Tra meno di tre mesi sono 80, e anche un marchio come Jeep che nella sua storia non ha mai avuto fretta di anticipare i tempi, stavolta ha giocato d’anticipo presentando già oggi una serie speciale e limitata che celebra questo importantissimo anniversario

Proprio al 1941 si fa infatti risalire la nascita di quello che sarebbe diventato il marchio americano delle 4×4 per eccellenza e il più antico tra quelli che si considerano specializzati in fuoristrada, a cui si sono ispirate anche altri riferimenti del settore come Land RoverTralasciando i modelli più compatti e moderni come Renegade e Compass, ecco la storia delle dinastie “classiche” dei modelli offroad nati a Toledo, Ohio, dal ’41 ad oggi.

Tutta “colpa” della guerra

A luglio del 1940 le Forze Armate americane chiesero alle case automobilistiche di progettare un veicolo leggero per ricognizione e pattuglia, più comodo e capace delle motociclette. L’auto doveva avere una serie di caratteristiche precise, tra cui una capacità di carico di 600 libbre (272 kg), passo corto al di sotto dei 2 metri, altezza ridotta, un motore che potesse spingerla fino a 80 km/h, trazione integrale e riduttore, peso contenuto entro i 600 kg (poi alzati a 980) e altre specifiche non semplici da soddisfare tutte assieme.

Su 135 aziende risposero in tre: Willys-Overland, American Bantam e Ford. La Bantam fu la più veloce e propose il progetto migliore, ma era un costruttore di piccole dimensioni quindi il grosso della produzione fu affidato alla Willys Overland. Il  modello MA, rapidamente evoluto nel migliorato MB, divenne quindi la popolare vettura militare che ancora vediamo in film e documentari.

Il mistero del nome

Il nome Jeep secondo alcuni, questo nome deriva dalla sigla “GP”, che nel gergo militare era l’abbreviazione di “General Purpose” e che era il nome del progetto Ford (la quale assemblò comunque una parte dei modelli, con piccole modifiche). Secondo altri, l’origine è più curiosa e deriva da “Eugene the Jeep”, un personaggio dei fumetti di Braccio di Ferro famoso per la sua brillantezza e genialità.

Willys-Overland produsse quasi 370.000 “Jeep”, a cui si sommano altre 277.000 unità costruite su licenza da Ford per soddisfare la domanda dell’Esercito. E quando la guerra finì, decise di continuare con modelli civili le cosiddette “Civilian Jeep” o CJ dopo aver registrato Jeep come marchio.

Jeep, 80 anni attraverso i modelli

La dinastia delle CJ

Inizia dalla CJ-2A del ’45, dotato di portellone posteriore, ruota di scorta montata lateralmente, fari più grandi e altri accessori non erano presenti sulla spartana MB. Il motore invece era sempre un 2.2 a benzina ma con diverse caratteristiche anche per il cambio e la trasmissione. Nel ’49 arrivò la CJ-3A, prodotta fino al ’53, con teste a L e parabrezza in un unico pezzo. Nel frattempo fu proposta per qualche anno anche la Jeepster, aperta e con trazione soltanto posteriore. 

La CJ-3B arrivò nel ’53 mentre la Willi-Overland passava sotto la Kaiser. Aveva un motore a valvole in testa e dunque griglia e cofano più alti. Fu costruita in 155.494 esemplari e sostituita nel ’55 dalla celeberrima CJ-5 che sarebbe rimast ain produzione fino 1983 totalizzando 600.000 unità. Derivava dalla M-38A1 utilizzata nella Guerra di Corea, con passo più lungo e dimensioni leggermente maggiori della CJ-3B. 

Jeep, 80 anni attraverso i modelli

La CJ-6 (1956-1975) fu proposta come variante, affiancando la CJ-5 e inaugurando la tradizione del doppio passo sopravvissuta fino a Wrangler: era più lunga di 50 cm e più comoda e spaziosa. I motori crebbero accogliendo il poderoso V6 “Dauntless” da 155 CV, ben più potente dei soliti 4 cildinri e aprì la strada all’utilizzo di grandi V8 fino a 6 litri utilizzati successivamente quando Kaiser-Jeep entrò in AMC. Nel ’67 arrivò Commando, altro modello semi-utility molto popolare ancora oggi tra gli appassionati.

La CJ-7, infine, arrivò nel ’76 ed era un po’ più lunga della CJ-5, poteva essere dotata di cambio automatico, tetto in plastica stampato e portiere in acciaio. Da questo modello derivò il pick-up CJ-8 Scrambler (1981-1985) con tetto rigido o con capote in tela.

Jeep, 80 anni attraverso i modelli

Wrangler, la nuova era

La serie CJ lasciò il psoto nel 1987 alla serie delle Wrangler, giunta fino ai giorni nostri con le generazioni YJ, TJ, e le odierne JKL e JL. TJ in particolare  era nuova per quasi l’80% delle componenti e ha sostituito dopo decenni le sospensioni a balestre con quelle a quattro punti di attacco e molle elicoidali, simili a quelle di Grand Cherokee.

Con lei ha debuttato il modello Rubicon, con riduttore 4:1 e assi rinforzati e bloccaggio dei due differenziali, mentre è la prima “moderna” JK ha introdotto la variante a 5 porte Unlimited.

Da Wagoneer a Grand Cherokee

Nato nel 1963, fu il primo veicolo integrale con cambio automatico, un antenato dei SUV di oggi, e poteva montare anche sospensioni anteriori indipendenti. Portò al debutto la prima trazione integrale Quadra-Trac permanente. Da Wagoneer derivò Gladiator, un modello utility prodotto fino agli Anni ’70. Grand Wagoneer era la variante di lusso, con interni in pelle, climatizzatore, radio ed inserti esterni a effetto legno.

Jeep, 80 anni attraverso i modelli

Grand Cherokee, nel ’93, ha è stato il primo SUV con airbag sul lato conducente ma soprattutto una guida stradale più vicina a quella di un’auto rispetto agli altri modelli, pur restando un fuoristrada di grande capacità. Ad oggi ha attraversato 4 generazioni ed è ancora il top della gamma Jeep.

Jeep, 80 anni attraverso i modelli

Cherokee, La media ideale

L’era moderna si fa risalire al lancio della prima generazione Cherokee, nel 1984 (anche se il nome era già stato usato per un allestimento più giovanile di Wagoneer): con linee moderne squadrate, è considerato a posteriori uno dei primi SUV urbani e primo progetto interamente realizzato da AMC, con telaio e carrozzeria monoscocca e sospensioni anteriori “Quadra-Link”

Jeep, 80 anni attraverso i modelli

La trasmissione proponeva due alternative, i sistemi Selec-Trac e Command-Trac inseribile in  marcia, e si poteva avere con 2 o 4 porte. La Limited con motore 4.0 a 6 cilindri (1989) è un mito ancora oggi. I modelli del 2001 (Liberty negli Usa) e del 2008 hanno conservato quello spirito, proponendo addirittura forma ancora più retrò e prestazioni offroad di riferimento.

L’attuale generazione ha un look ancora più cittadino e una nuova piattaforma con architettura a motore trasversale.

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