Nata nel 2018 in pochi anni Cupra ha saputo conquistare numerosi clienti, prima dando un nuovo look – più sportivo – alla gamma Seat, applicandoci il proprio logo, poi con modelli propri. Un successo esploso con la Formentor – SUV coupé compatto con potenze da 150 a 390 CV – e che continua senza incertezze, puntando sia su motorizzazioni tradizionali sia su powertrain elettrificati ed elettrici.

Ora però iniziano ad addensarsi pesanti nubi all’orizzonte e hanno la forma dei dazi imposti dalla Commissione Europa alle auto elettriche prodotte in Cina. Compresa la Cupra Tavascan, SUV medio elettrico prodotto nello stabilimento Volkswagen di Anhui, gestito da una joint venture con il Gruppo cinese JAC Automobile. Un problema non da poco per la Casa spagnola che – come riportato dalla Reuters – per bocca del proprio numero uno Wayne Griffiths ha lanciato un nuovo appello all’Europa.

Futuro a rischio

Proprio il passaporto cinese della Tavascan è il problema: i dazi varati dalla Commissione infatti colpiscono tutte le auto elettriche prodotte entro i confini del colosso orientale, senza considerare il brand di appartenenza.

“Non siamo un marchio cinese che prova a invadere il mercato europeo. Le nostre non sono auto per le masse. Non sono oggetto di sussidi. Sono qualcosa di diverso. È quello che stiamo cercando di spiegare”

Ha dichiarato Griffiths in un evento a Barcellona in occasione della presentazione della Terramar

Il numero della Casa spagnola ha poi sottolineato come “il marchio Cupra verrebbe spazzato via” se la Commissione Europea confermasse i dazi, attualmente al 21,3% sulla Tavascan. Spostare la linea di produzione in uno stabilimento europeo è fuori discussione, gli investimenti per l’ampliamento della fabbrica di Anhui sono ormai stati fatti.

Il problema evidenziato da Griffiths è che senza le vendite previste per la Tavascan Cupra il prossimo anno non raggiungerebbe gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 imposti dall’UE, trovandosi quindi a pagare pesanti multe. Come si dice: piove sul bagnato. 

“Mette a rischio l’intero futuro finanziario dell’azienda. L’intenzione era quella di proteggere l’industria automobilistica europea, ma per noi sta avendo l’effetto opposto”

Stando a quanto riportato dalla Reuters Griffiths ha affermato come attualmente siano in corso trattative con “diversi livelli” della Commissione Europea – assieme ai governi di Germania e Spagna – spagnolo per cercare di convincerli i vertici europei a tagliare o eliminare i dazi previsti. 

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