Ci sono due modi per raggiungere un bilancio neutro nelle emissioni di gas serra come richiesto dal piano 2050: ridurre le emissioni e, dove non è possibile, compensarle producendo ossigeno. La seconda soluzione in realtà è la più semplice, perché in natura abbiamo già chi se ne occupa: le piante lo fanno da sempre.
Quindi basta ampliare le aree verdi per riconvertire un bel po’ di CO2 in ossigeno, e bilanciare parte delle emissioni che proprio non è possibile eliminare. Per questa ragione, già da qualche anno i progetti di decarbonizzazione delle Case includono anche la creazione e il mantenimento di nuove aree naturali in cui creare ecosistemi e favorire la biodiversità.
Generatori di ossigeno
Il vantaggio delle aree verdi è che possono essere create ovunque: i progetti più importanti sono nati nei comprensori delle fabbriche, come ad esempio nello stabilimento Stellantis di Pernambuco che si trova in una vera e propria riserva naturale, per agire direttamente là dove si concentrano le emissioni.
Ma ci sono anche zone adottate “a distanza” dalle Case tramite progetti di riforestazione e rimboschimento, ripopolamento di specie preziose per l’ecosistema come le api e riqualificazione di aree degradate, come quelli sostenuti da Lamborghini e Mini.
Qualsiasi sede, anche non produttiva, può tuttavia ospitare un piccolo giardino o una zona verde che dia il suo contributo al risultato di tutta l’azienda, come ha fatto Volkswagen Group Italia con la Oxygen Area realizzata all’interno del suo comprensorio a Verona.


Un polmone verde certificato
La Oxygen Area concentra in una superficie di 635 metri quadri una serie di specie selezionate per le loro elevate capacità di assorbimento della CO2 e degli inquinanti atmosferici: oltre 320 tra alberi e arbusti, insieme al prato erboso da 170 metri quadri possono infatti assorbire annualmente oltre 7 tonnellate di CO2 e anche 22 kg di sostanze inquinanti restituendo all’ambiente circa 5 tonnellate di ossigeno.
Questa attività purificante, svolta non da piante esotiche ma da specie assolutamente comuni in Italia come tigli, cerri, aceri, rosmarini, mirti, è stata certificata dall’IBE, l’istituto per la BioEconomia che fa capo al CNR, la quale ne monitora costantemente la qualità atmosferica misurando i valori di ozono, biossido di azoto, anidride carbonica, particolato fino a PM 2.5 e polveri sottili.
Situata tra le palazzine degli uffici e quelle della logistica, la Oxygen Area è dotata di panchine e wifi e può essere utilizzata sia come area relax sia come luogo di incontri e promette di inaugurare un nuovo modello di vita aziendale e interazione con l’ambiente.