Max Verstappen arriverà in Arabia Saudita con una power unit impiegata per sei GP. Ma c’è davvero la possibilità che la Red Bull decida di sostituirla prima della fine dell’anno?


1 dicembre 2021

Il “motorone” montato da Lewis Hamilton in Brasile tornerà alla carica a Jeddah, dopo essersi preso una gara di pausa a Losail ed essere così stato preservato per il Gran Premio dell’Arabia Saudita, dove potrebbe dare un contributo fattivo alle speranze mondiali di Lewis. La mossa della Mercedes, perfezionata in Brasile, di montare un’ICE fresca per osare una mappatura aggressiva per poche, selezionate gare, ha pagato. E ora Max Verstappen, leader del mondiale con otto punti di vantaggio, si ritroverà una power unit vecchia di sei GP, visto che la sostituzione risale addirittura a Sochi. Ma in casa Red Bull sta bollendo qualcosa in pentola? Lo farebbero supporre le dichiarazioni di Helmut Marko, che, ai microfoni di F1-Insider, non ha escluso l’eventualità di una sostituzione in extremis.

E in extremis lo sarebbe davvero, visto che Marko ha spiegato che la Red Bull non ha intenzione di sostituire il motore a Jeddah, ma potrebbe farlo ad Abu Dhabi. Sarà solo pre-tattica, volta a mettere pressione alla Mercedes, o c’è un fondo di verità nelle sue parole? Marko non ha peli sulla lingua, e le sue affermazioni sono sempre da prendere cum grano salis, come avrebbero detto a Roma qualche anno fa. Alle dichiarazioni di Marko, però, si aggiungono delle succose indiscrezioni da parte del Corriere della Sport, secondo cui Honda avrebbe messo le mani avanti da tempo, suggerendo alla Red Bull di sostituire il motore sulla monoposto di Verstappen a Losail. 

Col senno del poi, sarebbe stata la soluzione più sensata, visto che in Qatar sorpassare non era un compito proibitivo, a differenza di Jeddah, pista sulla quale perfezionare una rimonta sembra un’impresa tutt’altro che semplice. Il ritardo nella comunicazione della penalità a Verstappen, ufficializzata solo poco prima dell’inizio del GP del Qatar, ha impedito alla Red Bull di reagire, prendendo due piccioni con una fava e assicurandosi un motore fresco per affrontare una doppietta decisiva per le sorti del mondiale. E, a ben vedere, le presunte dichiarazioni di Honda lasciano intuire anche un’altra (comprensibile) presa di posizione.

Suggerendo di sostituire la power unit di Verstappen a Losail, la Honda ha messo avanti le mani, cautelandosi da eventuali problemi di affidabilità che potrebbero colpire la RB16B di Max nelle ultime due gare della stagione. L’unico modo per prevenire un ko tecnico sarebbe la sostituzione della power unit, naturalmente. Ma la Red Bull, con Verstappen, ha tutto da perdere, a differenza di Hamilton, soprattutto ai tempi dell’installazione del quinto endotermico stagionale a Interlagos. Scattare indietro a Jeddah sarebbe un harakiri notevole, tanto per restare in tema jap. E farlo ad Abu Dhabi costringerebbe Verstappen a una rimonta insidiosa all’ultima stagionale. 

In queste circostanze, è difficile capire quale sia l’ipotesi meno rischiosa. Perché il cambio del motore metterebbe al riparo da problemi tecnici, ma aprirebbe il fianco a possibili intoppi nel risalire la china per Max. Mentre proseguire con la vecchia unità costringerebbe a un’impostazione conservativa a livello di mappature, in completa controtendenza rispetto alla Mercedes, che potrà osare, soprattutto in Arabia Saudita. La scelta non è per nulla semplice, insomma. Ma la sensazione è che, al netto delle dichiarazioni di Marko, la Red Bull opterà per proseguire con la power unit montata a Sochi, nella speranza di non avere problemi tecnici e di evitare che la mossa della Mercedes perfezionata ad Interlagos con Hamilton si riveli uno scacco matto. 

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