Che la Racing Point, che dal prossimo anno diventerà il team ufficiale di Aston Martin in Formula 1, abbia grandi ambizioni, non è certo un mistero. Ma a testimoniarlo chiaramente è anche la campagna acquisti portata avanti da Lawrence Stroll: dopo aver ingaggiato Sebastian Vettel, il tycoon canadese si è assicurato anche i servigi di Jefferson Slack, responsabile marketing di Michael Jordan negli anni Novanta. In Italia Slack è conosciuto per essere stato amministratore delegato dell’Inter ad inizio anni Duemila, ma Slack ha di recente collaborato anche con la Dorna, la società che detiene i diritti commerciali della MotoGP.

Slack assumerà la carica di direttore commerciale, riportando direttamente al team principal e CEO dell’attuale Racing Point, Otmar Szafnauer. Un acquisto di peso, per sfruttare le possibilità di un marchio molto forte, come spiega Lawrence Stroll: «Abbiamo un’opportunità unica per dare vita ad una proprietà sportiva iconica al top in Formula 1». Slack, puntualizza Stroll, «ci aiuterà a cogliere appieno le opportunità commerciali e di marketing a livello globale che ci attendono». Lo stesso Slack aggiunge: «Confidiamo di poter creare una piattaforma di marketing unica e globale per altri brand e partner». Sinergie, queste, che consentirebbero alla futura Aston Martin di raccogliere fondi per crescere anche in pista.

E in quest’ottica, naturalmente, la scelta di Sebastian Vettel appare sensata: senza nulla togliere a Sergio Perez, l’appeal di un quattro volte campione del mondo di F1 a livello di immagine è molto forte. Ma la futura Aston Martin sta lavorando anche sul fronte dei tecnici: indiscrezioni insistenti parlano di un corteggiamento da parte di Stroll a Adrian Newey, grandissimo artefice dei successi di Vettel con la Red Bull, che ritroverebbe il pupillo dei tempi che furono. Ma anche in Aston Martin conoscono molto bene Newey, visto che l’ingegnere inglese ha collaborato con la casa di Gaydon a diversi progetti, tra cui l’hypecar Valkyrie. Sarebbe la persona perfetta per lavorare al progetto 2022, a patto che venga convinto della bontà del progetto. 

In ogni caso, gli obiettivi dell’attuale Racing Point sono molto ambiziosi: c’è voglia di crescere ancora, senza accontentarsi del fatto che la scuderia, grazie alle tanto chiacchierate “sinergie” – atroce eufemismo – con la Mercedes, sia sulla buona strada per ottenere il miglior risultato nel mondiale costruttori della sua storia. Ma la sensazione è che la futura Aston Martin punti molto più in alto, anche se il marchio di Gaydon sta attraversando un momento di grande difficoltà. È pur vero, però, che l’esposizione unica data dal battagliare per posizioni di rilevo in F1 può essere d’aiuto nel risollevare il brand inglese. E non sono da escludere altri arrivi di peso a breve. 

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