Max Verstappen domina conquistando la diciannovesima pole position della carriera battendo le due Mercedes, mentre la Ferrari caricando la macchina è stata protagonista della peggior qualifica della stagione


30 ottobre 2022

Ventesime qualifiche tiratissime fino alla bandiera a scacchi, dove a fare la differenza è stato nuovamente Max Verstappen, che con due giri perfetti si è preso la sesta partenza dal palo stagionale in casa del compagno di squadra Sergio Perez. A sorpresa rispetto quanto visto per tutto il campionato nelle prove ufficiali, il suo avversario non è stata la Ferrari, ma una Mercedes sempre più in crescita. Ad aggiudicarsi il duello nel Team di Brackley è stato George Russell che senza un errore nel T3, poteva provare a togliere la pole  a Verstappen, mentre Lewis Hamilton nonostante la miglior W13 dell’anno, si è dovuto accontentare della terza posizione. Fra i delusi di giornata c’è sicuramente Perez, che nonostante la spinta dei suoi tifosi è riuscito a lottare con Verstappen, ed una Ferrari irriconoscibile e molto nervosa, con Carlos Sainz che non è andato oltre il quinto tempo, e Charles Leclerc del settimo, alle spalle dell’mvp delle qualifiche Valtteri Bottas. Risultato che come possiamo vedere dai dati dei tre settori, non è dipeso soltanto dalla scelta di tornare ad un assetto da alto carico aerodinamico. 

Infatti è nel T1 dove la Ferrari prenderà quasi tutto il distacco da Verstappen e dalle Mercedes. Verstappen come al solito sfruttando la velocità sul dritto della RB18 ipoteca la pole già nel T1, infliggendo un gap di due decimi a Russell e Hamilton. La W13 ancora mette in mostra qual è il suo principale difetto, il drag in rettilineo che non costringe Russell e Hamilton a limitare i danni. Invece Perez nel T1 illude di poter almeno lottare per la prima fila, perdendo 95 millesimi dal vicino di box, invece per la F1-75 il primo settore si rivela un incubo. Entrambi i piloti hanno pagato oltre ad una macchina molto carica, che come di consueto perde parecchi chilometri orari dalle Red Bull in velocità di punta, anche un motore Ferrari con molta potenza in meno per evitare problemi d’affidabilità. Se questo era lecito aspettarselo sulla vettura di Sainz, sorprende che la stessa scelta sia stata fatta anche con Leclerc, che ha lamentato un comportamento strano del suo motore. 

Come spesso visto nel confronto fra Red Bull e dalle Mercedes, la situazione cambia nel guidato. La W13 in questa parte di pista, si conferma una vettura molto competitiva nei tratti lenti, transitando in tutte le curve con una velocità di punta superiore alla RB18. Questo permette a Russell e Hamilton di recuperare i due decimi presi nel T1 ed infliggere lo stesso gap a Perez. Le stesse qualità ancora una volta, permettono alla Ferrari  di essere la seconda forza nel secondo settore, in particolare la trazione della F1-75 consente a Sainz di essere più veloce di Perez e fare un intermedio simile a quello di Verstappen, invece Leclerc condizionato dai problemi del motore perde un decimo dal compagno di squadra.

Prestazioni simili nel T3, dove Verstappen nonostante forzi molto, riesce a fare il vuoto e prendersi la pole. L’olandese sfrutta l’errore di Russell, che fino a quel momento sembrava poter impensierirlo, ma per appena cinque millesimi riesce a difendere il secondo posto e precedere Hamilton. Perez è nuovamente lontano da Verstappen, mentre Sainz è l’unico ad avvicinarsi dall’intermedio di Verstappen, e anche Leclerc fa il suo miglior settore delle sue qualifiche. Le performance dai due volti della Ferrari sul giro secco, soltanto in gara avranno delle risposte, e si capirà se sono derivate da una scelta di cambiare strategia, e preparare la macchina pensando soltanto alla corsa daranno i loro frutti.

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