentare le buona prestazione del colosso tedesco con 4 anelli che ha messo nel deserto, vincendo 4 tappe, la cosiddetta astronave nera a batteria (RS Q e-tron). Però che affascina della sperimentazione in gara alla Dakar (Dakar Future), per potenziale uso in ambiti stressanti della vita reale, è anche il meno mediatico progetto a idrogeno francese.

Si chiama e-Blast H2 il mezzo che presenta la Green Corp Konnection (GCK) in collaborazione con FEV. Il veicolo con potenza elettrica complessiva di 320 kW è alimentato da 30 kg di cella a idrogeno in pressione 700 bar (per 200 kW disponibili). La corrente si accumula anche in batteria, da 50 kWh, che funge da tampone (buffer per i lag della cella o booster di energia, secondo i casi) e la trazione è posteriore. Il prototipo abbina due rapporti al motore elettrico e promette massa di circa 2.200 kg con autonomia di 250 km, a stressante ritmo di gara nel deserto.

Già quest’anno però nel deserto ha corso un camion, a idrogeno. E’ H2 Racing truck che, forte di un bel design Pininfarina, si è esibito in varie dimostrazioni stimolando interesse per il potenziale di applicazione nella serie.

Due i motori elettrici, da 300kW, alimentati da celle di combustibile 380 kWh (80 kg di idrogeno). Sono più d’uno i progetti con veicoli da gara alternativi che si vogliono schierare nella Dakar Future, mostrando un buon legame tra ricerca e competizioni, in questo caso dai regolamenti volutamente accoglienti, come si deve per una formula che vuole essere anche ricerca. E se riusciranno a finire la Dakar senza intoppi, compiendo davvero 250 km a manetta e pieno carico, magari avanzandone anche di energia. Potrà essere il momento di vederli anche per usi “normali” i veicoli FCEV.

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