Gara stupenda di Al Attiyah e Sainz. Il Principe del Qatar torna alla vittoria, El Matador al comando del Rally. Favoriti sfortunati, noie (forature) per Loeb e “Peter”, gara eccellente di Laia Sanz e Maurizio Gerini… fino all’imprevisto


2 gennaio 2023

Vediamo perché, e vediamo anche cos’altro ci dice la seconda Tappa della Dakar numero 45, più lunga della prima, 430 chilometri di speciale contro i 367, e se possibile più impestata, più dura. Piste di montagna, canyon, passaggi da valli strette a altopiani incerti, soprattutto e quasi sempre sassi, pietre, massi, catalogo completo della dannazione di sospensioni e penumatici.

Due cose saltano immediatamente agli occhi. La vittoria di Nasser Al Attiyah, Toyota Gazoo, e la leadership di Carlos Sainz, Audi Sport. In entrambi i casi, e soprattutto nel secondo, è evidente il contributo cruciale del lavoro dei Navigatori. Sainz ha infatti aperto la pista per tutta la Speciale, segno che Lucas Cruz ha svolto un lavoro superlativo, e per parte sua Mathieu Baumel, coéquipier di Al Attiyah, è stato sul suo elevatissimo standard. In un contesto di buon fairplay lo scambio di complimenti è obbligatorio, perché ai Piloti va il merito di essere riusciti nella non facile opera di uscire indenni e vincenti dall’inferno di sassi della Sea Camp-Al’Ula.

Al’Ula, 2 Gennaio. Dakar difficile, s’è capito. Pensavamo che avremmo avuto l’agio di giudicare le forze in campo attraverso un inizio di gara lineare. Invece siamo già nella grande bolgia dell’in­certezza, degli imprevisti che prevaricano la logica teorica. Sempre così, mai fidarsi della Dakar! Ieri potevamo dire che sarebbe stato duello tra Sainz e Loeb, oggi possiamo parzialmente smentirci e mandare avanti la tesi del duello Sainz – Al Attiyah. Che ci sia sempre di mezzo Carlos Sainz Senior è un indizio ancora più forte della realtà espressa freddamente dalle classifiche.

Al Attiyah vincitore, e Sainz a ruota, terzo e scavalcato all’ultimo dall’olandese Erik Van Loon, Toyota Overdrive, partito oltre un’ora dopo Sainz e autore di una risalita eccellente. Dopodiché è disfatta BRX e diventa la Tappa degli outsiders, di quelli che curano gli interessi di chi non deve sbagliare, e per questo son più idonei a portare al bivacco la macchina integra. Sbagliano, invece, Sébastien Loeb, un’ora e mezza di ritardo per tre forature (e per fortuna Terranova gli ha prestato una ruota) e Stephane Peterhansel, due forature lente, Mattias Ekstrom e Yazeed Al Rajhi, tutti oltre la mezz’ora, cacciatori o prede di errori, forature, impatti, ovvero di eventi che si convertono in ritardi notevoli e nell’uscita dal lotto dell’élite del Rally (Loeb lo ha detto chiaramente).

Al contrario ecco emergere le figure di secondo piano, Equipaggi evidentemente più adatti alla pratica zen quando si tratta di tappe dure e pericolose. Saltano su l’eclettico Serradori, Century, che sale al terzo posto della Generale, l’Equilibrista De Villiers, Toyota, che non si vede mai ma c’è sempre, i francesi Baud, Toyota, e Vitse, MC Optimus, pressoché sconosciuti, il cocciuto Prokop, Ford. La Gara delle Auto è istantaneamente ricondotta al più classico e semplice degli schemi agonistici: il duello. Insomma inutili le sin troppe e pignole attenzioni regolamentari, che sulla carta offrivano un vassoio di equilibrati potenziali e sulla pista risultano di valore zero.

Ricapitolando per la prima volta, in testa Carlos Sainz, Audi, secondo Nasser Al Attiyah, Toyota a due minuti. Poi dietro Mathieu Serradori ma siamo nel fossato, coccodrilli o no difficilmente attraversabile di una classifica abissale. A questo punto e in queste condizioni, Nasser e Carlos potrebbero accordarsi per una tregua, ridurre al minimo i rischi e rimandare il confronto cruciale all’Empty Quarter, la prossima settimana. Facile a dirsi, impossibile nella pratica quotidiana. Se c’è una cosa che entrambi non sopportano è arrivare secondi. Dal punto di vista più tecnico, ancora una volta Audi sembra aver fatto più passi avanti rispetto alla concorrenza.

Devo rimettere nel collo della bottiglia di champagne il tappo della gara di Laia Sanz e Maurizio Gerini (sarà per un’altra volta). Bravissimi a gestire la potenza e la navigazione dell’incrociatore 01 Concept di Astara, i nostri beniamini son arrivati a sfiorare la top ten di giornata. E non sarebbe finta altrimenti se sul finire della Tappa on fosse intervenuto un problema alla Macchina. Nell’attesa paziente del loro arrivo, quindi, consoliamoci con la vittoria dell’americano Mitchell Guthrie nella gara degli SSV Prototipi leggeri., tre doversi vincitori in tre giorni, Francisco “Chaleco” Lopez sempre al comando.

Tappa ancora da chiudere, buio per molti, e ancora molti esiti incerti. Vi aggiorniamo appena possibile. Intanto un’anticipazione di servizio. Sosta breve a Al’Ula, solo una notte, domani si riparte alla volta di Ha’Il, dove la carovana sarà ancora stanziale per tre giorni.

© Immagini ASO Media, Red Bull Content Pool, DPPI

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