Poteva essere un trionfo, è finita in beffa con una clamorosa esclusione dalla zona punti. Il GP di Monza per Antonio Giovinazzi è stato lo specchio di una beffa che è partita da lontano, da almeno un paio di gare. Da quando in prova gli assetti non sono più quelli di una volta e la squadra appoggia senza dubbio Raikkonen. A Monza il sabato è stato un disastro, in gara Antonio ha fatto la solita bella partenza, ha guadagnato subito 4 posizioni e fino al momento della safety car, per rimuovere la macchina di Magnussen, era saldamente a contatto con la zona punti. E qui interviene l’erroraccio della squadra, perché con la corsia dei box chiusa hanno richiamato Giovinazzi ai box.

Certo, lo aveva fatto anche Hamilton poco prima, ma la differenza sostanziale era che l’inglese si trovava al comando, Giovinazzi era indietro. E il team aveva tutto il tempo per capire e agire. Invece no. Da qui la penalizzazione di 10 secondi di stop and go che alla ripartenza, dopo la bandiera rossa, ha relegato Antonio dalla quarta posizione (terzo anche per alcuni giri) in fondo al gruppo. E qui, con la gara sospesa, secondo errore del team perché hanno montato ai due piloti gomme morbide a banda rossa. Con 27 giri di corsa da disputare, era la scelta sbagliata. E infatti sono stati gli unici a farla col risultato che Giovinazzi non si è schiodato dall’ultimo posto e Raikkonen da secondo è sceso al 12 posto.

Certe cose in certi team non accadono per caso, per cui il sospetto che si voglia far posto a uno dei giovani FDA (Ferrari Academy, di cui anche Giovinazzi fa parte) diventa molto forte. Con Shwatzman e Schumacher in lista d’attesa, trovare un modo per far fuori l’italiano non è difficile. E i sospetti nascono proprio da certi episodi. Certo, si può sbagliare, ma nelle strategie qualcosa non torna mai. O è tempo che Giovinazzi si imponga e tiri fuori gli attributi, mostrandosi uomo leader della squadra oppure il sogno F.1 rischia di finire prima ancora di essere concretizzato come merita, perché la vittoria di Gasly a Monza, pilota che Antonio aveva battuto nelle formule minori, fa capire quanto sia importante trovarsi al posto giusto nel momento giusto.

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