Ci sono piccoli gesti, che magari sfuggono agli occhi distratti di chi segue le gare in TV, ma che hanno un grande significato. Perché le differenze le fanno i particolari. Siete tifosi di Hamilton o Verstappen? Beh è normale dividersi fra tifosi, ma se a dividersi sono anche i protagonisti del circus, come la prendereste? Ebbene, anche fra i piloti ci sono simpatie e antipatie, che a volte sfociano in piccoli gesti che però fanno capire tante cose. Prendiamo ad esempio i sorpassi di Hamilton in Brasile. Grande rimonta dalle retrovie, sorpassi quasi tutti semplici, in alcuni casi agevolati.

Un esempio? Quando Hamilton ha superato Leclerc ha mosso la mano destra per ringraziare e salutare. Lo si è visto dal camera car. Perché Lewis ha ringraziato visto la netta superiorità della sua Mercedes rispetto alla Ferrari? Perché Leclerc è stato correttissimo, anzi non solo non gli ha fatto perdere tempo ma gli ha pure dato la scia per un certo periodo. Leclerc tifa Hamilton? Probabilmente preferisce che sia lui a vincere il mondiale piuttosto che Verstappen, col quale ha duellato da ragazzino sui kart e vederlo vincere il primo titolo, mentre lui è ancora alle prese con una Ferrari azzoppata, è umanamente comprensibile.

Come è comprensibile il team radio in Qatar a Gasly. Lui è un pilota Honda e avrebbe il dovere di aiutare Verstappen nella corsa mondiale. Eppure, non solo in Qatar ma anche in altre gare, quando Gasly ha potuto ha reso la vita difficile a Verstappen, tanto che il team radio del team Alpha Tauri in Qatar è stato perentorio: “Fa passare Max è alle tue spalle”. Diverso il supporto di Tsunoda, che pur di non far passare Hamilton in Brasile ha tirato fuori pure i gomiti dall’abitacolo: “Io sono un pilota Honda e voglio che vinca la Honda”. Parole chiare e semplici.

Che vinca la Honda, o meglio Verstappen, lo ha fatto capire anche Fernando Alonso. Dapprima con dichiarazioni al veleno su Hamilton: “Corre con la Mercedes ed è come giocare a basket con un cesto più largo per loro e più stretto per gli altri” come dire che così è facile andare a canestro. Certo, si è dimenticato di quando alla Renault il cesto più largo lo aveva lui (vedi Michelin con gomme speciali, il mass damper etc etc) ma fa parte del gioco: se non hai tutto a disposizione, difficilmente vinci qualcosa. Lo sapeva anche Senna, che dominava con motori Honda superiori e quando è passato ai Ford ha vinto delle gare memorabili, ma il mondiale lo hanno vinto altri…

In Qatar, sul podio, Alonso ha celebrato con Verstappen, lasciando volutamente Hamilton isolato sul gradino più alto del podio. Ha riso e scherzato con Max, in pista non ha opposto resistenza (tanto che sesto al via Verstappen si è trovato un corridoio libero sulla destra quasi si fossero scansati in molti) e ha fatto capire per chi tifa: “Mi piace Max, perché come me deve vedersela con gli inglesi che ci emarginano”. E via di questo passo: non deve stupire, i simpatici e antipatici ci sono dappertutto e pure fra piloti esistono rapporti speciali e altri difficili.

Norris e Russell sono per Hamilton, Ricciardo con Verstappen non ha avuto vita facile e ha lasciato il team Red Bull cercando nuove strade. Non sarà scorretto perché non è nello stile, di sicuro qualcuno (Max…) dovrà sudarsi l’eventuale sorpasso in gara. Sainz è sulla stessa lunghezza d’onda di Leclerc, è corretto ma se deve sudare per tenersi dietro Hamilton probabilmente fa il minimo sindacale, visto che con Verstappen in squadra se la giocava e oggi l’olandese si gioca il mondiale, Sainz se va bene un posto sul podio senza aver vinto manco una gara. E’ umano, normale e non c’è niente di scandaloso. Però questa piccola guida, con quei piccoli gesti dal grande significato, può aiutare a capire meglio cosa succederà in pista nelle prossime due gare…

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