Fra le tante regole complicatissime del Codice della Strada, c’è quella che riguarda gli pneumatici invernali e quelli estivi. In estrema sintesi, i gestori delle strade sono liberi di emanare ordinanze specifiche sulle gomme: dal 15 novembre al 15 aprile impongono l’uso di pneumatici invernali o di catene da neve a bordo. In quel periodo, è consentito l’uso di pneumatici invernali anche con codici di velocità inferiori rispetto a quelli riportati in carta di circolazione, fino a Q (160 km/h): così si può viaggiare dal 15 ottobre al 15 maggio; dal 16 maggio al 14 ottobre, non è consentita la circolazione con pneumatici di tipo M+S con codici di velocità inferiori. Gli automobilisti che montano pneumatici marcati M+S con le stesse caratteristiche prestazionali riportate a libretto o addirittura superiori, hanno tutto il tempo di fare il cambio gomme in quanto non hanno limiti temporali d’impiego. Ma è sempre bene circolare con pneumatici idonei e specifici per il periodo stagionale di riferimento: ora, meglio le gomme estive. Si circola più sicuri e si ottimizzano i consumi di carburante e degli pneumatici stessi. Ecco allora 3 dritte.

Sicurezza in tre mosse

#1. Usura. Al momento del cambio fra gomme invernale e gomme estive (o almeno ora, se già il cambio è stato effettuato), accertatevi che le coperture non siano usurate. La legge prevede che la profondità degli intagli del battistrada sia di almeno 1,6 millimetri: al di sotto di questo valore. La misurazione, in mancanza dell’apposito strumento per effettuarla, eseguitela con una moneta da un euro: se la corona esterna sporge dal tassello della gomma, va sostituita.

#2. Difetti. Ecco uno dei problemi più frequenti: un’ernia sul fianco dello pneumatico, con rottura di cavi carcassa (spesso visibile anche dall’interno). Può essere dovuta a un impatto in rotolamento contro un elemento esterno (marciapiede, buca a spigolo vivo), oppure a una pizzicatura tra ostacolo e cerchio. Il risultato è un indebolimento della carcassa con perdita d’aria immediata o successiva (in funzione dell’entità del danneggiamento). Con l’aiuto di un gommista, non resta che sostituire lo pneumatico.

#3. Pressione. Il controllo della pressione va fatto “a freddo”: massimo 3 km di percorrenza (così la temperatura degli elementi non incide sulla misurazione). Almeno una volta al mese e prima di lunghi viaggi. I valori di pressione li dà il Costruttore dell’auto, che fornisce pure indicazioni per impiego normale, in autostrada, a pieno carico: c’è tutto sul libretto d’uso e manutenzione (ma i valori corretti sono spesso riportati anche sul bordo verticale delle portiere dell’auto, visibili su un’etichetta dopo averle aperte). Tutti i professionisti seri effettuano gratutitamente quest’operazione, perché è un servizio legato alla sicurezza stradale. Fate da voi? Per ogni ruota, svitate il tappo della valvola, inserite il tubo del manometro (lo strumento che legge la pressione in “bar” e in “psi”) nella valvola e osservate il valore della pressione in “bar” sulla scala graduata o sullo schermo del manometro. Per gonfiare uno pneumatico sgonfio, solitamente, bisogna tirare una leva simile al freno di una bicicletta. Mentre se la pressione è troppo elevata si deve premere un tasto (che può essere di plastica o di gomma) per sgonfiarlo e far sfiatare l’aria come se si premesse su una valvola.

Gomme estive per frenare meglio

Gli pneumatici estivi presentano una mescola relativamente dura che si ammorbidisce con le temperature più miti: offrono prestazioni migliori su tutti i fronti durante i mesi caldi. Si adattano ai fondi asciutti e bagnati, in quanto presentano un particolare battistrada tassellato per ridurre al minimo il rischio di aquaplaning. Questa forma del battistrada assicura un’ampia superficie di contatto con il manto stradale, garantendo un eccellente controllo alla guida e un impatto positivo sugli spazi di frenata. Indicativamente, se ci sono più di 15 gradi, i veicoli dotati di coperture estive garantiscono uno spazio di arresto di 7 metri inferiore rispetto alle vetture con gomme invernali.

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