È Dakar numero 44! 550 sulla linea di partenza di Jeddah. Emozione primo dell’anno, prima corta speciale… prime corte risposte. C’è emozione e un problema nell’aria. Poi il Rally Avventura per definizione scioglie le briglie


1 gennaio 2021

Ha’Il, 1 Gennaio. Buongiorno. Buon Anno. Buona Dakar. Partiti! Veglione frazionato, sveglia notturna e via sulla strada verso Ha’Il, destinazione della prima Tappa. In un certo senso è un primo giorno assoluto, concretamente il primo giorno in cui tutte le azioni confluiscono in un unico obiettivo indistinto per tutti. Andare, Arrivare, fare bene, non avere problemi. Sono le quattro carte che ogni giorno compongono la mano di carte della Dakar. Per molti è ormai routine, per moltissimi è la prova della verità dopo un anno di attesa. Vale peri privati e per gli ufficiali, per i ricchi e per i poveri della Dakar.

Il primo è anche il giorno in cui si chiudono le pratiche preliminari rimaste in sospeso. Dunque 144 Moto, 20 Quad, 89 Auto, 48 ì47 SSV suddivisi in Prototipi Leggerei e SSV nominali, 56 Camion. Dopo avervi raccontato di Al Attiyh e del suo Hilux Campione del Mondo recuperato in Qatar e trasportato a tempo di record a Djeddah per essere offerto a Romain Dumas, che a sua volta a veva dato il suo Rebellion ad Alexandre Pesci, ci scusiamo con Jacopo Cerutti, che non abbiamo incluso nell’elenco iniziale, ora possiamo dire che corre con la Signorina Mahael Alobaidan con un SSV. Allo stesso modo ecco la conferma della bella sorpresa che mitiga almeno in parte l’assenza forzata, CoViD, di Guthrie. L’OT3 dell’americano è stato preso in consegna da Andreas Mikkelsen, niente meno che il Campione del Mondo Rally WRC2, che si è fiondato dalla Norvegia e ha ritrovato, sul sedile di destra del piccolo 4 ruote, l’amico e navigatore Floene.

Gara. 19 chilometri valgono quasi niente. Sotto jun certo aspetto per fortuna, perché vuol dire che non contempla alcun colpo di scena. Daniel Sanders ha vinto tra le Moto, GasGas, Al Attiyah tra le Auto, Toyota, Quintero tra i Proto Leggeri, OT3. Niente di stupefacente. È interessante, invece, quel che segue, meglio quelli che seguono. Quintanilla è secondo al primo contatto Dakar con la Honda detentrice, Sainz e Cruz sono secondi per la prima uscita e il primo podio della AUDI RS Q e-tron, Mikkelsen e Floene sono secondi con l’OT3. Terzi Branch, Yamaha, Botswana, Baragwana e Cremer, Toyota, Sud Africa, Lopez e Lastrasch, Can-Am, Cile. Non serve il microscopio per vedere, in questa indiale prima classifica, il bouquet di una Dakar consistente nei suoi valori epici e sorprendente nelle sue proposizioni.

Un ragazzino italiano è all’arrivo della sua prima tappa. La prima tappa del sogno di una vita. Nulla di difficile, quasi routine. La corta speciale, il lunghissimo trasferimento sull’asfalto, l’immensità del primo bivacco. Cala la sera, alla Dakar del primo dell’anno finisce addirittura che piove e fa freddo. Il giovane va al suo primo briefing, è in mezzo ai Piloti e gli Equipaggi di 409 mezzi, e non si vedono i 142 della Dakar Classic. Finalmente gli tremano le gambe! Non si può mai immaginare abbastanza quel che è una Dakar!

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