Poche e care

La Honda Civic Type R, cioè la versione più sportiva della gamma Civic, giunge alla sua settima generazione, anche se la prima edizione del 1997 non è mai stata venduta ufficialmente in Italia. I quantitativi destinati al nostro Paese, però, sono molto limitati: il primo lotto in arrivo dal Giappone è già stato interamente prenotato e, ordinandola oggi, bisogna mettere in conto un’attesa di 9/10 mesi. Non sarebbe comunque un modello destinato a grandi numeri di vendita, perché ha un prezzo superiore rispetto alle proposte simili per potenza e prestazioni di Audi (S3 Sportback), BMW (M135i) e Mercedes (35AMG). Costa meno solo della Volkswagen Golf R, che, però, ha una meccanica più sofisticata, con la trazione integrale (nella Civic è anteriore) e il cambio robotizzato a doppia frizione (la Honda ha un classico manuale).

Fatta per i circuiti

Come nel caso delle versioni precedenti, la nuova Honda Civic Type R è stata sviluppata con un occhio di riguardo all’uso in pista ed è calibrata per risultare efficace (ed entusiasmante) soprattutto in questo genere di impiego. Derivata dalla nuova berlina ibrida full, rispetto all’edizione prodotta dal 2017 al 2022 è diventata più lunga, larga e bassa e anche il posto di guida è più vicino al suolo di 0,8 cm. Inoltre, ha una linea un po’ più pulita, sebbene il “trattamento” Type R imponga comunque appendici aerodinamiche e prese d’aria tanto efficaci quanto vistose.

Costruita alla giapponese

L’abitacolo della Honda Civic Type R è realizzato con attenzione sia nella scelta dei materiali, sia nel montaggio, ma la plancia non è sfarzosa. Spiccano invece i bei sedili anteriori sportivi rivestiti in tessuto scamosciato rosso, che sono molto avvolgenti ma non costrittivi; il divano, invece, è di colore nero, e può ospitare al massimo due persone (e non tre come nelle Civic meno potenti). La strumentazione è arricchita di indicatori utili per valutare l’efficacia dell’auto nell’uso in pista come, ad esempio, il misuratore delle accelerazioni longitudinali e trasversali. Nella modalità di guida denominata +R, che è quella studiata per l’uso in pista, la strumentazione digitale limita le indicazioni a quelle essenziali, come il regime del motore, le temperature di acqua e olio e il cronometro. Questo per distrarre il meno possibile. 

A ciascuno la sua regolazione

Alle modalità di guida predeterminate già previste dalla Honda Civic Type R del 2017 (Comfort, Sport e +R) si aggiunge poi quella chiamata Individual, che permette di combinare a piacere il tipo di erogazione del motore, la risposta delle sospensioni (che sono a controllo elettronico), la sensibilità dello sterzo, la tonalità dello scarico, il criterio di intervento del sistema di controllo della stabilità e altro ancora. E poi c’è l’applicazione Honda Log R 2.0 per lo smartphone, scaricabile da App Store e Google Play, che permette di tenere sotto controllo il conteggio dei giri effettuati in pista, i tempi su giro, la velocità dell’auto e del motore, l’attrito di pneumatici, la forza G e altro. E fornisce anche una valutazione delle capacità del pilota, che può essere confrontata con quella di altri conducenti.

Anche se si tratta di un’auto finalizzata al divertimento, comunque, la Honda Civic Type R offre di serie tutte le funzioni di aiuto alla guida delle Civic meno potenti. Dalla frenata automatica di emergenza al mantenimento in corsia, dal cruise control “intelligente” al riconoscimento dei segnali stradali  che vengono mostrati nel cruscotto.

Affinamenti non rivoluzioni

Dal punto di vista meccanico, la nuova Honda Civic Type R non porta con sé stravolgimenti, ma perfezionamenti in tutte le aree. Il quattro cilindri ha guadagnato “solo” 9 CV (passando da 320 a 329) e 20 Nm (da 400 a 420), ma il turbo ha un numero maggiore di pale e il volano è stato alleggerito per ridurre i tempi di reazione ai comandi dell’acceleratore. Inoltre, la linea di scarico è più rettilinea per agevolare il deflusso dei gas e, quindi, l’efficienza termodinamica. I bracci delle sospensioni anteriori sono irrigiditi, come tutta la struttura, ed è stato aggiornato l’impianto frenante, che è sempre dell’italiana Brembo.

È più genuina ma va rispettata

Purtroppo la prova della Honda Civic Type R è stata molto breve e osteggiata dal maltempo: in tutto abbiamo potuto compiere solo 4 giri sul circuito di Imola, sotto una pioggia piuttosto insistente. Insomma: condizioni non proprio ideali per assaggiare un’auto di questo genere. Ma le carreggiate allargate e il passo allungato hanno effettivamente reso questa Type R più stabile e precisa nei cambi di direzione. Sui cordoli bagnati e viscidi di Imola la Civic si è scomposta poco e sempre in modo prevedibile. Ma, in condizioni di questo genere, è comunque necessario gestire l’acceleratore con un po’ di attenzione, perché quasi 330 CV sono tanti da gestire tramite le sole ruote anteriori. La sensazione è che sull’asciutto questi problemi possano sparire quasi del tutto, grazie anche alle caratteristiche dei pneumatici Michelin Pilot Sport 4S realizzati dalla casa francese appositamente per la Type R, che in altre occasioni hanno dato prova di un grip assai tenace.

Scalate facilitate

Il motore della Honda Civic Type R, che era potentissimo già prima, ha guadagnato più che altro nella progressione e nella risposta a basso regime, senza però perdere l’allungo. Che non è più quello interminabile dei VTEC aspirati di un tempo, ma rimane comunque gratificante, perché la spinta prosegue consistente fino ai 7mila giri. Il cambio manuale a sei marce rimane uno dei migliori del suo genere per precisione e rapidità. E ripropone la funzione che, in scalata, bilancia automaticamente il regime del motore per evitare impuntamenti nell’uso veloce.

Secondo noi

PREGI
> Cambio. Gli innesti sono assai precisi: usarlo è un piacere.
> Maneggevolezza. L’auto è rapida nelle risposte, ma prevedibile, anche sul bagnato.
> Motore. Il 2.0 è davvero esuberante, ma anche facile da gestire.

DIFETTI
> Divano. Può ospitare solo due persone: nelle emergenze, il quinto posto può servire. 
> Linea. I dettagli corsaioli non passano inosservati: qualcuno gradirebbe un po’ più di discrezione. 
> Prezzo. D’accordo, è un’auto esclusiva ed emozionale. Ma quasi 60.000 euro…

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