Avete presente la serie TV “What if…?”, quella basata su un fumetto Marvel dove si immagina cosa sarebbe successo se la storia di alcuni personaggi fosse stata differente? Ebbene, parlando della Fiat Seicento del ’98 è quasi impossibile non cominciare ricordando che questo modello avrebbe potuto presentarsi in modo molto diverso da com’è, se solo il progetto “Lucciola” fosse andato a buon fine. 

Non che questo abbia compromesso la carriera della piccola di Casa Fiat, cosa quasi impossibile visto che da sempre ogni modello di utilitaria o city car del marchio torinese diventa immediatamente leader di mercato. In questo caso, la carriera della Seicento è durata ben oltre i canonici limiti del mercato stesso e in parte, del progetto. Ma andiamo con ordine.

L’erede della Cinquecento

A metà Anni ’90, Fiat è alla ricerca di un’idea per rimpiazzare la Cinquecento. Il nome per esteso non è un errore, si tratta del modello che dal ’91 ha sostituito la 126 e proseguito la dinastia dei modelli di accesso, le “vetture minime” per usare l’espressione classica che definiva la sua antenata del ’57, questa sì, scritta in cifre.

La Casa è un po’ a corto di creatività, tanto che indice una sorta di concorso tra i centri stile. In mezzo alle proposte, ce n’è una originale formulata dalla Italdesign di Giugiaro e battezzata Lucciola, che però non riceve il via libera.

Ottiene di lì a poco quello della Daewoo, che mette in produzione il modello con il nome di Matiz riscuotendo un successone, ma per il dopo-Cinquecento siamo ancora al punto di partenza.

Alla fine è il centro stile della Casa stessa a uscire dal torpore e ad elaborare lo stile della nuova auto, che per sottolinearne l’evoluzione generale viene battezzata Seicento. In realtà la taglia rimane quasi la stessa, così come il pianale e i motori e la produzione, che avviene sempre a Tychy, in Polonia, ma lo sviluppo c’è comunque.

Fiat Seicento Sporting 1998

Fiat Seicento Sporting 1998

Fiat Seicento Sporting 1998 - Gli interni

Fiat Seicento Sporting 1998 – Gli interni

Salto in lungo

La Seicento debutta nel ’98 e, per la parentela stretta con la Cinquecento, viene inizialmente additata come un profondo restyling della stessa. Il concetto non è di per sé sbagliato, ma l’auto ha una scocca completamente nuova, più robusta e spaziosa, che la allunga di quasi 10 cm, toccando quota 3,32 metri pur sul medesimo passo di 2,2 metri. La larghezza supera di poco il metro e mezzo e c’è un bagagliaio un po’ più capiente.

In generale, il nuovo modello cerca di posizionarsi un po’ al di sopra dell’altro, non soltanto per le misure o per la linea moderna. La gamma fa a meno del bicilindrico “700” e parte dalle unità “900” e “1110” con iniezione single point, da 39 e 54 CV. Il primo si può avere anche in versione Citymatic, che non offre il cambio automatico bensì la frizione elettronica.

Fiat Seicento Sporting 1998 - La meccanica

Fiat Seicento Sporting 1998 – La meccanica

Il secondo motore è riservato agli allestimenti Suite e Sporting, uno meglio equipaggiato (servosterzo elettrico, climatizzatore, chiusura centralizzata…) l’altro dal taglio sportivo che, come sulla Cinquecento, fa da base alle versioni da competizione, con una taratura specifica delle sospensioni, che sulla Seicento sono state riviste e migliorate.

Fiat Seicento Sporting Rally Gr A

Fiat Seicento Sporting Rally Gr A

L’uso in pista è promosso nel ’99 con la variante Sporting Abarth, non omologata per la circolazione stradale. Ha il motore maggiorato “1150” e 115 CV, il cambio a sei marce, i freni a disco anche posteriori e un sistema antipattinamento.

Fiat Seicento Elettra 1998

Fiat Seicento Elettra 1998

La gamma si completa con la Seicento Elettra, la versione elettrica che usa la tecnologia della Panda Elettra. Modesta nelle prestazioni e nell’autonomia (100 km con otto ore di ricarica) migliora però l’ergonomia grazie a una più intelligente disposizione delle batterie.

Fiat Seicento 2000
Fiat Seicento Brush 2001

La seconda serie

Gli aggiornamenti del 2000 introducono due novità sostanziali: il logo vintage, che la Casa ha fatto debuttare sulla seconda generazione di Punto nel ’99 per festeggiare il centenario, e la nuova gamma motori, composta ora dal solo 1100 adeguato alle norme sulle emissioni e per questo rivisto con il passaggio all’iniezione multipoint, ma sempre 54 CV.

Gli altri cambiamenti che intervengono nei due anni successivi riguardano denominazioni e dotazioni degli allestimenti e alcune serie speciali come la Brush, dall’originale colorazione del portellone a contrasto che ricorda un po’ l’Autobianchi Y10.

Fiat 600 2005

La “600”

Nei primi Anni 2000 la Seicento inizia a sentire l’anzianità del progetto di base, cosa che emerge soprattutto quando, nel 2003, viene sottoposta ai nuovi crash test EuroNCAP uscendone con il peggior risultato di quegli anni, la stella cerchiata, che significa rischio di lesioni mortali.

Non c’è da stupirsi, gli standard dell’ente europeo per la sicurezza sono sempre più severi e la base della vetturetta è ancora quella del ’91. Tuttavia, la carriera della Seicento continua, anche se viene riomologata a quattro posti invece dei precedenti cinque, sopravvivendo all’arrivo della nuova Panda (che rimpiazza quella classica ma non lei), anche se con vendite in calo.

Fiat 600 50th Anniversary 2005

Fiat 600 50th Anniversary 2005

Fiat 600 50th Anniversary 2005 - Interni

Fiat 600 50th Anniversary 2005 – Interni

Nel 2005, quando la 600 originaria compie 50 anni, il modello viene rinfrescato ancora e adotta anch’esso la sigla numerica in omaggio all’antenata e anche due baffi cromati accanto al logo (che dal 2007 cambia ancora diventando rosso). Sempre dal passato arrivano i nuovi colori dell’allestimento top di gamma 50th Anniversary, ispirati appunto alle tinte più note del modello classico come il verdino e il celeste estese ai copricerchi.

La Seicento, pardon, 600, resta in listino un altro quinquennio, facendo in tempo ad affiancare la nuova 500 lanciata nel 2007, chiudendo la carriera nel giugno 2010 con quasi 1.330.000 esemplari. Malgrado i 12 anni di carriera contro sette, non sono poi molti più di quelli della precedente Cinquecento che ne ha totalizzati 1.164.500.

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