Va in archivio anche il Gran Premio di Singapore. Dopo questo diciottesimo appuntamento della Formula 1, i piloti e gli addetti ai lavori sono tornati a casa per godersi le tre settimane di pausa fino alla prossima gara ad Austin, ma non senza qualche difficoltà con gli aerei
Cala definitivamente il sipario sul diciottesimo appuntamento stagionale della Formula 1. A vincere il Gran Premio di Singapore, uno dei più difficili a livello fisico e mentale per i piloti, è stato Lando Norris che sale a quota tre vittorie iridate diminuendo ulteriormente il gap con Max Verstappen, distante solamente cinquantadue lunghezze. Il pilota olandese della Red Bull ha tagliato il traguardo in seconda posizione precedendo l’altra McLaren, quella di Oscar Piastri che completa il podio. Al termine della gara piloti e addetti ai lavori, nonostante fosse notte fonda, si sono recati in aeroporto, ma non tutti sono riusciti a rientrare a casa.
Nonostante dopo Singapore ci siano ben tre settimane di pausa prima del prossimo Gran Premio ad Austin negli Stati Uniti d’America, piloti e addetti ai lavori, tra cui il nostro Paolo Ciccarone, si sono affannati a lasciare in fretta il paddock di Marina Bay per recarsi all’aeroporto della città-stato di Singapore, uno dei più grandi e trafficati del mondo intero. Tuttavia, non tutti sono riusciti ad imbarcarsi per tornare a casa. Un volo Emirates nella notte da Singapore a Dubai ha avuto un guasto lasciando team e piloti bloccati in aeroporto ad attendere una soluzione. Tutti i membri della Scuderia Ferrari, invece, hanno perso il loro aereo e dovranno attendere domani mattina per rientrare in Italia, smistati tra l’aeroporto di Bologna e quello di Venezia.
Rimasti a terra anche diversi piloti, tra cui Carlos Sainz, Charles Leclerc, Pierre Gasly, Esteban Ocon ed Oscar Piastri che hanno dovuto trovare una soluzione alternativa rispetto a quella da loro pianificata. Inizialmente avrebbero infatti dovuto decollare da Singapore all’1:50 ma hanno dovuto attendere le 6:00 del mattino per imbarcarsi e tornare nelle rispettive dimore. Più fortunati, invece, lo staff della FIA e di Liberty Media che sono rientrati a Londra con un charter privato. Vero e proprio lusso per Christian Horner e Zak Brown che hanno condiviso un jet privato per atterrare nel Regno Unito, dove si trovano i quartier generali di Red Bull e McLaren. “La pace in F1 è stata ripristinata sul volo verso casa (dov’è Netflix quando ne hai bisogno! ) – ma la battaglia continuerà in pista. Che sport fantastico!” ha scritto il CEO del team papaya sul suo profilo Instagram allegando il selfie scattato con il team principal della squadra di Milton Keynes.