Non è stata la gara migliore di Lewis Hamilton, di sicuro la vittoria nel GP dell’Eifel al Nurburgring sarà di quelle da ricordare visto che è stato il successo numero 91 per il pilota della Mercedes. Ovvero in Germania, a pochi km da casa di Michael Schumacher, Hamilton ha uguagliato un record che 14 anni fa sembrava imbattibile. Infatti quando Michael ottenne quella vittoria in Cina il suo bottino di 91 vittorie sembrava destinato a non essere più superato. Poi è arrivata l’era ibrida, i trionfi di Hamilton e della Mercedes e quel record intanto è stato raggiunto, e con le gare che mancano molto presto sarà superato.

Numeri, senza anima e impossibili da confrontare, quello che è certo Lewis Hamilton, piaccia o non piaccia, ha scritto anche questo nella sua carriera e comunque sia, si dovrà tenerne conto. La gara in sè è stata abbastanza scontata, con l’avvio di Bottas dalla pole e in bagarre alla prima curva con Hamilton con una cattiveria come mai vista in precedenza. Poi qualcosa è andato storto e ha dovuto cedere prima il passo a Hamilton e poi ritirarsi. Se davanti c’era da segnalare la stoica resistenza di Verstappen, sempre a un tiro di schioppo dalla Mercedes ma mai in lotta per la vittoria, dietro è stata la Renault di Ricciardo a tenere desta l’attenzione mentre le speranze della Ferrari calavano giro dopo giro.

Leclerc era quarto al via, dava l’impressione di poter fare qualcosa di più, ma un po’ il passo gara che non era decente rispetto a Renault, McLaren e Racing Point, un po’ la scelta strategica di non fermarlo a montare le gomme morbide quando è entrata la safety car per far rimuovere la McLaren di Norris, fatto sta che il bottino di Maranello si ferma a un misero settimo posto con Leclerc e un undicesimo con Vettel che dietro a Giovinazzi non è mai riuscito a dare la zampata vincente per portare a casa un punto. Ma nel giorno del record uguagliato di Hamilton, la F.1 in Germania ha mostrato altri numeri: il GP numero 323 per Raikkonen, record assoluto, il terzo posto di Ricciardo che porta la Renault sul podio dopo 9 anni di assenza e lo ha fatto proprio davanti a Luca De Meo, il presidente, che da qualche tempo viene ai box per capire come funziona la squadra e dove mettere le mani.

Era l’obiettivo minimo di De Meo ed è stato raggiunto. Con un presidente così aspettiamoci novità a breve e medio termine e questa è una buona notizia per la F.1. Infine la beffa di Verstappen a Hamilton. Proprio all’ultimo giro ha strappato il giro più veloce all’inglese per appena 6 millesimi e ha preso un punto riservato al passaggio migliore in gara. Una beffa che toglie qualcosa alla vittoria di Lewis. A punti anche Giovinazzi con l’Alfa Romeo. Il suo 10 posto è poco rispetto a quello che poteva fare, visto che era anche settimo e con un passo gara competitivo. Ma quando si tratta di strategie, all’Alfa Romeo qualcosa va sempre storto. La speranza è che serva alla conferma di Giovinazzi in F.1 anche per il prossimo anno, se lo meriterebbe. Bravi invece alla Haas che con Grosjean portano a casa due punti che per la piccola squadra Americana con sede a Varano de Melegari è oro colato. E pensare che Grosjean si era ferito un dito con una sassata partita dalla macchina di Raikkonen e che per il dolore il pilota svizzero stava quasi per ritirarsi. Invece la strategie e la safety car gli hanno dato questa bella soddisfazione.

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