Ci vuole più innovazione tecnologica per produrre vetture alto di gamma o utilitarie? La risposta sembrerebbe scontata, ma se guardiamo al passato, non di rado alcuni degli stabilimenti più all’avanguardia sono nati per produrre piccole auto e grazie alla loro flessibilità sono poi diventati la casa di modelli più prestigiosi. 

In Casa Fiat, poi FCA e oggi Stellantis, esempi del genere non mancano, dal sito torinese di Mirafiori, che è nato con la Topolino e oggi produce Maserati Levante (oltre alla 500 elettrica…) fino a quello laziale di Cassino, dove i vertici del colosso italo-francese hanno annunciato la produzione di modelli sulla più grande delle piattaforme elettriche di nuova generazione e dove oggi nascono Alfa Giulia e Stelvio e Maserati Grecale.

Dalla 126 alle nuove compatte

All’inizio degli Anni ’70, mentre Alfa Romeo, non ancora parte del Gruppo Fiat, mette in piedi l’operazione Alfasud a Pomigliano D’Arco, Fiat costruisce un nuovo stabilimento poco più a nord, nel Lazio, e per l’esattezza nella provincia di Frosinone.

La località scelta è Piedimonte San Germano, nel comprensorio di Cassino, e l’obiettivo è avviare la produzione in grande serie del modello 126, destinato a sostituire la 500 postbellica di cui riprende l’impostazione ma con molte novità iniziando dalla scocca.

I primi robot Comau installati a Cassino nel 1978

L’impianto non è destinato soltanto alle utilitarie, anzi, la 126 sarà anche l’unica di segmento inferiore a esservi prodotta: già due anni dopo arrivano le linee di assemblaggio della 131 e dal 1978 quelle della rivoluzionaria Ritmo, due volumi sportiveggiante, che porta con sé l’introduzione del primo sistema di produzione robotizzato, avviato qui e nella fabbrica di Rivalta, visino a Torino, tramite robot della Comau.

Lo stabilimento Stellantis di Cassino

Lo stabilimento Stellantis di Cassino festeggia nel 1990 il milione di Tipo prodotte in poco più di due anni

Un secondo grande step evolutivo arriva esattamente 10 anni dopo, quando l’impianto si rinnova per la Tipo, che porta la produzione a superare le 1.000 unità al giorno. A questo seguono Bravo e Brava, Stilo e una nuova Bravo, tutte discendenti della Ritmo. Accanto a queste, altre come Tempra, Marea e la Croma del 2005 sviluppata su base GM.

L’allargamento agli altri marchi inizia ne 2007, quando vengono messe in produzione vetture che condividono il pianale come appunto la Bravo di quell’anno e la contemporanea Lancia Delta, mentre poco dopo arriva Alfa Romeo Giulietta.

Lo stabilimento Stellantis di Cassino

Nel reparto lastratura “lavorano” oltre 1.200 robot

Le medie di prestigio e processi high tech

La svolta avviene nel 2016, quando l’impianto di Cassino viene scelto per la produzione delle due Alfa Romeo chiamate a rilanciare il marchio nel segmento medio, la berlina Giulia e il SUV Stelvio. Nate da un progetto e da una piattaforma nuovi, segnano anche la trasformazione della fabbrica nella prima World Class Sustainable Plant del Gruppo, che unisce nuove tecnologie di produzione la riduzione dell’impatto ambientale. 

Lo stabilimento Stellantis di Cassino

 

All’impianto di stampaggio di parti strutturali, che lavora anche per gli altri stabilimenti europei come quello per lo stampaggio plastiche, si aggiungono infatti una nuova saldatura ad alta tecnologia che permette di saldare leghe di diversa composizione, un nuovo impianto di verniciatura a basso consumo energetico e di acqua con stesura a secco del fondo e recupero della vernice in eccesso tramite aspirazione anziché lavaggio.

Lo stabilimento Stellantis di Cassino

I monitor lungo le linee dello stabilimento Stellantis di Cassino

Lo stabilimento Stellantis di Cassino

Lo speciale gestionale per smartphone

Lo stabilimento Stellantis di Cassino

Uno degli smartwatch in dotazione nei reparti assemblaggio

Il programma energetico si competa con l’uso di fonti di luce a basso consumo e di corrente prodotta in parte da un impianto fotovoltaico nel parcheggio della fabbrica e in parte da altre fonti rinnovabili certificate dai fornitori.

A questo si aggiunge l’opera di digitalizzazione dei processi produttivi: una serie di supporti come tablet e display sono  distribuiti lungo le line per monitorare lo stato dei lavori e insieme ai partner di Samsung vengono sviluppati software da integrare negli smartphone o nuovi smartwatch autonomi connessi al sistema di gestione della produzione.

Lo stabilimento Stellantis di Cassino

Lo stabilimento Stellantis di Cassino, vista aerea

Prima Maserati, poi le elettriche “large”

La produzione a Cassino ha subito una battuta d’arresto sul finire del decennio quando il personale addetto è stato ridimensionato da 3.000 a 2.600 persone, ma nel 2022 la fabbrica riceve nuova linfa con l’arrivo del SUV Maserati Grecale,  costruito sulla piattaforma Giorgio comune proprio a Giulia e Stelvio.

All’inizio del 2023, Stellantis annuncia che la definizione del nuovo piano industriale Cassino diventerà dal 2025 uno degli stabilimenti che produrranno modelli sulla piattaforma STLA Large, insieme a quello canadese di Windsor, in Ontario. 

La STLA Large è una delle quattro piattaforme elettriche che faranno da base alla futura produzione dell’intero gruppo. Per l’esattezza si tratta della più grande delle tre progettate sul principio della monoscocca (la quarta è la “frame” con telaio separato che servirà per pick-up e furgoni) che offrirà batterie con autonomie fino a 800 km.

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Inaugurazione1972
ProprietàStellantis
CollocazionePiedimonte San Giuliano, Cassino, Frosinone, Italia
Superficie complessivaoltre 2.000.000 di metri quadri di cui 400.000 coperti da edifici
Dipendenti impiegati2.600
Capacità produttivan.d.
Altre attività
Modelli attualmente prodottiAlfa Romeo Giulia e Stelvio, Maserati Grecale
Modelli storici più importanti prodottiFiat 126, 131, Ritmo, Tipo, Duna, Regata, Bravo/Brava, Stilo, Tempra, Marea, nuova Bravo (2005) nuova Croma (2005), Lancia Delta (2008), Alfa Romeo Giulietta (2010)
Modelli di prossima produzioneModelli medio-superiori su piattaforma STLA Larg

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