La transizione verso la produzione sostenibile non è complessa e difficoltosa soltanto per i grandi produttori, ma anche per quelli considerati di nicchia, che tuttavia si dimostrano spesso molto reattivi e attenti a cogliere i grandi cambiamenti. Subaru si è avvicinata alla transizione energetica quando l’ecologia sembrava ancora più una moda che una necessità. Iniziando, si può dire, da “casa”.

Sono infatti le storiche fabbriche nella prefettura di Gunma (in Giappone), tra cui quella principale indicata semplicemente come “main plant” e che produce il grosso dei modelli destinati anche ai mercati occidentali, le prime ad aver completato il passaggio all’energia pulita, e naturalmente non soltanto questo.

Dalle origini alla BRZ

Lo stabilimento di Gunma risale all’inizio dell’attività del marchio. Qui sono nate le prime automobili, dalla 1500 alla popolare “kei car” 360, e sempre qui hanno preso vita le principali dinastie arrivate fino ad oggi, dalla Impreza alla Legacy (oggi Levorg) e alla sua derivata Outback, che è ormai un modello a sé. Fino ad arrivare alla sportiva BRZ realizzata insieme a Toyota.

Di quest’ultima, un po’ oscurata commercialmente dalla gemella Toyota GT86 (anche se curiosamente è proprio Subaru a produrre entrambe le vetture), nel 2019 è stata realizzata una Gunma Edition che celebra proprio lo storico stabilimento. Negli anni, nella stessa prefettura sono stati realizzati altri due siti: la Oizumi Plant a Ota, inaugurata nel 1982 e impegnata nella produzione dei motori boxer; e la Yaima Plant, che supporta Gunma nella produzione dei modelli principali nelle versioni per il mercato interno.

Energia dall’acqua

La transizione green dello stabilimento è stata ufficializzata nel 2019 dopo un paziente lavoro di conversione attuato con l’obiettivo di ottenere una riduzione delle emissioni di qualcosa come 20.000 tonnellate l’anno, che nel 2019 corrispondevano secondo le stime a circa il 3% di quelle globali.

Attuando una politica di rightsizing, la Casa ha però adottato soluzioni differenti per le diverse sedi, cercando di sfruttare nel modo migliore le risorse rinnovabili che ciascun territorio offre. Dunque, mentre a Oizumi si è puntato soprattutto sull’energia solare, per la “Main Plant” di Gunma la Casa ha optato per quella idroelettrica, attuando il piano “Aqua Premium” in collaborazione con l’azienda energetica partner TEPCO.

La centrale idroelettrica collegata genera annualmente qualcosa come 21 GWh di energia pulita, corrispondente a circa 10.000 tonnellate di CO2 risparmiata, vale a dire metà dell’obiettivo annuale.

Naturalmente non è l’unica iniziativa adottata in questo stabilimento. Subaru ha avviato anche un programma per ridurre il consumo d’acqua in reparti sensibili (come quello dedicato alla verniciatura) e uno per eliminare progressivamente i rifiuti derivati dagli imballaggi dei componenti da assemblare, riducendoli in volume e favorendo l’utilizzo i materiali riciclabili ed ecocompatibili.

Inaugurazione1953
ProprietàFuji Heavy Industries
CollocazionePrefettura di Gunma, Giappone
Superficie complessiva635.000 metri quadrati (di cui 332.000 adibiti alla produzione)
Dipendenti impiegati4.521
Capacità produttivan.d.
Altre attivitàn.d.
Modelli attualmente prodottiLevorg, Outback, Ipreza, XV, WRX e BRZ, Toyota GT86
Modelli storici più importanti prodotti1500, 360, Leone, Legacy, Impreza, Outback
Modelli di prossima produzionen.d.

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