Una storia fatta di velocità

Chi pensava che le Bentley fossero “solo” un concentrato di finiture sopraffine e comodità, dovrà rivedere le proprie convinzioni di fronte a questa nuova Bentley Continental GT Speed. Non a caso è stata battezzata Speed, velocità: una parola che ritroviamo scritta con caratteri cromati sui parafanghi anteriori, che ha segnato i momenti più gloriosi nella storia della casa britannica (si chiamavano Speed Six i modelli che trionfarono alla 24 ore di Le Mans nel 1929 e nel 1930) e che si rivela indubbiamente appropriata per questa imponente sportiva a due porte: la punta dichiarata è di ben 335 km/h. Non sono da meno le capacità d’accelerazione: secondo la casa, partendo da fermi i 100 km/h si raggiungono in appena 3,6 secondi.

Tanto imponente quanto slanciata (ai 485 cm di lunghezza corrisponde un’altezza di soli 141 cm), la Bentley Continental GT Speed deve le sue prestazioni da supercar al 6.0 W12 celato dal lungo cofano: il già noto monumentale biturbo a iniezione diretta di benzina è stato potenziato sino a 659 CV (24 più di prima). Nessun incremento, invece, per la coppia motrice, che come nella precedente versione raggiunge l’impressionante valore di 900 Nm, disponibili da 1500 a 5000 giri. 

Si fa riconoscere, ma senza esagerare

La Bentley Continental GT Speed sfoggia dettagli che ne accentuano la grinta. Per esempio, la squadrata griglia del radiatore (che si contrappone ai tondi fari a matrice di led) è verniciata in nero lucido anziché essere cromata, e la medesima tinta è ripresa nelle prese d’aria inferiori. Specifiche pure le minigonne sottoporta, percorse da una nervatura che richiama quella, più ampia e profonda, che “muove” la superficie delle porte. In aggiunta, questa versione monta cerchi in lega forgiati di disegno specifico, con un diametro di ben 22”. 

Di esclusivo la Bentley Continental GT Speed ha anche il prezzo, pari a ben 274.622 euro (e destinato a lievitare sensibilmente se si attinge alla lista degli optional). Come è tradizione, in alternativa alla variante Coupé – quella protagonista del nostro test – c’è pure la Convertible (302.072 euro), ancor più fascinosa per via della capote in tela motorizzata (impiega 16” ad aprirsi e 20” a richiudersi, operazioni possibili anche con l’auto in movimento e fino a 25 km/h): entrambi già ordinabili, i due modelli saranno in consegna entro la fine dell’anno.  

Dodici, in formazione compatta

Il 6.0 W12 biturbo della Bentley Continental GT Speed, imparentato con le analoghe unità già impiegate in altri modelli del gruppo Volkswagen (cui il marchio britannico fa capo), deve il suo nome alla particolare architettura. In pratica, si tratta dell’unione di due motori a sei cilindri a V stretto (di soli 15°), con un angolo fra loro di 72° e un unico albero motore: una soluzione che, a parità di altri fattori, permette di contenere drasticamente l’ingombro in lunghezza rispetto a quello di un classico V12.

Con questa versione Speed debutta un inedito complesso di scarico provvisto di valvole attive, mentre la trasmissione rimane affidata a un cambio robotizzato a doppia frizione a 8 marce, del tutto convincente tanto per la rapidità negli innesti quanto per la dolcezza di funzionamento. Confermata pure la trazione integrale, che privilegia l’invio della coppia motrice alle ruote posteriori (le quali ne ricevono il 60% in condizioni standard e l’83% in modalità Sport), e che comunque adatta la ripartizione fra gli assi in base alle condizioni di guida e all’aderenza offerta dal fondo stradale.

Gigante sì, ma “atletico”

Con un passo di ben 285 cm e una massa che sfiora i 2300 kg, la Bentley Continental GT Speed ricorre a raffinati stratagemmi per garantire una ragionevole agilità e guidabilità. Innanzitutto, è dotata di sterzata integrale, con le ruote posteriori che possono orientarsi di qualche grado in controfase rispetto a quelle davanti (ma pure, a velocità elevate, sterzare in fase, in questo caso migliorando la stabilità). Inoltre, impiega sospensioni a controllo elettronico con molle ad aria e barre antirollio attive (5.039 euro) servite da attuatori elettrici: tutti sistemi che rispondono al selettore delle modalità di guida (oltre alla citata Sport, ci sono la Comfort e “l’intermedia” Bentley), consentendo di rendere la vettura più efficace dinamicamente, oppure di privilegiarne la comodità.

La natura sportiva della Bentley Continental GT Speed è confermata pure dalla possibilità di tarare su due livelli il controllo di trazione e stabilità, oltre che di escluderlo del tutto qualora si sia piloti esperti e ci si voglia cimentare in circuito. Situazione, quest’ultima, in cui si apprezza pure il differenziale posteriore a slittamento limitato controllato elettronicamente (altro componente distintivo di questa versione). Infine, chi vuole un impianto frenante che non manifesti cali d’efficienza nella guida al limite può optare per quello con dischi carboceramici anteriori di ben 440 mm di diametro, abbinati a pinze a dieci pistoncini: un optional che, oltre all’efficacia, ha il pregio di pesare 33 kg in meno di quello standard con dischi in metallo.

Lusso a mani basse

Curati in modo esemplare sin nei minimi dettagli, gli interni della Bentley Continental GT Speed impiegano materiali pregiati, con estesi rivestimenti in pelle (anche bicolore) e in Alcantara, e cuciture a forma di diamante per le avvolgenti poltrone sportive: quindici le varianti cromatiche fra le quali scegliere. Gratificanti (ma pure facili a evidenziare le “ditate”) i pannelli laccati in nero lucido, mentre un tocco di sportività arriva dal volante a tre razze e dalla pedaliera in metallo a vista con gommini antiscivolo. Ampie le possibilità di personalizzazione, che comprendono elementi in legno o fibra di carbonio (a partire da 1.366 euro), ed eccellente per fluidità la risposta dei numerosi comandi, molti dei quali realizzati in vero metallo. Tanta raffinatezza, comunque, va goduta soprattutto in coppia, perché, nonostante la Bentley Continental GT Speed sia omologata per quattro persone, chi viaggia dietro ha poco spazio per le gambe: un peccato, dal momento che le due poltrone posteriori sono davvero ben sagomate, anche se un po’ infossate. A misura di “vacanza per due” anche il bagagliaio: i suoi 358 litri di capacità non sono molti in rapporto alla lunghezza della vettura.

Molto, però, si deve pagare a parte

Scenografico il display di 12,3” del sistema multimediale della Bentley Continental GT Speed, che integra il navigatore e offre funzioni avanzate, ma non Android Auto e Apple CarPlay. Per 5.941 euro si può avere il sistema che “ribalta” lo schermo verso l’interno e scopre tre fascinosi quadranti a orologio dall’aspetto vintage (termometro della temperatura esterna, bussola e cronografo). Sempre fra gli optional ci sono gli impianti hi-fi marchiati Bang & Olufsen da 1500 watt (6.192 euro) oppure Naim da 2200 (8.211 euro), e anche la base di ricarica wireless per gli smartphone predisposti, ormai di serie in vetture di gran lunga meno costose, ma qui quotata 354 euro. Nella Bentley Continental GT Speed sono extra anche i dispositivi di sicurezza di ultima generazione: il pacchetto Touring non è a buon mercato (7.906 euro), ma oltre all’head-up display include il cruise control adattativo e altri ausili alla guida, quali il sistema Night Vision (grazie a telecamere a infrarossi individua al buio ed evidenzia nel cruscotto digitale persone e animali), l’assistenza al cambio e al mantenimento di corsia, e la frenata automatica d’emergenza che interviene anche negli incroci.

Si vola a una spanna da terra

Appena ci si assesta nell’ospitale posto guida si apprezza un lusso che ha davvero pochi riferimenti nel settore, ma ci si ritrova anche disorientati da una vera e propria miriade di comandi (soprattutto nel tunnel). La massa abbondante e la strapotenza del motore mettono in una certa soggezione, che viene presto dissipata dalla docilità dei comandi, della trasmissione, del volante e del motore. La Bentley Continental GT Speed è comoda e silenziosissima: le sospensioni elettroniche trasformano l’asfalto in un biliardo, e col motore che a 130 orari lavora a poco più di 1500 giri, in autostrada si va via come se si volasse rasoterra. 

Il comfort, dunque, è di alto livello, ma la Bentley Continental GT Speed è soprattutto una sportiva dinamica capace di prestazioni elevatissime, che si fa apprezzare nel misto medio-veloce per le notevoli doti di stabilità e precisione nelle variazioni di traiettoria. Il discorso cambia nei percorsi stretti, dove pur apprezzando la guidabilità si devono fare i conti con la massa rilevante, l’inerzia in inserimento di curva e l’apporto meno efficace delle ruote sterzanti, che in questo frangente rendono la guida meno progressiva. Incisiva e sensibile la frenata anche alle piccole pressioni, mentre quando si preme il pedale a fondo l’intervento dell’Abs si fa molto evidente. 

Una grinta che ti prende in contropiede

Il 6.0 è talmente regolare e silenzioso al regime minimo (di soli 600 giri) che ci è capitato di ripetere l’avviamento, perché sembrava spento. Ma quando si preme con decisione l’acceleratore, il dodici cilindri si fa notare. Eccome, se si fa notare: propone un mix “esplosivo” di potenza e coppia motrice, che si sfrutta al massimo attivando l’efficace “launch control”. Si viene proiettati in avanti come da una fionda, con le otto marce che scandiscono il ritmo W12, cambiando a 6200 giri. I rettilinei finiscono in un attimo, con un ululato allo scarico da supercar sportiva e pure qualche scoppiettio in rilascio dagli scarichi (cosa che, però, ci sembra una caduta di stile in una vettura elegante e blasonata come la Bentley Continental GT Speed).

La perfezione non è di questo mondo, e la Bentley Continental GT Speed lo conferma con qualche piccolo neo che non ci si aspetterebbe da una vettura di questo livello: le dita non riescono ad azionare i comandi elettrici delle poltrone quando le porte sono chiuse; il largo montante sinistro del tetto copre parzialmente la visuale in curva; il sistema di riconoscimento dei segnali stradali “legge” e visualizza anche quelli delle corsie di decelerazione, confondendo chi si trova alla guida. E poi, il più fastidioso per una sportiva:  nella guida decisa sui tratti pieni di curve e frenate la cintura di sicurezza del guidatore si mette continuamente in tensione, tanto che si è costretti a diminuire l’andatura per allentarla. 

Secondo noi

Perché sì 
> Comfort. Nonostante sia la più “cattiva” della gamma e monti ruote di 22” con gomme ultraribassate, fa viaggiare sul velluto. E nel silenzio.
> Prestazioni. Strapotente e provvista di un veloce cambio robotizzato, accelera con grande rapidità.
> Qualità costruttiva. Realizzati senza risparmio di materiali pregiati, e rifiniti con grande cura, gli interni sono sontuosi e ampiamente personalizzabili.

Perché no 
> Abitabilità posteriore. Seppure omologata per quattro, è una coupé da godere in coppia: per chi siede dietro, lo spazio per le gambe è poco e il sedile infossato. 
> Bagagliaio. L’auto è lunga 485 cm ma offre un vano da berlina compatta (358 litri): ci aspettavamo di meglio.
> Percorsi stretti. Sui tratti tortuosi la vettura perde precisione, risultando meno efficace nelle rapide variazioni di traiettoria.

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