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Piazzali pieni, sconti, consegne immediate e auto ben allestite. Oggi tutto questo è soltanto un lontano ricordo. Fino a un paio di anni fa però era la normalità, ricordate per esempio quanto era semplice e veloce acquistare una delle tantissime auto presenti nei parchi delle concessionarie? Quelle macchine ordinate per “fare numero” e proposte a prezzi più bassi rispetto all’acquisto del nuovo e con allestimenti piuttosto completi; le famose km zero o pronta consegna.

Un vago ricordo di un’epoca che forse non esisterà più. Sì perché se da un lato ci sono gli ormai decantati problemi produttivi, sempre più presenti, dall’altro ci siamo noi italiani che teniamo le auto per molto più tempo rispetto alla media europea (lo abbiamo ribadito più volte), quindi siamo disposti ad attendere per averle secondo le nostre preferenze.

Nel caso in cui voleste acquistare un’auto nuova oggi il più velocemente possibile, ancora qualche alternativa c’è, ma occhi aperti perché i rischi non mancano. Per capire più da vicino la situazione attuale, mi sono recato in alcune famose concessionarie di Roma, vestendo i panni di un cliente interessato, per motivi fiscali, all’acquisto di un’auto a km zero non ancora immatricolata. La situazione che ho trovato è stata tutt’altro che rosea.

Km zero e pronta consegna

Partiamo dalla base. Volendo un’auto nuova nel minor tempo possibile, verrebbe subito da pensare di dirigere le proprie ricerche verso una km zero o una pronta consegna (altrimenti ci sono le “corsie preferenziali” aperte dalle case per accelerare le consegne dei loro modelli, riducendo però drasticamente la possibilità di personalizzazione, di cui vi abbiamo parlato qui).

Si tratta di veicoli che non soltanto hanno all’attivo sul cruscotto pochi chilometri, ma anche per i quali è passato poco tempo dalla data di produzione o di prima immatricolazione (due cose ben distinte che possono benissimo cambiare il valore del mezzo).

Un’auto a km zero è un’auto prodotta in una certa data e, per qualche motivo, rimasta nel piazzale della concessionaria senza accumulare percorrenza sull’odometro. Spesso si tratta di auto immatricolate, negli ultimissimi giorni del mese, per raggiungere i propri target di vendita, aiutando di conseguenza le case a realizzare i volumi previsti. Un fenomeno che per anni ha drogato il mercato e che forse, con il futuro passaggio dei dealer da concessionarie ad agenzie, non ci sarà più.

Non c’è un tempo preciso oltre il quale l’auto diventi tecnicamente “usata”, certo è che non si può trattare di mezzi con, per esempio, due anni. La scienza del mercato dell’auto non è precisa, tuttavia un giusto lasso temporale, tale da giustificare il maggiore esborso economico rispetto a una corrispettiva auto usata, potrebbe idealmente attestarti tra i pochi mesi e al massimo un anno di vita. Questo in caso di mezzi non ancora immatricolati.

Nel caso di auto immatricolate, invece, magari utilizzate dalla concessionaria per test drive, come demo car o per esposizione nel salone, la storia cambia e non di poco. In questo caso, nonostante i pochi km, la svalutazione dell’auto è teoricamente già iniziata (nel momento del registro del telaio al PRA e della comunicazione del numero di targa associato) e quindi si possono spuntare ulteriori sconti. Occhio però a non farsi ingannare.

Niente auto

Ma veniamo al dunque. La mia ricerca è iniziata in un caldo afoso lunedì di metà luglio sui siti online delle relative concessionarie, anch’essi un tempo pieni di auto piuttosto simili tra loro, ancora da targare o già targate e con pochissimi km.

L’ultima volta che mi ero interessato all’acquisto di una km zero o usata aziendale era stato lo scorso Ottobre (2021). Sei mesi dopo la situazione è completamente cambiata: siti vuoti, pochissime vetture rimaste e dai costi molto elevati.

Per cominciare ho deciso di procedere alla ricerca di alcune tra le auto più apprezzate e acquistate dagli italiani, per esempio la classica Fiat Panda. Recandomi in una delle più importanti concessionarie Stellantis, dopo la solita attesa mi sono seduto al tavolo con un venditore e alla mia richiesta di un’auto in pronta consegna o km zero o aziendale mi è stato risposto subito che al momento non ci sarebbe stata disponibilità, specificando chiaramente che i piazzali per ora sono vuoti e che forse qualcosa si sarebbe potuto iniziare a rivedere con l’avvicinarsi al 2023.

Non si tratta certamente della scoperta dell’acqua calda, sarebbe infatti bastato semplicemente passare nei pressi di una grande concessionaria di zona per rendersi conto che quei piazzali, che spesso eravamo abituati a vedere pieni di mezzi, oggi sono pressoché deserti. A essere rimaste sono solo alcune timide auto, forse per un colore piuttosto sgargiante, per la povertà di allestimento o per il prezzo alto rispetto al mercato.

Ed è proprio qui che viene al pettine il primo nodo nella mia ricerca: il prezzo di queste auto. Proseguendo e visitando diverse concessionarie di brand più o meno premium, senza scendere nei dettagli, spesso mi sono sentito proporre alcune alternative “particolari”. Nella maggior parte dei casi auto con già uno o due anni sulle spalle, con chilometraggi compresi tra i 10.000 e i 25.000 km e definite “piuttosto fresche” dagli addetti alle vendite.

Un’opzione certamente valutabile qualora steste ricercando un’auto nell’immediato senza avere la possibilità di attendere, ma con un “ma”; il prezzo, molto più alto della media, se non addirittura vicinissimo all’acquisto di una corrispettiva auto nuova.

L’esempio più lampante l’ho incontrato durante la mia visita a un noto concessionario Audi di Roma. Prima sul sito e poi nel parco ho visionato una A1 rossa, immatricolata nel marzo 2021 con all’attivo poco più di 12.000 km e in un allestimento intermedio.

Controllando le quotazioni Eurotax ufficiali mi sono reso conto che un’auto con le stesse caratteristiche, gli stessi anni e gli stessi km sarebbe dovuta essere messa in vendita al massimo a 21.000 euro. Il prezzo esposto era invece di quasi 26.000 euro. Discorso simile incontrato anche per alcune BMW e Mercedes in un noto concessionario del centro Italia e per altre auto di brand non premium.

Perché costano di più

Analizzando il nostro esempio, un rincaro di 5.000 euro (in media per tutte le auto) sul reale valore di mercato oggi da cosa potrebbe essere giustificato? Sicuramente in parte dalla rapidità di consegna, permettendo al cliente di evitare l’ormai classico anno di attesa su un qualsiasi ordine nuovo. Ma questo fattore è sufficiente?

Chiaramente sta al cliente finale decidere, ma quello che è certo è che una volta usciti dalla stessa concessionaria con l’auto, questa subirà una svalutazione immediata non solo dei 5.000 euro, ma anche di altri 1.000 o 2.000 euro, proprio come avveniva prima della situazione attuale. Ritornando nel nostro esempio in particolare, al valore Eurotax di ritiro della stessa auto (quello in giallo nei listini), circa 18.000 euro

Certo, qualora le intenzioni fossero quelle di tenere l’auto per molto tempo, il problema potrebbe anche non essere così rilevante. In ottica però di un’utilizzo normale dell’auto, con l’idea di rivenderla dopo tre o quattro anni, il rischio di rimetterci dei soldi potrebbe essere concreto, soprattutto in caso di finanziamento.

Le eccezioni

Fortunatamente nel corso della mia ricerca ho incontrato anche alcune eccezioni, offerte a prezzi consoni con il loro reale valore. Restando sul Gruppo Volkswagen, ma cambiando concessionaria, ho trovato ad esempio una Golf 8 2.0 TDI 115 CV automatica offerta a circa 22.000 euro, con due anni e 1.500 km percorsi. Sicuramente un’auto da esposizione o una ex demo car.

Anche se non si tratta di una vera e propria km zero, il costo di acquisto è sembrato consono con gli anni e la percorrenza. Una svalutazione piuttosto adeguata in relazione ai 30.000 euro necessari per acquistarla nuova.

Quindi, attenzione all’età

In sintesi, le auto di oggi sono tutte piuttosto moderne, dotate di ogni comfort e con design spesso sempre attuali. Scartata l’idea delle auto a km zero, ormai inesistenti, volendosi dirigere su usati piuttosto freschi, ci sono diversi fattori da ricordare.

Primo tra tutti, occhio all’età del mezzo. Fari full LED, Apple CarPlay, cambio automatico e interni moderni, poi, potrebbero confondere durante l’acquisto e indurre a sborsare più del reale dovuto per un’auto che ha trascorso già diverso tempo in strada. Si tenga inoltre presente che l’usato fresco oggi gode spesso di chilometraggi piuttosto bassi per via del lockdown che c’è stato. Spendere quasi quanto un’auto nuova per un’auto con già due o tre anni all’attivo è un attimo e la svalutazione è dietro l’angolo.

Nessuno sa come evolverà il mercato, prevederlo è impossibile. Evitare però di rimetterci tanti soldi è comunque possibile, con meticolosa cura e scelta nell’acquisto. Evitate la fretta, scegliete con criterio e non vi accontentate, potreste pentirvene in fase di rivendita.

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