Annullare il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna 2023 di Formula 1 era l’unica scelta sensata vista la drammatica situazione in cui versa la culla dei motori del nostro paese


17 maggio 2023

Il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna 2023 di Formula 1 non si disputerà questa domenica. È la scelta migliore che potesse essere presa con un’intera regione in ginocchio per un’emergenza meteo che è sfociata in una nuova alluvione dopo i drammatici eventi di due settimane fa. Ed è una decisione arrivata in maniera abbastanza tempestiva, soprattutto rispetto a quanto successo nell’ultima occasione in cui un GP era stato cancellato.

Correva il 2020, e, agli albori della pandemia, il Gran Premio d’Australia fu cancellato a meno di un’ora dall’inizio delle prove libere. La notizia della positività al COVID di alcuni membri dei team e il ritiro della McLaren dall’evento avevano reso inevitabile un’eventuale cancellazione, che però è arrivata quando il pubblico era già in circuito perché le varie autorità si stavano di fatto rimpallando la responsabilità di prendere la decisione di annullare la corsa. Qualche pilota, come Raikkonen e Vettel, se ne era già andato quando la cancellazione fu ufficializzata.

Nel caso di Imola, si è atteso di vedere quali sarebbero state le condizioni del circuito e delle zone circostanti nella mattinata di oggi, secondo dei due giorni di allerta rossa previsti in Emilia-Romagna. Le previsioni per il fine settimana, fatto salvo sabato, non erano così sconfortanti. Ma come avrebbe potuto avere luogo un Gran Premio nel bel mezzo di una devastazione come quella di Faenza, di Cesena e di molte altre città?

Alla luce delle immagini drammatiche di persone intrappolate nel fango, delle urla lancinanti di chi chiedeva aiuto in una notte apparentemente senza fine, sottrarre forze dell’ordine e personale di soccorso per dirottarli su un evento come il GP sarebbe stato una scelta completamente scellerata. Oltretutto, far convergere decine di migliaia di persone su arterie bloccate dal fango avrebbe costituito un ulteriore intralcio ai soccorsi.

Una volta arrivata la richiesta di rinvio da parte del vicepremier Matteo Salvini, il dado era tratto. La decisione, presa di concerto non solo dalle autorità nazionali, ma anche da quelle locali e dai vertici della F1 e della FIA, è stata comunicata meno di un’ora dopo le prime indiscrezioni sul parere di Salvini. Bisogna dare atto alla FIA e alla F1 di aver agito con coscienza, anteponendo per una volta una vera causa di forza maggiore al Dio Denaro.

Imola e l’intera Emilia-Romagna, piegate ma non spezzate da una nuova emergenza meteo, ora hanno altro su cui concentrarsi, ma la F1 tornerà sulle rive del Santerno, così come lo faranno, se lo desidereranno, anche i tifosi che oggi devono rinunciare a un viaggio sognato, sudato. Oggi, però, lo sport passa necessariamente in secondo piano. E il nostro pensiero va a chi ha rischiato di perdere tutto, e a chi, invece, non ha più nulla.

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