Da “segnale importante” a “resistenza all’impostazione troppo ideologica e poco concreta” dell’Unione europea, passando per la “difesa della nostra storia e del nostro lavoro”. Mentre la politica italiana esulta per il rinvio della decisione finale sullo stop alla vendita di auto a benzina e diesel in Europa dal 2035, il resto del Vecchio Continente si interroga sul futuro della mobilità.

Cosa succederà da qui alle prossime settimane, quando l’impasse politico a Bruxelles sarà finalmente superato, in positivo o in negativo? Ed è giusto parlare di vittoria? Non tutti infatti sono d’accordo, soprattutto all’estero. Ecco quindi una rassegna sui commenti dei principali quotidiani stranieri alla notizia che sta riscrivendo l’auto di domani, con tanto di screen in lingua originale.

“Insolito e pericoloso”

“Uno spettacolo assurdo”. Non usa giri di parole Suddeutsche Zeitung, giornale tedesco molto critico nei confronti del suo Governo, accusato non solo di essersi messo di traverso con il piano sul phase-out, ma anche di averlo fatto in modo “tardivo” e “insolito”, creando forse un pericoloso precedente. Una rapida soluzione non sembra all’orizzonte.

La stessa parola si trova fra le righe di due articoli: uno della testata polacca Gosc.Pl (“è insolito tentare di bloccare o modificare la politica dell’Ue in una fase così avanzata del procedimento normativo”) e l’altrodella spagnola elEconomista, che aggiunge: “A questo punto, la trattativa doveva andare avanti senza grossi dibattiti”. E ancora, “il timore è che questa polemica possa sfociare in analoghi blocchi ad altre misure previste dal Green Deal europeo, che segna la strada verso le zero emissioni nel 2050”.

Foto - Cosa pensano all'estero del caos stop auto termiche in Ue dal 2035

“L’Ue ritarda il voto sull’eliminazione dei motori a combustione dopo le obiezioni tedesche”

Foto - Stop 2035 stampa estera

“L’Ue rinvia il voto per porre fine ai veicoli a combustione per le riserve di Berlino”

Tornando in Germania, si può leggere il commento di Handelsblatt, che ricorda come l’ultimo passaggio al Consiglio dell’Unione europea fosse apparentemente “una formalità”, visto che l’Istituzione aveva già raggiunto un accordo con l’Europarlamento. La sorpresa è evidente.

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“Dopo la minaccia del blocco tedesco, l’Ue rinvia il voto sull’eliminazione graduale dei veicoli a combustione”

Sulla stessa linea sono le pubblicazioni del belga Le Soir (il voto è “generalmente considerato una formalità”), del tedesco Frankfurter Allgemeine (“la fine del motore a scoppio sembrava già decisa”) e dello spagnolo La Vanguardia (“doveva essere un voto di routine, poco più che un timbro”).

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“Fine dei motori termici nel 2035: confermato il blocco tedesco”

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“La fine del motore a combustione interna è imminente?”

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“Berlino blocca all’ultimo minuto la decisione Ue di vietare i motori a combustione dal 2035”

Tutti i dubbi sugli eFuels

Non mancano poi i dubbi sulle alternative all’auto elettrica. Sono quelli della testata francese Le Figaro, che sottolinea come “l’uso dei carburanti sintetici nelle auto sia contestato perché sarebbe molto energivoro”.

A fare eco al quotidiano transalpino c’è persino l’agenzia di stampa americana Bloomberg, che parla di “problemi tecnici” nello sviluppo degli eFuels. Ma non solo: “Non è esattamente chiaro quali rassicurazioni stia cercando la Germania”.

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“Fine dei veicoli con motore a combustione: la Germania ritarda il via libera dell’Ue”

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L’Ue rinvia il voto sul divieto dei motori a combustione per le obiezioni della Germania

Lo stesso cancelliere Olaf Scholz sarebbe diffidente verso i nuovi carburanti e si troverebbe suo malgrado, tra l’incudine e il martello, per accontentare tutte le anime della maggioranza. “Gli eFuels sono significativamente più costosi di quelli tradizionali” e “andrebbero destinati soprattutto all’aviazione”, conclude Bloomberg. Lo sconcerto fa il giro del mondo e arriva anche Oltreoceano.

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