Il calendario monstre per la stagione 2021 di Formula 1, con 23 gare in programma, spaventa i team, che stanno pensando a sistemi di turnazione per evitare il burnout dei dipendenti. Ma non Liberty Media, che non ha alcuna intenzione di fermarsi qui. In un incontro virtuale con gli investitori, l’attuale CEO della F1, Chase Carey, ha fatto sapere che nei prossimi anni «si passerà ad un calendario da 24 gare, con alcuni GP a rotazione, in modo tale da dare spazio ad alcuni nuovi partner». Questo anche se «la priorità resta creare collaborazioni a lungo termine». 

Carey, che il 1° gennaio 2021 lascerà il posto a Stefano Domenicali, ha parlato di «grande interesse» a continuare la collaborazione da parte di diversi circuiti entrati a far parte dell’atipico calendario 2020. Ma, secondo Carey, nonostante il COVID-19, la F1 è destinata a tornare ad una parvenza di normalità nel 2021, dopo aver «superato brillantemente le sfide legate al virus nel 2020». E nel 2021, i fan potranno vivere un’esperienza «simile alla normalità», con il ritorno del Paddock Club, che dovrebbe rivestire un ruolo strategico nel lungo termine. 

Piani ambiziosi, insomma, anche e soprattutto per il numero di gare sul tavolo. Gli addetti ai lavori hanno mostrato un certo scetticismo sulle 23 gare del prossimo anno, una cifra decisamente complessa da gestire, soprattutto per i meccanici e il resto del personale che lavora in pista. Resta da capire quanto l’arrivo di Stefano Domenicali a capo della F1 possa influire sull’aumento delle gare in calendario. Una scelta che, da un certo punto di vista, minimizza l’importanza del singolo evento, subito accantonato per passare al successivo senza spazio per riflessioni su quanto emerso. È come se si perdesse l’esclusività del GP. Ma quando ci sono i soldi di mezzo, certe disquisizioni filosofiche lasciano il tempo che trovano. 

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