Valtteri Bottas racconta il rapporto che sta stringendo con Mattia Binotto, new entry dell’organigramma Audi per la Formula 1. E sul suo futuro dice…


17 settembre 2024

So che la mia forza sta nell’esperienza e in quello che posso portare al team. Non posso dire di più in questo momento, ma penso di essere in una buona situazione”: Valtteri Bottas, tra i candidati per il sedile in Sauber nella stagione 2025 di Formula 1, a margine del weekend di gara di Baku si è mostrato sereno, nonostante le incertezze sul suo avvenire. “Mi sento sicuro che rimarrò in F1”, ha aggiunto, prima di rivelare un dettaglio che a suo dire porta acqua al suo mulino.

“Non ho più trattative in corso con altri team”. Un segnale positivo, secondo Bottas, che sottolinea di avere le idee chiare su quello che desidera e di sperare di ottenerlo presto. Ma per un pilota con 10 vittorie all’attivo in carriera in F1, quanto è difficile fare i conti con i risultati di una scuderia che dopo 17 gare si trova ancora a quota zero punti nel mondiale costruttori? “Questo sport è ingiusto, me ne sono reso conto in diverse circostanze”, riflette Valtteri.

“Sono in una situazione difficile per via delle prestazioni della monoposto, ma fortunatamente Mattia sa che cosa posso offrire, ed è una buona cosa per me. Spero di essere qui il prossimo anno e di poter mostrare il mio potenziale con un’auto migliore”. Nei confronti di Binotto, new entry dell’organigramma Audi in F1, Bottas spende parole positive. “La situazione per me è positiva da quando è arrivato Mattia. Abbiamo avuto buone conversazioni sin dal primo giorno, e chiaramente c’è tanto di cui discutere”.

Credo che Mattia abbia capito che la strada è in salita, non sarà semplice. Ma abbiamo già stretto un buon rapporto, fondato sul rispetto. Ci teniamo aggiornati su tanti aspetti, anche per quanto riguarda il personale del team. Sta ancora acquisendo informazioni, ma ora ha cominciato ad agire per modificare alcuni aspetti, che si tratti della fabbrica o della struttura della scuderia. Credo che si stia facendo un’idea chiara di ciò di cui abbiamo bisogno”.

Ma come accoglie questi sviluppi Bottas? “Bene. Dobbiamo agire, serve un cambiamento. Negli ultimi due anni le cose si sono fatte difficili, è necessario”. Ma in una F1 in cui le magie non esistono, anche le prospettive per la prossima stagione non sono esattamente confortanti. “Realisticamente mi aspetto che il prossimo anno sarà comunque difficile, non penso ci saranno miracoli. Non ci si può concentrare prevalentemente sul 2025, visti i cambiamenti in ottica 2026”, con la rivoluzione tecnica che ha portato Audi a sposare la causa della F1.

“Da quello che vedo, penso che Audi possa essere competitiva nel 2026, ma non sarà semplice. Confrontarsi in una nuova categoria con costruttori presenti da lungo tempo non è un compito facile. Vincere subito è una grande pretesa, ma cogliere punti con regolarità è assolutamente realistico”, osserva Bottas sulle possibilità di Audi all’ingresso in F1, in un contesto assai sfidante anche per un marchio che ha fatto delle corse una cifra importante del suo DNA.

In attesa di capire come andrà l’avventura di Audi in F1, il presente di Bottas è all’insegna di un’attesa che dura da mesi. I nuovi nomi accostati alla Sauber – Gabriel Bortoleto e Franco Colapinto – non sembrano turbarlo: “si parla sempre di altri piloti, ma non c’è nulla che abbia impattato sulla mia posizione”, abbozza. Ma quali sarebbero le alternative se la porta della F1 si chiudesse? “Non credo che sia necessario che ci pensi troppo, al momento. Voglio restare in F1, ma se non fosse così, correrei comunque altrove. È ciò che faccio da una vita, non potrei mai smettere”. Ma una destinazione potenzialec’è: “il mio piano B è l’IndyCar”.

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