Quello dei limiti di velocità in Italia è un tema da sempre molto dibattuto, non solo per le grandi arterie autostradali. Da tempo infatti si parla di obbligare le auto a viaggiare a 30 km/h in città, per una maggiore sicurezza per automobilisti, pedoni e ciclisti.

Una misura richiesta direttamente dal Parlamento europeo che nella risoluzione approvata il 6 ottobre 2021 invita la Commissione europea a

Elaborare una raccomandazione per applicare limiti di velocità sicuri, in linea con l’approccio del “sistema sicuro” per tutti i tipi di strada, quali velocità massime di 30 km/ora, come regola generale, nelle zone residenziali e nelle zone con un numero elevato di ciclisti e di pedoni, con la possibilità di applicare limiti più elevati nelle principali arterie stradali con un’adeguata protezione degli utenti della strada vulnerabili; invita gli Stati membri a dare priorità agli investimenti nel controllo della velocità e in una comunicazione di qualità sulla centralità della velocità e della sua gestione; invita gli Stati membri ad applicare sanzioni dissuasive della velocità, compresi sistemi di penalità a punti, e a valutare la possibilità di prevedere corsi di sensibilizzazione sulla velocità per riabilitare i recidivi

Il più classico dei “ce lo chiede l’Europa”, recepito però da pochissimi comuni italiani. Ma quali sono le città dove i limiti di 30 km/h sono già in vigore o lo stanno per diventare?

Bologna

Sotto le torri il limite di velocità a 30 km/h per i veicoli è stato deliberato a inizio novembre e diventerà realtà a partire da giugno 2023. La prossima estate prenderà così il via il piano “Bologna Città 30, che si inserisce proprio nel percorso tracciato dal Parlamento europeo, con l’obiettivo di raggiungere zero morti sulle strade entro il 2050.

Non tutta Bologna però sarà, almeno per il momento, una città a 30 km/h. Rimarranno infatti alcune strade a scorrimento veloce con limite a 50 km/h, mentre in alcune zone residenziali non si potrà procedere a velocità superiore ai 10 km/h.

Torino

Dopo Bologna anche Torino ha deciso di rallentare il traffico diventando una città a 30 all’ora evidenziando come 

A tutte le velocità la causa principale degli incidenti e di rischi per la sicurezza stradale sono le distrazioni e il mancato rispetto della precedenza, per cui vi è la necessità di aumentare la consapevolezza dei cittadini al rispetto delle regole ed alla moderazione nella guida dei veicoli.

Non c’è ancora una data precisa per il via ai nuovi limiti, ma il Comune avrà 4 mesi per recepire le indicazioni del consiglio comunale. Di fatto quindi all”ombra della Mole in tutte le strade senza diritto di precedenza non si potranno superare i 30 km/h, mentre il limite dei 50 km/h rimarrà su tutte le altre strade. 

Le altre

La palma di prima città italiana a 30 km/h spetta a Olbia che dal 1° giugno 2021 ha imposto un andamento lento in tutte le vie del centro abitato. Un cambiamento che nei primi tempi ha suscitato qualche protesta da parte dei cittadini ma che ora, come dichiarato all’Ansa dal sindaco Settimo Nizzi “Adesso sono le persone a chiamarci per sollecitare controlli e interventi per chi non rispetta la norma”.

A Cesena invece l’introduzione della prima strada a 30 km/h risale al 1998 e dal quel momento le cose non si sono fermate. Attualmente sono 137,94 km (il 39,21%) le strade con limite di velocità inferiore ai canonici 50 km/h. 

La lista dei comuni italiani con vaste zone con limite a 30 km/h comprende 150 km della rete viaria di Reggio Emilia, i centri storici di Vicenza, la zona interna alle mura magistrali di Verona, buona parte del centro di Firenze (con il progetto di estendersi verso la periferia), Genova, Caserta, Bergamo (il cui obiettivo è quello di arrivare all’80% delle strade cittadine), la zona interna alla cinta muraria di Arezzo e Cuneo

Nel 2024 sarà poi il turno di Parma che, come pubblicato sulla propria pagina Facebook dal sindaco Michele Guerra, diventerà una “Città 30″, iniziando dal centro storico per poi coprire tutte le zone residenziali della città entro l’anello delle tangenziali.

Si tratta di comuni piccoli, mentre grandi città come Milano, Roma e Napoli attualmente non hanno in programma progetti diventare città con limiti di velocità a 30 km/h. Limiti che già esistono in alcune strade, ma si tratta di mosche bianche all’interno di una mappa dove si viaggia ancora a 70 km/h.

A tal proposito il sindaco di Milano Beppe Sala ha dichiarato poco tempo fa “Non è tempo per una città a 30 l’ora”. Un discorso completamente differente rispetto a quello fatto da Eugenio Patanè, assessore alla mobilità di Roma. “Sono d’accordo ad istituire delle zone 30 sulla viabilità secondaria” ha affermato tempo fa. 

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