Dio salvi Tyrone Johnson. Sapete chi è? È l’ingegnere Ford che sulla Focus RS del 2016 fece inserire l’incredibile drift mode. Incredibile perché trasformava una vettura che nasceva sulla base meccanica di una tranquilla “tutto-avanti” in una divertentissima 4×4 capace di esibirsi in spettacolari sovrasterzi di potenza. 

La versione RS della compatta dell’Ovale Blu, oggi fuori produzione (e non più prevista sulla generazione attuale) ha aperto una strada. Anzi, ha lanciato una moda che ha contagiato altre segmento C da sparo come la Mercedes-AMG Classe A 45S o la recentissima Audi RS 3. Ma anche la VW Golf R o quel concentrato di cattiveria che è la Toyota GR Yaris.

Non chiamatele trazione anteriore

Ingredienti comuni a tutte sono i tanti cavalli che scalpitano sotto il cofano (rigorosamente anteriore) e la presenza di una trazione integrale che, Yaris a parte, richiama l’apporto del retrotreno solo in caso di necessità.

Capiamoci: sulla Focus RS, come sulla Classe A 45S, sulla RS3 o sulla Golf R, se si viaggia a velocità costante, ad esempio a 110 km/h in autostrada, per muoversi si usano solo le ruote davanti. Ma se si alza il ritmo, e si affronta una strada tutta curve, allora si trasferisce parte della coppia al posteriore. Ed è su questo che giocano gli ingegneri.

Perché a quel punto, con uno schema meccanico di questo tipo, basta lavorare sull’elettronica, trasferire più coppia dietro, alzare le soglie di intervento dell’ESP, per ritrovarsi tra le mani un’auto che può “driftare” alla grande, come una trazione posteriore ad alte prestazioni, se non addirittura meglio. 

Ford Focus RS 2016

Dalla Ford alle tedesche

Torniamo un attimo alla Focus. Tutto ebbe inizio durante le fasi di messa a punto della trazione integrale (con frizione centrale Haldex) in relazione ai diversi programmi di guida. Per quello più sportivo, Tyrone Johnson volle vedere cosa succedeva se al retrotreno si indirizzava addirittura il 70% della motricità. E scoprì che l’auto diventava divertententissima da guidare. Allora iniziò a lavorare sull’ESP, dando un po’ più di libertà al posteriore prima di tagliare. Poi ancora un po’. E poi ancora un po’. 

Alla fine, grazie anche alla presenza di due frizioni a controllo elettronico che permettevano di controllare la coppia inviata a ciascuna delle due ruote posteriori con grande precisione, Johnson si trovò tra le mani una sportiva spettacolare, capace di uscire dalle curve con vistosi traversi ma ancora progressiva, intuitiva e controllabile. Era la ciliegina sulla torta per una clientela che cercava un modello dalle emozioni forti. Una ciliegina che venne battezzata Drift Mode appunto. 

La Focus RS non è più in vendita, e sulla nuova generazione della media dell’Ovale Blu una RS non arriverà quasi di sicuro. Ford si è inventata una sorta di modalità drift anche sulla Mustang, che però è già di per sé a trazione posteriore. E infatti è tutta diversa e serve per tenere pinzati i freni anteriori e far pattinare le ruote dietro a macchina ferma per scaldare i pneumatici. Ma non andiamo fuori strada.

Mercedes AMG A 45 S: 2.0 Turbo 421 CV

Una Classe A di traverso

Tra le auto che propongono la modalità Drift simile a quella della Focus c’è la Mercedes-AMG A 45S. Anche in questo caso, il cuore del sistema è rappresentato dalla trazione integrale 4Matic che Mercedes ha inaugurato sulle Classe A, B, GLA e CLA di prima generazione e che porta orgogliosamente la stessa sigla di quello dei modelli superiori della Casa malgrado un’impostazione tecnica totalmente differente, essendo montata su auto che in origine sono a trazione anteriore e hanno il motore trasversale. 

Il sistema, di recente, è stato oggetto di un’importante evoluzione: come sempre ha albero di trasmissione che esce dalla scatola del differenziale e arriva a una ripartizione 50/50 tra i due assi, con una trasferimento progressivo e variabile, ma sfrutta un meccanismo a gestione elettromeccanica anziché idraulica per la ripartizione della coppia.

In sostanza la nuova 4Matic passa da un sistema idraulico attivato da un generatore di pressione elettrico a uno in cui il motore elettrico comanda meccanicamente il dispositivo di accoppiamento delle frizioni agendo su una ruota dentata a innesti frontali e una rampa a sfere. In questo modo si ottiene un intervento più rapido e preciso del retrotreno oltre che meno dispersivo in termini di energia. 

Mercedes-AMG A45 S and CLA 45 S

A questo si aggiunge un sistema di regolazione attiva della coppia sulle ruote posteriore – si chiama AMG Torque Control – che aggiunge una frizione multidisco su ciascuno dei due semiassi per ottenere una regolazione variabile della coppia trasmessa a ciascuna ruota (stessa scuola della Ford Focus RS di cui sopra) e per simulare il funzionamento di un differenziale autobloccante.

Come si fa a driftare

Ed è proprio sfruttando tutto questo sistema di trazione integrale e lavorando sulla quantità di coppia al retrotreno che si può godere della modalità Drift. La si richiama impostando il cambio automatico in manuale, selezionando il programma di guida Race, disattivando l’ESP e confermando che si è presa coscienza di quello che si è appena fatto accettando con il padre destro il messaggio che compare sul quadro strumenti. 

A quel punto, la trazione 4Matic continua a trasmettere coppia ad entrambi gli assi, prediligendo quello posteriore. Lo fa in una percentuale variabile che si adatta in tempo reale ai dati raccolti su numerosi parametri quali velocità, accelerazione laterale, angolo di sterzo e così via.

Nuova Audi RS 3 Sedan (2021)

La derapata secondo Audi

Avversaria ideale della Mercedes-AMG A 45 è l’Audi RS3, che si è appena mostrata nella sua ultima veste. L’auto, esattamente come la rivale targata Stoccarda, è dotata di Drift Mode e, proprio come la Classe A più cattiva di tutte, innesca il sovrasterzo di potenza grazie a una ripartizione della trazione che predilige le ruote posteriori e una taratura dei controlli elettronici che concede una certa libertà. 

Tutto lo schema meccanico è identico a quello della “45”, e anche sulla cattivissima nuova creatura del reparto RennSport, oltre alla frizione Haldex (il Torsen è riservato ad altri modelli quattro) ha il Torque splitter, che grazie a due frizioni lamellari gestite da due centraline sostituisce la frizione elettroidraulica a lamelle della precedente generazione e permette una gestione più libera della coppia al posteriore. E una gestione più libera, con il programma di guida giusto tra i sette dell’Audi Drive Select, fa rima con drift.

Cupra Formentor VZ5, la prova in pista

Da ricordare che la Cupra Formentor VZ5, che con la RS3 condivide pianale e meccanica, ha prestazioni simili ed è dotata della stessa identica tecnologia: drift mode incluso.

C’è anche la Golf

Parli di hot match e non puoi non citare il modello che in un certo senso ha dato vita alla categoria. Ci si riferisce alla Volkswagen Golf, che ha introdotto la prima sportiva nel 1976 (era la GTi sulla prima generazione) e che in tempi più recenti a quella versione ha affiancato la più cattiva R: che ha sempre puntato su potenze maggiori e sulle quattro ruote motrici.

Volkswagen Golf 8 R, di traverso sulla neve

L’ultima, la Volkswagen Golf 8 R, ha uno schema meccanico molto simile a quello della Classe A e dell’Audi RS3, con trazione integrale 4Motion e R Performance Torque Vectoring all’assale anteriore. Si ferma (si fa per dire) a 320 CV, ma dispone di un profilo di guida esclusivo “Drift” che esattamente come per le altre trasmette più coppia al posteriore. Non ha il sistema a due frizioni poste sui semiassi posteriori, ma anche lei, la “R” più potente di sempre, sa mettersi di traverso a richiesta promettendo gran divertimento.

Attenti alla Yaris

Se c’è un’auto piccola e ad alte prestazioni che ha fatto scalpore negli ultimi tempi, quella è la Toyota GR Yaris, che infatti, per quanto di nicchia, ha ricevuto talmente tanti ordini che la Casa ha dichiarato di aver assegnato tutta la produzione da qui al 2023. 

Rispetto a Mercedes-AMG 45 S e Audi RS3 appartiene a un segmento inferiore, quello delle “utilitarie” da 4 metri. Ha anche meno cavalli, visto che si ferma a 261, ma potendo contare su un’indole corsaiola e sulle quattro ruote motrici, anche’essa è in grado di esibirsi con facilità nelle più classiche delle derapate. Anche perché la sua parentela con le Yaris che corrono nel WRC è abbastanza stretta, e basta guardare una gara del Mondiale Rally per capire che quelle auto “stanno dritte” in rarissime occasioni.

Toyota GR Yaris 1.6 Turbo Four

La GR Yaris, venendo al sodo, molta un sofisticato sistema integrale permanente chiamato GR-Four dotato di una frizione multidisco a controllo elettronico alla quale si aggiungono due differenziali Torsen, uno davanti e uno dietro. L’auto dispone di tre programmi di guida: Normal (60% della coppia all’anteriore e 40% al posteriore), Track (50-50) e Sport (30-70), che proprio perché indirizza la maggior parte della motricità al posteriore, consente di driftare senza grandi difficoltà.

BMW fa l’inverso

Cercando altre concorrenti di Mercedes-AMG A 45 S e Audi RS3 si può prendere infine in considerazione la nuova BMW Serie 2 e, in particolare, la M240i xDrive, che è un po’ un’alternativa “sui generis”. Non solo perché a differenza delle altre auto citate fino a ora ha carrozzeria coupé.

BMW Serie 2

Appena presentata, ha potenza simile (374 CV) e la trazione integrale. L’auto, per quanto faccia parte delle piccole della Casa di Monaco, come fa intuire quel “2” del nome, nasce però sulla base delle più grandi Serie 3 e Serie 4, ha motore anteriore longitudinale e trazione xDrive che parte da uno schema con trazione al retrotreno, che “butta avanti” in caso di necessità. Non ha un programma drift, ma è facile che si conceda qualche sovrasterzo.

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