Per la legge, pneumatici invernali e catene da neve sono la stessa cosa, nel senso che quando scatta l’obbligo di dotazioni specifiche per la brutta stagione, in Italia dal 15 novembre al 15 aprile salvo diverse disposizioni regionali o comunali, avere a bordo le une o le altre mette ugualmente al riparo da sanzioni.

All’atto pratico però, non è così: se è vero che le catene nel bagagliaio possono evitarci una multa in caso di controlli ,quando il pericolo si autentico ci servono a ben poco. Non per niente negli ultimi anni moltissimi automobilisti si sono convinti dell’utilità delle gomme invernali, che aumentano la sicurezza in un’ampia gamma di situazioni e temperature.

Per quanto siano più versatili e “comode”, in quanto una volta montate non servono più altri interventi, esse non sostituiscono del tutto le catene, che si fanno invece preferire in alcune condizioni, come ad esempio le nevicate davvero abbondanti e la neve fresca, dove per avanzare occorre letteralmente “mordere” la massa nevosa.

Tre cose da sapere prima di comprare

  1. Così come la maggior parte dei dispositivi di sicurezza, anche le catene da neve che compriamo devono essere contrassegnate da una specifica omologazione che ne certifica la conformità ai regolamenti e le prestazioni. Il Ministero dei Trasporti, infatti, ha sancito che possono essere utilizzate solamente le catene identificate con la sigle CUNA NC 178-01 o O-Norm.
  2. La scelta delle catene deve essere effettuata secondo la dimensione del cerchio e del pneumatico. Quindi, innanzitutto bisogna verificare sul libretto di uso delle catene o sulla scatola delle stesse che sia presente la misura del pneumatico su cui intendiamo montarle. Mettere in auto una confezione di catene “a caso” solo per evitare la multa è pericoloso, in caso di controllo viene verificata anche la corrispondenza e la multa arriva ugualmente.
  3. Alcune misure di pneumatici non sono catenabili perché troppo grandi per lasciare sufficiente spazio tra gomma e parafanghi da consentire alla ruota catenata di muoversi senza rischio di contatti con la struttura interna. Questa indicazione si trova sul libretto di circolazione. Se pensate di aver bisogni di catene, conviene montare ruote più piccole, anche se persino qui esistono delle scappatoie, come vedremo.

Per quanto riguarda il tipo di catena ideale ci troviamo davanti a 4 tipologie di prodotto diverse che variano in base alla geometria delle maglie. Differiscono per destinazione d’uso, facilità di montaggio e naturalmente per il prezzo.

Questo è determinato in buona parte dalle dimensioni delle maglie e dallo spessore finale della catena. Le catene ultrasottili con spessore di 7 mm, infatti, hanno prezzi leggermente più elevati perché fatte con materiali più resistenti e possono essere montate anche su gomme normalmente non catenabili.

Sono caratterizzate da un impronta su strada formata da linee parallele tra loro, dovuta alla disposizione assiale della catena intorno al battistrada. Questa tipologia risulta la più difficile da montare perché è necessario spostare la vettura avanti e indietro durante il montaggio. Il prezzo parte da 30 euro.

Catene da neve, quali sono e come si usano

Le catene a Y sono le più diffuse ed economiche sul mercato. Come si intuisce dal nome, sono caratterizzate da un’impronta su strada a forma di Y. Adatte per un utilizzo sporadico e non quotidiano, anche le catene da neve a Y hanno un prezzo di partenza che si aggira intorno ai 30 euro.

Catene da neve, quali sono e come si usano

Le catene a rombo, rispetto a quelle a Y, possono essere utilizzate anche su fondi ghiacciati a patto che si viaggi a velocità contenute. L’impronta del battistrada in questo caso lascia un segno che riprende la forma di rombi o esagoni continui. Disponibili anche nelle varianti con tensionamento automatico, hanno un costo leggermente superiore alle altre. Anche qui i modelli più semplici partono da 30 euro ma si sale facilmente oltre i 100.

Catene da neve, quali sono e come si usano

L’ultima tipologia di catene si addice a chi abita in luoghi dove la nevicata è all’ordine del giorno ed è utilizzabile se occorre anche su gomme non catenabili perché il fissaggio avviene direttamente sul cerchio consentendo di effettuare le operazioni di montaggio e smontaggio in maniera veloce ed efficace.

A questo vantaggio aggiungono un’elevata resistenza e un’ottima stabilità strutturale, che però si paga con un prezzo che varia da un minimo di 150 euro fino ad oltre 500 euro in base alla dimensioni del cerchio e alla marca del prodotto.

Le alternative alle catene

L’aumento delle dimensioni dei cerchi anche nelle vetture più piccole per aumentare quel senso di sportività che tanto piace all’automobilista ha fatto si che, con il passare degli anni, sempre più modelli venissero catalogati come non catenabili a meno che non si riduca la dimensione del cerchio. Per saperlo basta consultare il libretto uso e manutenzione dell’auto nella sezione cerchi/pneumatici.

Nel caso si decida comunque di utilizzare catene da neve non adatte, si potrebbero provocare diversi danni alla carrozzeria e al gruppo sospensioni della vettura oltre ad incorrere ad una multa da 41 a 318 euro in base al tipo di strada che si sta percorrendo.

Catene da neve, quali sono e come si usano

Le alternative principali alle catene da neve tradizionali, oltre ai classici pneumatici invernali, sono appunto le già citate catene da neve a ragno o quelle ultrasottili o ancora le gomme chiodate. Queste ultime, indicate per ambienti molto freddi ad elevato rischio di nevicate e gelate, permettono di viaggiare con maggior sicurezza sul ghiaccio. Per essere equipaggiate però, le gomme chiodate devono rispettare alcune caratteristiche ben precise:

  • limite di impiego nel periodo compreso tra il 15 novembre ed il 15 marzo
  • chiodi di lunghezza inferiore a 1,5 mm
  • numero di chiodi compreso tra 80 e 160 a seconda della misura degli pneumatici
  • limiti massimi di velocità 90 km/h (viabilità ordinaria) e 120 km/h (autostrade)
  • montaggio su tutte e quattro le ruote e installazione di elementi paraspruzzi dietro le ruote posteriori
  • divieto di utilizzo sui veicoli di massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate

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