Incentivi auto 2021: quasi esauriti quelli per benzina e diesel

Tutto come da copione. E purtroppo, viene da aggiungere: i 250 milioni di euro messi a disposizione attraverso la legge di Bilancio 2021 in quota di nuovi Ecobonus per l’acquisto di autovetture con emissioni di CO2 comprese fra 61 e 135 g/km (ovvero le auto Euro 6 alimentate a benzina e gasolio, più le mild-hybrid.) stanno per andare esauriti. Ben prima, dunque, del 30 giugno 2021 indicato come deadline del nuovo provvedimento. Una settimana fa esatta (era il 2 aprile), in un’analisi di mercato relativa alle nuove immatricolazioni in Italia di marzo, era stato evidenziato che i fondi residui ammontavano a poco più di 13,7 milioni di euro.

Diminuiscono alla velocità della luce

In cinque giorni, e tenuto conto che in mezzo ci sono state le festività di Pasqua, il plafond rimanente (7 aprile 2021) è nell’ordine di 6,3 milioni di euro. L’ammontare degli incentivi per le vetture Euro 6 si assottiglia a vista d’occhio, dunque: ed è possibile ipotizzare che non più tardi del 10 aprile si andrà a zero. Con buona pace di quanti – e, nonostante l’escalation di mercato che si registra dalle auto ad alimentazione elettrificata – “credono” nei carburanti convenzionali.

I bonus per elettriche e ibride plug-in “tengono”

Per contro, il residuo a disposizione delle vetture con emissioni comprese fra 0 e 60 g/km (ovvero elettriche, ibride plug-in ed ibride) rende tranquillo il mercato: nella tarda mattinata di mercoledì 7 aprile, ci sono 173 milioni di euro, più 77,33 milioni di euro (in rapporto a 120 milioni di euro disposti dal Governo all’inizio del 2021) come bonus extra che viene erogato nel caso di un incentivo supplementare da parte della Concessionaria. Questa somma, è opportuno tenere a mente, resterà “in cartellone” fino al 31 dicembre 2021: è possibile ritenere che sebbene gli importi siano superiori rispetto alle Euro 6, non andrà ad esaurirsi a brevissimo termine.

A quanto ammontano gli incentivi

Di seguito, brevemente, le cifre di Ecobonus che vengono erogate agli acquirenti di nuove autovetture.

  • Auto con emissioni comprese fra 0 e 20 g/km: con rottamazione di un veicolo M1 inferiore a Euro 5 e più vecchio del 1 gennaio 2011, 4.000 euro di Ecobonus, 2.000 euro erogati con la legge di Bilancio 2021, 2.000 euro di sconto Concessionaria (totale: 10.000 euro); prezzo massimo della vettura da acquistare: 50.000 euro, IVA, Ipt e messa su strada escluse (61.000 euro IVA inclusa). Senza rottamazione: 4.000 euro di Ecobonus, 1.000 euro di fondo legge di Bilancio 2021, 1.000 euro di sconto Concessionaria (totale: 6.000 euro);
  • Auto con emissioni comprese fra 21 e 60 g/km: con rottamazione, 2.500 euro di Ecobonus, 2.000 euro dalla legge di Bilancio 2021, 2.000 euro di sconto Concessionaria (totale: 6.500 euro). Senza rottamazione: 1.500 euro di Ecobonus, 1.000 euro dalla legge di Bilancio 2021, 1.000 euro di sconto Concessionaria (totale: 3.500 euro); prezzo massimo della vettura da acquistare: 50.000 euro, IVA, Ipt e messa su strada escluse (61.000 euro IVA inclusa);
  • Auto con emissioni comprese fra 61 e 135 g/km: esclusivamente con rottamazione, 1.500 euro dalla legge di Bilancio 2021, 2.000 euro di sconto Concessionaria (totale: 3.500 euro).

Per accedere agli Ecobonus, è necessario iscrivere la pratica di acquisto nella piattaforma online del Ministero dello Sviluppo Economico. Questo atto compete al venditore, che può agire soltanto previa firma del contratto: per questo, è necessario che la firma dell’acquirente sia legata al buon fine (il veicolo deve in effetti essere immatricolato entro 180 giorni).

Nuovi ecobonus sarebbero opportuni e salutari per il mercato

Gli incentivi per le auto benzina e diesel hanno quindi, si può dire, le ore contate. A questo proposito, è opportuno ricordare quanto le Associazioni nazionali che rappresentano la filiera automotive (un comparto che, da solo, incide per il 12% del PIL) affermano da tempo: anche un rifinanziamento degli Ecobonus per le vetture 61-135 g/km e per i veicoli commerciali leggeri contribuisce al sostegno della ripresa ed al proseguimento del percorso di sviluppo sostenibile.

Del resto, si può aggiungere, le accise che gravano sui carburanti vengono in ogni caso pagate dai consumatori. Ora si vedrà se a livello di esecutivo ci sia l’adozione di un (auspicato) rifinanziamento: in fin dei conti, il fatto che gli incentivi siano “andati a ruba” è indice di una ottima risposta da parte del mercato, e ciò dimostra che il provvedimento è stato giusto.

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