Il circuito di Imola torna nel grande circo mondiale ed ospiterà il GP di F.1 il prossimo 1 novembre. E’ un ritorno importante perché sancisce il rientro nel grande circo iridato e permette agli organizzatori di avere una base su cui costruire il futuro. Sarebbe stato un peccato, nell’anno dello stravolgimento delle vite di miliardi di persone, perdere questa occasione in cui i calendari sono stati radicalmente cambiati.
 

E il paradosso è che proprio nell’anno della grande pandemia, l’Italia ospiterà tre GP, cosa mai accaduta nei tempi moderni. Se per il Mugello l’impegno appare una tantum, celebrativo dei 1000 GP della Ferrari, per Imola potrebbe rappresentare il grande ritorno mondiale. Semplicemente perché il tracciato ha un valore unico che tanti altri impianti moderni non hanno. E’ una pista vera, dove conta il pilota e dove i saliscendi mettono a dura prova la meccanica. Insomma, roba vera, non artificiale con chicane e curvette disegnate al computer.

Manca il resto, ovvero le strutture adeguate per una gara regolare, con pubblico e tutte le presenze nel paddock. E proprio in vista di questo possibile ritorno a tempo pieno, la gara di Imola deve essere da sprone. Anche la presenza della Emirates, sponsor principale dell’evento, servirà per attirare attenzioni su quei mercati importanti, dove il fascino di ciò che rappresenta Imola e la sua filiera, non è affatto indifferente. E’ un biglietto da visita mondiale che non deve cadere nel vuoto.
 

Il giorno dopo la gara sarebbe il caso che le autorità politiche e commerciali locali, si siedano attorno a un tavolo e comincino a pensare all’autodromo come una eccellenza del territorio, come una industria che produce lavoro e reddito, come una palestra di sicurezza in cui gli appassionati possono imparare la guida sicura e stare lontani dai pericoli delle strade. Imola ha tutto questo, può migliorare e deve farlo. Rivedere la F.1 dopo 14 anni farà un certo effetto e sarà una scossa benefica affinchè tutte le parti in causa si riuniscano e capiscano quanto è importante ripartire.

Una occasione del genere non si ripeterà forse mai più. Dimostrare di saperla gestire, e saper investire sul futuro, parte da qui. E allora, bentornata Imola con l’augurio che anche il nuovo format di due giorni (qualifiche e prove al sabato, gara la domenica) preludio di una F.1 del domani, sia anche il primo giorno di scuola per il gran ritorno dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari.

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