Una giornata da passare a Montecarlo non è un qualcosa che capita tutti i giorni. Anche se si tratta di “lavorare” nel fine settimana.

Ecco perché, quando in redazione è giunto l’invito a partecipare alle finali Mondiali di Gran Turismo – sì, il videogioco – ho preso immediatamente la palla al balzo per godermi due degli fattori che caratterizzano maggiormente il principato più famoso del mondo: le sue strade, e le sue auto. 

Ho preso armi – la mia camera e il mio microfono – e bagagli, e ho fatto dunque quello che qualsiasi appassionato di quattro ruote avrebbe fatto. Camminato – tanto – per fare Carspotting. 

A caccia di auto

Una giornata invernale – e piuttosto freddina – in giro per cercare qualcosa di esotico, di particolare e unico, questo era il mio obiettivo. Lo ammetto subito però: non ho trovato propriamente tutti quei modelli che mi sarei aspettato.

Niente Bugatti o LaFerrari per dire, niente hypercar….però qualcosa di davvero interessante e appassionante ho scovato: da una Lamborghini Countach intravista in lontananza a una splendida Murcielago parcheggiata davanti a un famosissimo locale del lungomare, da una Porsche 930 (peccato non fosse Turbo) a una elegantissima Ferrari 812.

Nei pressi della concessionaria ufficiale di Monaco, abbiamo scovato una Ferrari 296 GTB

Ecco sì, la mia giornata (e nottata) è trascorsa in questa maniera, con gli occhi sgranati e la bocca aperta.

E questo discorso non si basa solo sulla visione di certe auto, ma anche sulla possibilità che ho avuto di solcare tratti di uno dei circuiti più iconici del panorama mondiale.

 

In giro per il Principato

Mi sono fermato davanti al Portier ricordando quel pomeriggio in cui, davanti al divano, Michael Schumacher andò a muro con la sua F310 dopo che al sabato conquistò una pole position assolutamente entusiasmante; ho visto e percorso l’imbocco del tunnel , immaginando le monoposto di F1 che lo affrontano in pieno; sono salito su dal Mirabeau per poi tagliare lungo il Casinò e percorrere a piedi Beau Rivage per arrivare a Santa Devote. 

Foto - Ho fatto Carspotting a Monaco

Parcheggiato vicino un albergo, ecco un esemplare di Porsche GT3

Poi, nella notte, in piena solitudine, ho percorso quella che è la zona box e la chicane delle Piscine. Per chi è appassionato di Formula 1, questa è un’esperienza da fare. Ma torniamo a noi…

Dal reale a…Gran Turismo

Il motivo per cui sono volato a Montecarlo ve l’ho accennato. In realtà, il discorso è più ampio e, per certi versi, anche interessante. L’invito è giunto da Brembo, azienda che nell’immaginario collettivo, riveste un ruolo chiave per quelli che sono i sistemi di frenata di un’auto o una moto.

Un concetto che in realtà, la stessa Brembo sta evolvendo, ponendo la sua attenzione non solo sul concetto di frenata meccanica, ma anche su tutto ciò che oramai si contempla in quella cruciale fase di guida. Perché frenare oggi significa anche immagazinare, sfruttare e gestire energia, tanto per ampliare la visione.

Ferrari Vision Gran Turismo

La Ferrari Vision Gran Turismo vista in anteprima durante le Finali Mondiali

A maggior ragione però, cosa c’entra un’azienda del genere con il mondo del virtuale? Perché inserirsi in queste logiche? La questione si lega a una parola: passione. Un tempo, i ventenni di ieri passavano magari ore nel proprio Garage o giardino di casa per smontare i propri motorini, le proprie moto o auto.

Oggi la passione per i motori è ancora presente sì, ma è cambiata, e verosimilmente passa molto di più all’interno di mondi virtuali – dal sim racing più accessibile al mondo come Gran Turismo fino ai simulatori più professionali, come rFactor2 di Motorsport Games per citarne un paio.

Foto - Ho fatto Carspotting a Monaco

Brembo ha voluto investire in un mondo virtuale per cercare di catturare l’attenzione delle nuove generazioni

Foto - Ho fatto Carspotting a Monaco

La Porsche GT3 RS posteggiata all’ingresso dell’Albergo delle Finali Mondiali

Ecco, veicolare i propri prodotti, far si che un giovane giocatore possa “evolvere” la propria auto virtuale con una pinza freno migliore è un modo corretto per far conoscere meglio questo mondo a chi gioca con un pad o un volante in mano.

D’altro canto…quanti di noi si sono appassionati alle auto con le riviste, con i servizi in tv, ma anche con i primi Gran Turismo? Siate sinceri.

Un posto in finale

Tornando all’evento: Brembo ha sponsorizzato la livrea del team italiano che ha corso le finali mondiali…e anche noi di Motor1.com Italia abbiamo partecipato! Si signori, nella categoria Pro-Am insieme a un pilota professionista come Giorgio Mangano (driver di Williams eSports).

E me la sono anche cavata bene visto che sono riuscito a conquistare un posto nella pregiata finale mondiale, dove ha partecipato anche Esteban Ocon, pilota F1 del team Alpine.

Un pomeriggio interessante dunque, molto divertente certamente, ma anche formativo per capire come la passione possa essere declinata in vari modi.

Dal Car Spotting ai videgiochi, il mondo dell’auto trova evidentemente sempre un modo per veicolare la passione.

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