Lo sappiamo, l’auto di proprietà è stata per lunghissimo tempo considerata un valore, oltre che uno status, ma all’atto pratico non è così in quanto dopo l’acquisto è una fonte di spese continue come tutti i ben soggetti a logoramento. Ecco perché negli ultimi anni, accanto alle formule di leasing accessibili solo ai professionisti, sono nate offerte per il noleggio a lungo termine anche per utenti privati.
Il noleggio resta infatti vantaggioso, grazie alle agevolazioni fiscali, soprattutto per imprese e partite IVA, ma incontra gradimento crescente anche tra i privati come dimostra la crescita dei volumi che nel 2019 ha superato il 20%.
Tutto compreso
Il vantaggio principale per i privati è la semplicità: le spese di assicurazione e manutenzione sono compresi nel canone, così come quasi sempre il cambio gomme all’inizio della stagione fredda e della successiva primavera: niente scadenze da ricordare, salvo l’appuntamento con l’officina per il tagliando, e un’idea precisa delle spese da affrontare nell’anno o negli anni (da 1 a 4-5) successivi.
Possibili incognite
Anche se bollo, assicurazione RC Auto, furto/incendio e danni dell’auto (entro certe condizioni), oltre alla manutenzione, sono compresi nel canone, bisogna tenere però presente che il cliente o locatario è responsabile di tutto ciò che accade al veicolo, anche se la proprietà dell’auto resta della società noleggiatrice. L’auto va mantenuta in buone condizioni e se non avviene, può da contratto essere richiesto un risarcimento al momento della riconsegna.
Inoltre, al momento della stipula del contratto si richiede un anticipo, che è normalmente calcolato sulla base del valore dell’auto (anche se oggi si tende a richiedere anticipi fissi di max 5.000 euro), e che può essere restituito in caso il cliente interrompa il noleggio prima della sua naturale scadenza. A questo si aggiunge un deposito cauzionale che è un fondo di sicurezza, interamente restituibile, nel caso in cui il cliente non paghi il canone o qualche servizio accessorio.
Conviene davvero?
L’analisi dell’offerta delle principali aziende del settore mostra in realtà che il costo del noleggio è ancora relativamente elevato per le vetture dei segmenti inferiori: city car e utilitarie, benché più economiche, tendono infatti a deprezzarsi più lentamente mentre vetture di classe e cilindrata superiore sono al contrario più veloci a perdere valore.
Dunque, la convenienza di affittarle anziché acquistarle è maggiore già dopo un paio d’anni. Inoltre, le “piccole” sono mediamente più facili da rivendere anche dopo diversi anni, in quanto essendo le più economiche, sono sempre ricercate da chi ha bisogno di un veicolo da poca spesa.
Al netto delle offerte, infatti, attualmente anche una city car costa intorno ai 200-250 euro al mese, cosa che in un periodo medio di 36 mesi porta ad una spesa intorno ai 6.000 euro, a fronte di un prezzo d’acquisto che con sconti e promozioni supera di poco quell’importo. Mentre per compatte e SUV di dimensioni contenute, arrivano a circa il doppio, a fronte di prezzi di listino ben più alti.
Vero, ci sono dentro anche le spese accessorie di cui sopra, ma calcolando di tenere l’auto per almeno 4-5 anni, già dal terzo il costo del noleggio supererebbe quello della vettura acquistata spese incluse. E non bisogna dimenticare i limiti di chilometraggio che oggi tendono a essere generosi, arrivando a 100.000 km per 36 mesi, ossia sopra la media dei 20.000 km/anno considerata lo spartitraffico tra brevi e lunghe percorrenze.
In sintesi, ad oggi la convenienza nel noleggio è maggiore per i modelli compatti, medi e superiori, per chi percorre all’anno un chilometraggio uguale o superiore alla media (ossia da 20.000 km in su), mentre se l’obiettivo è un’auto piccola, magari da usare poco, al momento è più conveniente valutarne l’acquisto, soprattutto in tempi di forti incentivi e agevolazioni.