Valtteri Bottas da comprimario in Russia potrebbe trasformarsi nell’ago della bilancia nella sfida mondiale tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Le statistiche parlano chiaro: Valtteri gradisce particolarmente due piste nel calendario della Formula 1. La prima è il Red Bull Ring, la seconda è Sochi. Le due vittorie colte nella stagione 2020 dal finlandese della Mercedes sono arrivate proprio su questi tracciati. A questa considerazione va aggiunto lo stato di forma di Valtteri, reduce da un fine settimana impeccabile a Monza. Giro più veloce il venerdì, vittoria nella sprint qualifying il sabato, e rimonta dall’ultima alla terza posizione la domenica. E se Perez non avesse opposto così tanta resistenza al finlandese, Bottas avrebbe potuto ottenere anche qualcosa di più. 

La situazione per Valtteri è propizia, insomma. Ma affinché Bottas giochi un ruolo cruciale in Russia pensa anche un altro dato di fatto. Max Verstappen, giudicato dai commissari di Monza prevalentemente colpevole dello schianto con Lewis Hamilton, retrocederà di tre posizioni in griglia a Sochi. Il minimo sindacale, quando si tratta di sanzioni sulla griglia. Ma a questa retrocessione potrebbe farne seguito anche un’altra, e decisamente più sostanziosa. La Red Bull, infatti, potrebbe decidere di installare sulla RB16B dell’olandese la quarta power unit stagionale. Max scatterebbe sì dal fondo della griglia, ma avrebbe a disposizione un’unità fresca in un momento in cui l’affidabilità diventa cruciale. 

Certo, la Red Bull potrebbe anche optare per scontare la penalità su una pista più congeniale ai sorpassi, più avanti nel campionato. Ma Sochi può essere il tracciato giusto, perché, a prescidere da ogni contingenza, è da sempre un feudo Mercedes. Dal 2014, anno dell’edizione inaugurale, ad oggi, la scuderia di Brackley ha sempre vinto. Nell’albo d’oro figurano Lewis Hamilton, Nico Rosberg, e Bottas. Stop. La Mercedes di oggi non è lo schiacciasassi dominatore delle stagioni passate, ma un piccolo vantaggio nei confronti della Red Bull è da tenere in conto, sulla falsariga di quanto visto a Monza. Sono queste minuzie a fare la differenza, spesso. E scontare la penalità in una pista “nemica” avrebbe senso. 

Se così fosse, aumenterebbero significativamente le possibilità che la Mercedes riesca a perfezionare una doppietta. Che, incredibile dictu, sarebbe la prima stagionale per il team di Brackley. Finora l’unico team ad aver ottenuto un 1-2 in gara è stata la McLaren, a Monza. Sarebbe un bottino goloso per il campionato costruttori, senza dubbio. Ma potrebbe essere decisivo anche per il titolo piloti. E qui potrebbero arrivare i problemi. Se Bottas avesse davvero una marcia in più a Sochi, la Mercedes sarebbe costretta ad impiegarlo come pedina. Ma Valtteri si piegherebbe mellifluamente agli ordini di scuderia della Stella a tre punte?

A Zandvoort, dopotutto, sono arrivati i primi sentori di una ribellione. Dopo una serie di strategie poco riuscite, Valtteri ha – più o meno innocentemente, la malizia sta negli occhi di chi guarda – colto il giro più veloce con le soft a fine gara, nonostante gli fosse stato detto di non farlo. Se una certa confusione è decisamente giustificabile – Bottas ha montato le rosse a poche tornate dal termine, una strategia solitamente implementata per ottenere il punticino extra del giro più veloce – in Olanda si è sentito il vago profumo di una potenziale insubordinazione. Così come lo sguardo furbo di Valtteri dopo aver visto le immagini dell’incidente tra Hamilton e Verstappen a Monza può far insorgere il dubbio che il mellifluo Valtteri tanto mellifluo non sia, oggi. 

Bottas ha ormai un piede fuori dalla Mercedes. A fine anno saluterà la compagine anglo-tedesca per accomodarsi in Alfa Romeo. L’annuncio di questo accordo sembra aver dato nuova linfa a Valtteri, che, tuttavia, è un professionista, e sa cosa la Mercedes si attende da lui in quello che, di fatto, è il mondiale più combattuto degli ultimi anni. C’è un però. Bottas non ha ancora vinto, nel 2021. Davvero sarebbe disposto a rinunciare a un successo, forse l’ultimo con la Mercedes prima di approdare in un team senza speranze di vittoria, per alimentare le speranze mondiali di Lewis? Cosa frulli in testa a Valtteri in questo momento, non è dato saperlo. Ma una cosa è certa. Bottas è il pilota da tenere d’occhio in Russia. Perché anche i comprimari a volte diventano protagonisti. O forse, in questo caso, antagonisti. 

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