F1, Cowell a capo di Aston Martin per il motore del 2026?

Andy Cowell ha lasciato il suo incarico come responsabile dei motori Mercedes F.1 ma resterà nel team fino al 31 dicembre dando il supporto ai nuovi capi. Fin qui la notizia di qualche giorno fa, ma dove andrà Andy Cowell e cosa farà? La domanda se la sono posta in tanti e le ipotesi circolate sono state parzialmente smentite o non prese in considerazione. Qualcuno ha ipotizzato un passaggio alla Ferrari. Ipotesi cancellata al primo impatto per due motivi: il primo, il motore Ferrari ha raggiunto e forse superato quello Mercedes per cui non serve adesso un tecnico da quel team, la seconda è che uno che dovrebbe andare alla Ferrari non resterebbe a lavorare alla Mercedes fino al 31 dicembre. Honda non ha mai preso tecnici occidentali, tutta la loro storia motoristica si basa su ingegneri nipponici; resterebbe l’ipotesi Renault, ma i francesi non si sa quanto restino in F.1, con che soldi e chi comanda.

Per cui resta solo una ipotesi aperta che ha molti segnali positivi: ovvero Andy Cowell resta nel gruppo passando ad Aston Martin a progettare il nuovo motore F.1 che dovrebbe entrare in vigore nel 2026. Perché questa ipotesi, spinta anche da alcune voci interne, è plausibile? Toto Wolff e Lawrence Stroll sono soci nella Aston Martin, la squadra sta costruendo un nuovo capannone (bloccato al momento) che è molto più ampio della vecchia sede a fianco dell’ingresso di Silverstone. Per gestire due macchine era più che sufficiente, perché devono avere una sede nuova più ampia? Per costruire qualcosa di altro, ovvio. E allora, visto che non sono telai, ecco che restano solo i motori. Dal 2026 la F.1 cambierà regolamenti motoristici e a quella data non è detto che Renault, Honda e la stessa Mercedes restino in F.1. Ergo, se si vuole un campionato con almeno 20 macchine, servono motori. E quindi il progetto Aston Martin F.1 potrebbe diventare quello che era la Cosworth per la F.1 degli anni 70 e 80, ovvero un fornitore di propulsori (più semplici e meno complicati e costosi) da gestire con team clienti.

A questo punto l’operazione Aston Martin (o come la vorrebbero chiamare) potrebbe avere anche un ritorno commerciale, supportato sia dalla FIA, sia da Liberty Media (ammesso che restino loro a gestire il campionato a quella data). C’è poi un altro aspetto importante, legato alla personalità di Andy: lui è un racer, un uomo da pista. Ama la F.1, le competizioni in genere e non è tipo da starsene a casa a fare niente. E se si calcola il tempo tecnico per fare una fabbrica di motori, nel 2021 costruzione stabilimento, 2022 macchinari e inizio progettazione, 2023 sviluppo e 2024 collaudi in pista, la tempistica dice che questa ipotesi sia la più plausibile. Ipotesi, appunto, suffragata dal fatto che se il capo dei motoristi decide di andarsene da quel ruolo e avvisa a gennaio mollando il posto a giugno, non lo fai restare fino a dicembre se alla base non c’è una continuità da qualche parte… La risposta? Il tempo lo dirà, intanto questa è l’ipotesi più forte al momento.

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