La FIA ha richiesto alla McLaren di modificare l’ala posteriore della MCL38, finita sotto la lente d’ingrandimento degli avversari per il “mini-DRS”. Zak Brown, CEO del team di Woking, ha però svelato che la richiesta sia partita da una loro proposta alla FIA, non il contrario. E sulle papaya rules aggiunge che…
A pochi giorni dalla vittoria di Oscar Piastri a Baku, la Formula 1 è tornata in pista per il suo diciottesimo appuntamento stagionale, il Gran Premio di Singapore 2024. Mentre le monoposto si davano battaglia sul tracciato di Marina Bay per le prime due sessione di prove libere, nel paddock è arrivata la conferma che la FIA abbia richiesto alla McLaren di modificare la propria ala posteriore usata in Azerbaijan e Spa-Francorchamps prima ancora, anche se era stata dichiarata legale dopo le verifiche tecniche. Ecco le parole di Zak Brown, CEO del team di Woking.
“Noi ci siamo offerti alla FIA per cambiare la nostra ala posteriore. Chiaramente se n’è parlato nel paddock tra Baku e qui a Singapore, per cui abbiamo deciso di offrirci per fare una piccola modifica e loro hanno aderito alla nostra richiesta. Non penso che avremmo pensato a questa opportunità se ci sarebbe costato una grossa differenza in termini di prestazioni” ha dichiarato Zak Brawn ai microfoni di Sky Sport F1, confermando la richiesta della FIA, ma che in realtà sia partita dalla McLaren dopo le accuse degli altri team, Red Bull con Christian Horner in primis, di intervenire sull’ala posteriore della MCL38.
L’alettone ha passato tutti i controlli di routine della Federazione e dunque non può essere giudicato illegale. Tuttavia, il suo comportamento di simil mini-DRS, come l’ha definito anche Charles Leclerc nella giornata di ieri, ha alzato i sospetti di molti. Già alla vigilia del weekend di Singapore la FIA aveva confermato che avrebbe potuto chiedere a tutti team di modificare le proprie ali flessibili in qualsiasi momento. E questo ha colpito proprio la McLaren che non rischia alcuna penalità o squalifiche in quanto hanno lavorato in zone grigie del regolamento, dunque prive di articoli a cui potersi appellare per chiedere provvedimenti. Quando e se riutilizzeranno quella specifica, probabilmente a Las Vegas, dovranno però modificarla.
Brown: “La nostra intenzione è aiutare Norris, senza danneggiare Piastri”
“Ordini di scuderia? Le Papaya Rules? Vedremo come si svilupperà la nostra gara e quali saranno le posizioni – ha proseguito Zak Brown parlando dell’ingaggio dei due piloti – Noi faremo tutto il possibile per assistere Lando nella sua lotta per il titolo piloti, ma senza danneggiare la gara di Oscar. Sicuramente la nostra intenzione è quella di aiutare Norris. Per il campionato costruttori, invece, credo che ci siano tre team in lotta. Considerando quanto siamo vicini in classifica, anche solamente una gara può cambiare del tutto la situazione. Ma sicuramente noi siamo in lotta e cerchiamo di fare il nostro meglio, ma manca ancora molto alla fine della stagione e tanti sviluppi, quindi sarà entusiasmante fino a fine anno”.
“Sarà una lotta tra Ferrari e McLaren a Singapore”
“Sembra che questo weekend vedremo una lotta serrata tra Norris e Charles Leclerc, anche si è difficile dirlo perché è sempre un po’ insidioso dirlo essendo solamente venerdì. Sarebbe più corretto dire che si prospetta una lotta tra Ferrari e McLaren. Escludere già dalla lotta Piastri e Sainz sarebbe un errore. Entrambi i team sembrano molto veloci, ma non diamo per finiti la Red Bull e la Mercedes, anche se il loro venerdì non è sembrato buono come ce lo avremmo aspettato. Anche la Visa Cash App era veloce, proprio come lo scorso anno, quindi vedremo come andrà domani” ha chiosato il CEO della squadra di Woking analizzando l’andamento del Gran Premio di Singapore.