Carlos Reutemann, vicecampione del mondo di Formula 1 nel 1981, è morto nella sua Argentina. Aveva 79 anni ed era malato dal tempo. Ad annunciare la sua scomparsa è stata la figlia Cora, su Twitter. «Papà se ne è andato in pace e con dignità dopo aver lottato come un campione con un cuore nobile e forte, che lo ha accompagnato fino alla fine», ha scritto. Nell’arco della sua carriera nella massima serie, dal 1972 al 1982, corse per team importanti, come Brabham, Ferrari, Lotus e Williams, e vinse dodici GP. Nel 2017, gli fu diagnosticato un cancro al fegato, che ha continuato a combattere fino all’ultimo. Negli ultimi mesi, le sue condizioni erano peggiorate tanto da richiedere una lunga degenza in ospedale nel mese di maggio e, successivamente, un nuovo ricovero in terapia intensiva. 

Con la morte di Reutemann, l’Argentina perde il suo pilota di maggior caratura dopo Juan Manuel Fangio e José Froilan Gonzales. Delle sue dodici vittorie in F1, le più rappresentative sono quelle sull’Inferno verde della Nordschleife nel 1975 e a Monaco nel 1980. Nei suoi dieci anni in F1, Reutemann colse anche 46 podi, sei pole position, sei giri più veloci e 66 gare finite nei punti, in un periodo in cui solo i primi sei ne ricevevano. Nel 1981, Reutemann, all’epoca in forza alla Williams, visse un derby sudamericano con Nelson Piquet per il titolo mondiale. Gli sfuggì per un solo punto. Dopo il ritiro dalla F1, Reutemann intraprese una carriera politica di successo. Nel 2003 gli fu proposto di candidarsi alla presidenza dell’Argentina, ma rifiutò l’offerta. 

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