Il Concept BMW i Vision Circular mostrato all’IAA di Monaco ha rappresentato in concreto l’idea del marchio bavarese per il futuro. Non basta vendere modelli elettrici, ma serve ripensare l’intero processo di produzione dell’auto per ridurre davvero l’impronta carbonica di un brand.

La strada scelta da BMW per arrivare alla neutralità carbonica passa per le nuove pratiche di progettazione e produzione di un modello.

Precedenza al riciclo

RE:THINK, RE:DUCE e RE:CYCLE, ossia “ripensare”, “ridurre” e “riciclare”. È questo il mantra di BMW per il suo programma “Neue Klasse” che punta a ridurre, appunto, l’impiego di nuove risorse per creare un veicolo.

In concreto, BMW prevede di aumentare la percentuale di componenti realizzata utilizzando materie riciclate come l’acciaio, la plastica e l’alluminio. Ciò rende la produzione sostenibile sia in termini d’impatto ambientale che economico, visti i crescenti costi delle materie prime.

A tal proposito, BMW sta approfondendo le ricerche e ha coinvolto delle start-up per realizzare materiali sostenibili “pionieristici” e di qualità premium come le fibre di cactus, tessuti sintetici riutilizzabili e la “schiuma di legno”.

Secondary First”, ovvero “dare la precedenza al riciclo”, deve essere il leitmotiv alla base dei nuovi modelli. E anche delle batterie. Infatti, non si può pensare ad un futuro sostenibile senza prendere in considerazione l’assemblaggio delle unità elettriche.

Già il pacco batterie della BMW iX è realizzato utilizzando per il 30% alluminio e per il 50% nichel riciclati. Inoltre, nell’attuale generazione di batterie la presenza del cobalto è stato ridotto a meno del 10% e nei motori elettrici non vengono più utilizzati minerali rari.

Gli obiettivi concreti

Oltre alla batteria e alla carrozzeria, si parla anche di interni. Le componenti devono essere realizzate in un unico materiale per essere più facilmente riciclabili.

È un processo, quindi, che parte dalle fasi di design e progettazione per l’auto che deve essere pensata secondo nuovi canoni di praticità. Il modello, infatti, non deve essere “pratico” solo per l’utilizzo quotidiano del cliente, ma anche per il brand che può riciclare le componenti in maniera più efficiente.

BMW i Vision Circular al Salone di Monaco 2021

BMW i Vision Circular al Salone di Monaco 2021

Secondo BMW, il risultato dei vari processi è misurabile a livello d’impatto sull’ambiente. Durante la fase di utilizzo dell’auto, entro il 2030 la Casa prevede una riduzione delle emissioni di CO2 del 40% per ogni km percorso da un suo modello e del 33% nell’intero ciclo di vita rispetto ai dati 2019.

Questi risultati sarebbero in linea con gli obiettivi climatici globali fissati per contenere l’innalzamento delle temperature medie di 1,5-1,75°C.

A contribuire a questo obiettivo, è il fatto che da fine 2020 tutti gli impianti di produzione e le sedi di BMW sono alimentate con energia rinnovabile. Inoltre, la Casa ha avviato dei progetti ambientali che mirano a bilanciare la CO2 emesse dalle proprie auto aziendali e dai viaggi di lavoro dei propri dirigenti. Sotto certi aspetti, quindi, BMW è già carbon neutral.

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