La querelle tra Red Bull e Mercedes legata all’incidente che ha visto protagonisti Max Verstappen e Lewis Hamilton a Silverstone non sembra sopire. La scuderia di Milton Keynes, infatti, ha presentato reclamo, esercitando il diritto di revisione della penalità di dieci secondi comminata ad Hamilton per aver avuto un ruolo predominante nella collisione che ha spedito Verstappen a muro alla Copse. L’appello presentato dalla Red Bull sarà discusso via Zoom nel pomeriggio di domani.

Affinché il reclamo venga accettato, devono essere forniti elementi che al momento della decisione dei commissari non erano noti. Che asso la Red Bull tenga nella manica, non possiamo saperlo, ora. Quello che è certo è che il weekend di gara dell’Hungaroring partirà con il botto, almeno stavolta figurativo e non letterale. Dal documento diffuso dalla FIA, si evince che la Red Bull ha presentato l’appello venerdì scorso. All’udienza di domani pomeriggio potranno intervenire tre membri per ciascuna scuderia, compresi i team manager. 

Il fatto che la Red Bull abbia deciso di presentare ricorso dimostra quanto siano pesanti gli strascichi dello schianto da 51 G di Verstappen. Non solo aleggiano dubbi sulla condizione fisica di Max, che rischia di non essere al 100% in Ungheria. Ma soprattutto i danni economici sono ingenti: si parla di un incidente da 1,8 milioni di dollari. Questo escludendo la power unit, che Honda sta cercando disperatamente di salvare. Il motivo è presto detto: se il propulsore non fosse salvabile, Verstappen incapperebbe inevitabilmente in penalità nel prosieguo della stagione per la sositituzione dei componenti. Non compenserà mai tutto questo, ma una penalità più severa per Hamilton potrebbe quantomeno giovare alla classifica piloti. 

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