Come se non fosse già abbastanza impegnativo ridurre i consumi per abbattere le emissioni di CO2, fino a raggiungere la neutralità entro 2050, la crisi energetica sta richiedendo alle aziende ulteriori sforzi.

L’aumento dei costi e la minaccia di forniture ridotte di gas, dovuti in parte al braccio di ferro tra Russia ed Ue, hanno spinto i governi a chiedere ad aziende e istituzioni di contenere il più possibile il fabbisogno energetico a partire da questo autunno. Per fortuna, alcuni erano già sulla buona strada, come Renault Group, che annuncia di aver già tagliato del 10% i consumi nelle fabbriche francesi rispetto al 2021.

Scacco ai consumi in cinque mosse

Questo risultato è stato il frutto di un programma attuato nell’autunno del 2021 e articolato su cinque interventi in altrettante aree:

  • Connessione degli strumenti di controllo: primo e più importante degli interventi, è stato attuato nel 2022 con un investimento di 2,2 milioni di euro per installare sensori e contatori connessi in rete in tutte le fabbriche francesi. Ha permesso di individuare le aree di minor efficienza e, utilizzando di Google Cloud per la condivisione dati, creare un modello energetico digitale per ciascuno dei siti.
  • Monitoraggio quotidiano dei consumi sito per sito: sono stati impostati valori limite e soglie di allerta per ciascuna risorsa, dalla corrente al gas.
  • Riduzione dei consumi al di fuori della produzione: è stata ottenuta dall’analisi dei potenziali sprechi delle attività che non riguardano direttamente la fabbricazione di veicoli come il riscaldamento, l’illuminazione e la generazione di aria compressa. Include anche una migliorata gestione dei tempi di fermo macchina.
  • Ottimizzazione del riscaldamento durante la produzione: consiste nell’adozione di impostazioni più accurate della climatizzazione nei reparti di assemblaggio e produzione di componenti, logistica e aree terziarie.
  • Ottimizzazione dell’impronta immobiliare terziaria ed industriale: principio un po’ più complesso, riguarda la verifica delle aree e degli edifici superflui di fabbriche e centri logistici, che possono essere ceduti  o dismessi.

Oltre a questo, Renault ha avviato progetti specifici selezionati con un evento a fine 2021: tra questi ci sono il KAIROS per la gestione digitale dei reparti verniciatura, l’Adjust’Air per ottimizzare dei sistemi di ventilazione e il SIEREN per la gestione dei consumi di elettricità.

Come “spegnere” una fabbrica intera

Aver risparmiato un decimo dell’energia totale e un 13% di gas sul totale dei siti nazionali in dodici mesi significa aver di fatto eliminato l’equivalente del fabbisogno annuo di una intera fabbrica. Traguardo che diventa un punto di partenza verso un nuovo obiettivo, per il 2023, del 14% di energia e del -17% dell’utilizzo di gas.

Per arrivarci, al piano di efficientamento delle attività attuato dal gruppo transalpino nell’autunno del 2021, è stata aggiunta lo scorso luglio la creazione della Task Force Energy Crisis, messa insieme per dare un ulteriore impulso al taglio dei consumi divenuto ancora più urgente.

La fabbrica Renault di Maubeuge, casa degli LCV e multispazio compatti

Il team si è concentrato sui ritmi di produzione, stabilendo come proprio obiettivo quello di ridurre entro cinque anni da oggi l’energia per veicolo prodotto addirittura del 40% con un primo e già consistente taglio da qui al 2023.

Il Gruppo mira anche a raggiungere un mix del 50% di energie rinnovabili in Francia a partire dal 2026 e del 100% nel 2030, e di eliminare o compensare le emissioni di CO2 del Centro ElectriCity dal 2025, dei siti di produzione europei dal 2030 e di tutti gli impianti mondiali nel 2050.

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