Fiat, la rivoluzione verde del Lingotto

GREEN REVOLUTION – La Fiat si trasforma, e con essa l’ex fabbrica del Lingotto, simbolo universale della capitale italiana dell’automobile. La catena di montaggio ha smesso di funzionare nel 1982 e fu la Lancia Delta di prima generazione l’ultimo modello a uscire dallo stabilimento torinese di via Nizza. Dell’assetto originario dell’ex comprensorio industriale, trasformato nel corso degli ultimi quarant’anni in un grande centro fieristico e commerciale, rimane il tetto. Fino a ieri pista di collaudo dismessa dell’azienda, da oggi ospita ospita Casa 500, un museo spin-off della Pinacoteca Agnelli dedicato alla storia e al futuro della Fiat 500, e La Pista 500, un circuito asfaltato in alta quota, immerso nel verde di oltre 40.000 piante, riservato esclusivamente ai modelli a batteria del gruppo Stellantis.

OBIETTIVI CHE VANNO OLTRE L’AUTO – Nell’occasione la Fiat ha anche tolto i veli alla Nuova 500 (RED) (nelle foto), declinata nelle versioni berlina, X e L e prima auto al mondo nata in collaborazione con l’organizzazione no-profit attiva nella lotta all’HIV nei paesi più colpiti dal virus come Ghana, Lesotho, Ruanda, Sudafrica, Swaziland, Tanzania, Kenya e Zambia. Ospite d’onore sul rinnovato tetto del Lingotto, punto d’incontro tra archeologia industriale e green architecture, Bono, frontman degli U2, co-fondatore di (RED) e affezionato del marchio Fiat, vera passione di famiglia. L’obiettivo della nuova terrazza, sottolinea Olivier Francois, va oltre la semplice promozione del prodotto: “Qui piantiamo i semi del nostro futuro – ha spiegato il manager -. Lo facciamo in un luogo che per noi ha un grande valore simbolico. Cent’anni fa era nato come una pista di collaudo segreta e inaccessibile, ora è diventato un giardino aperto a tutti i torinesi, con l’obiettivo di fare cultura, aiutare la comunità e promuovere la lotta ai cambiamenti climatici”.

LE PAROLE DI JOHN E GINEVRA ELKANN – “Da oggi Torino ha un nuovo museo e un nuovo giardino aperto a tutti”, ha detto il presidente di Stellantis, John Elkann, ricordando come gli investimenti realizzati a Mirafiori nell’elettrico e la trasformazione verde del Lingotto siano “il segno dell’impegno del gruppo nel guidare con fiducia il cambiamento che sta vivendo il settore auto per offrire alla collettività i benefici di una mobilità sostenibile e all’avanguardia”. Per Ginevra Elkann, numero uno della Pinacoteca Agnelli, il Lingotto è un “luogo magico, simbolo dell’industrializzazione italiana, che ha saputo trasformarsi nel tempo per rispondere a nuove necessità. Qui oggi ritroviamo tutti gli elementi della storia della Fiat e di Torino, proiettati in una nuova visione del mondo. Con la nuova Pinacoteca, la Casa 500 e la Pista 500 e il grande parco sospeso, pensato anche per accogliere sculture, il Lingotto disegna l’idea condivisa di un nuovo futuro: più consapevole, più sostenibile, e sempre in dialogo con l’arte e l’ambiente”.

IL MUSEO – L’area museale Casa 500 (foto qui sopra), progettata dal team di Lab71 architetti, unisce le tre generazioni della city-car torinese. Il percorso espositivo, articolato in sette aree tematiche, occupa un’area di oltre 700 mq. La prima sezione, denominata Legacy, rimanda agli albori del progetto con immagini e filmati d’archivio; la seconda, Made of Italy, è suddivisa negli spazi Boom, Ego ed Ethical e riunisce dodici prodotti industriali che hanno fatto conoscere il design italiano nel mondo; la terza, Social relevance, ripercorre la storia della Fiat 500 dal 1957 ai giorni nostri; la quarta, The poster collection, ne riassume in dodici stampe le più importanti campagne pubblicitarie; la quinta, 3 generations, illustra l’evoluzione tecnica e stilistica dell’auto; la sesta, Digital Counter, è una specie di diario interattivo con interviste e testimonianze delle persone che hanno contribuito al successo del modello; la settima e ultima, Foreseeing the future, ripercorre l’avventura dell’iconica utilitaria torinese intrecciandola ai grandi cambiamenti affrontati dal Lingotto nel corso della sua storia ultracentenaria.

IL GIARDINO – Concepito come un parco lineare contemporaneo articolato in 28 grandi isole, il giardino – formato da più di 40.000 piante appartenenti a 300 specie, per lo più erbacee perenni con una crescita e una resa molto veloci – copre oltre 7.000 metri quadrati dei 27.000 disponibili sul tetto del Lingotto. Per la coltivazione degli alberi e dei fiori sono state adottate tecniche di nuova concezione mirate a ridurre il consumo di acqua e fertilizzanti. Ciò ha favorito la nascita e lo sviluppo di numerose specie di farfalle e coleotteri, contribuendo alla creazione di un nuovo patrimonio urbano di biodiversità. In omaggio alla nocciola del Piemonte, ingrediente principe della rinomata crema gianduia, il giardino ospita un noccioleto. Sono presenti anche un’area didattica in cui studiare la tintura naturale e sezioni dedicate alle specie edibili, alle piante erbacee e arbustive.

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